Chapter 37: Operazione Anti-Yakuza

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~Venerdì 27 Novembre. Ore 09:05. Ufficio di Drake~
Sono passate ormai varie settimane dalla prima parte del Death Cyclon e non ci sono state ancora novità sul nuovo incontro e su quando si svolgerà. Evidentemente la gente è ancora in stato di shock e anche alla cittadella stentano a rivolgermi la parola. Molto probabilmente, quando mi vedono, pensano al reame di morte che ho creato come illusione. L'unico che mi parla tranquillamente è Julius. Già... Julius Chronostasis, ovvero ex membro fidato del consiglio delle Dragon Industries, nonché consigliere di mio padre. "Anche tu immischiato nella mafia. A quanto pare ti sei dato da fare in passato con vari aiuti ai trafficanti di droga, mercenari, rivenditori di armi e sei amico di William Godstrong" rifletto. Dunque come sono collegati Godstrong e Julius? Uno ha una mente brillante ed è molto astuto. L'altro è così ricco che può comprarsi l'intera New York. Che Julius sia il braccio destro di William? Sembra troppo banale come cosa.
Julius è troppo intelligente, perché mai dovrebbe lavorare per William? Cosa vuole ottenere? Denaro? No. Saprebbe benissimo come guadagnare a palate anche senza William.
Fama e potere? Beh in parte li ha già. Essendo stato consigliere di mio padre era, ed è ancora, una persona di prestigio. Ma per quale motivo ha abbandonato la nave e lavora in segreto per Godstrong? Perché lui e Godstrong lavorano con la mafia? Cosa sperano di ottenere? Che Julius sia la mente di qualche grosso progetto e Godstrong lo finanzi?
Tante domande e nuovamente poche risposte. Ancora di più dopo aver perso ogni dato che ci poteva essere utile per un errore incredibilmente assurdo e con meno di quattro ore di sonno. 
Nel frattempo, sono stato nella zona Nord di Harlem e ho indagato sul Mercante Nero. Possiede uno dei più grandi casinò di Manhattan ed è pieno di soldi. O almeno, lo era fino a qualche giorno fa prima che io lo prosciugassi completamente e lo mettessi in fuga. Quasi mi dispiace per lui...

~4 Giorni prima. Ore 18:30. Centrale FBI~
«Bene Detective e con questo penso di averle illustrato il mio piano per intero»
«Sai vero che è una follia?»
Il vice direttore interrompe Johnson
«È l'idea più folle che abbia mai sentito ma se funziona... avremo in mano una buona parte dei traffici di droga e GenTech d'America. Inoltre, avremo i nomi e i volti di alcuni dei più grandi membri della Yakuza»
Johnson, molto nervoso e insicuro, prova a controbattere.
«Ma vice direttore questo è furto di identità, hackeraggio di dati personali, furto con estorsione aggravata e assassinio. In pratica commetteremmo tutto ciò che abbiamo giurato di non fare!»
«Credi che non lo sappia Detective Johnson? Ci vorrebbe un mandato e il permesso del segretario di stato per un intervento simile, ma ci negherebbero ogni permesso se sapessero i dettagli quindi agiremo in segreto. Da ora è ufficialmente aperta la squadra anti-Yakuza. Johnson tu sarai il capitano e tu, Drake, sarai il jolly. Qualsiasi strumento vi serva ditemelo e sarà a vostra disposizione. Drake seguiremo il tuo piano, dicci come muoverci e cosa fare e noi lo faremo»
Johnson sospira e si gratta la testa
«Va bene capo come desidera.»
D'altra parte non può fare diversamente. Mi dispiace farti fare qualcosa che è contro i tuoi principi Blakhurd ma è necessario. Do una pacca sulla spalla al detective
«Molto bene. Ci servirà qualcuno molto abile al PC per guidarci, come prima cosa»
«Non è un problema. Jhonson chiama Cross. Ci serve il suo aiuto. Che altro?»
Fingo di pensarci mentre Johnson fa chiamare in ufficio Cross per poi esclamare
«Ah si certo! Il permesso di utilizzare il mio arsenale indipendentemente da cosa accadrà.»
«Di che genere di armi stiamo parlando?»
«Ma nulla di che. Due spade e due pistole»
«Non farebbero saltare la copertura date le loro dimensioni?»
«Non si preoccupi, so io come fare»
Il Detective mi guarda sempre più incuriosito
«Vice direttore, avendolo conosciuto in questo periodo, sono sicuro di non potermi fidare di questa sua ultima affermazione»
«Mi dispiace Drake ma il massimo che ti sarà concesso di portare con te saranno le pistole e qualche coltello da autodifesa»
Jhonson sussurra a bassa voce
«Peccato che sia l'ultimo dei problemi»
Nello stesso istante bussa Cross alla porta e il vice lo fa accomodare. Un ragazzo dall'aria molto giovane con capelli biondi brizzolati e occhi azzurri. Non emette una parola finché non gli viene spiegata tutta la situazione e solo una volta finito, Cross, con voce seria e fredda, si esprime.
«Sono nel team ormai, quindi ditemi cosa devo fare»
Io che mi ero poggiato alla parete interrompo il vice.
«Devi entrare nel sistema di sicurezza del Casinò Luxury di Harlem e inserire dei dati falsi che faranno risultare reali le identità che ruberemo. Inoltre dovrai darmi costanti aggiornamenti sulla situazione della sicurezza e dovrai guidarmi all'interno dell'edificio quando il piano verrà attuato»
Cross schiocca le dita e si stiracchia.
«Molto bene quando avrete ciò che mi serve venite a chiamarmi. Ora torno a lavoro»
Il vice lo ferma.
«Cross, sappi che nessuno dovrà sapere di questa missione altrimenti...»
«So già come va a finire. Non si preoccupi, non si accorgeranno di me nel loro server. Si preoccupi di loro due e speri che non li catturino»
Molto bene. Che il gioco di ombre abbia inizio.
Apro la porta per andarmene a seguito di Cross.
«Bene io vado dalla mia fidanzata ci vediamo gente»
Esco e torno a casa da Elizabeth. Entro in casa e poggio le chiavi sul piattino all'ingresso.
«Ciao amore sono appena tornato. Come è andata oggi?»
Vedo Liza scendere le scale e venirmi incontro per abbracciarmi.
«Ciao amore. Tutto bene a lavoro oggi, anche se abbiamo davvero bisogno di te»
Mi abbraccia da dietro mentre io prendo una merendina dal frigo. La faccio in due e ne do un po' a Liza. Vedo le pentole sul piano cottura ma non riesco a capire cosa ci sia dentro per i coperchi di vetro che sono appannati.
«Che hai preparato per cena amore?»
«Pollo al curry con patate fritte»
Mi dice tutta sorridente.
«Buonissimo! Io mi faccio una doccia veloce. Appena è pronto ceniamo insieme»
Vado di sopra in bagno e mi faccio una bella doccia calda.

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