Chapter 39: Il Mercante Nero (Pt 2)

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«Ho sfidato molti duellanti abili signor Xander che hanno saputo mettermi in difficoltà ma alla fine hanno perso. Lei invece ha fatto il gioco opposto. Questa era una variante che non avevo previsto. Ha indovinato su tutto. Molto bene, le darò tutte le informazioni che vuole. Lasciateci soli e non riferite parola di ciò che è accaduto questa sera»
«Perchè la yakuza collabora con Godstrong?»
«Godstrong ci fornisce fondi e accessi ad aree a cui noi non potremo mai accedere con una certa facilità»
«Quali sono i vostri piani? Cosa state architettando voi Yakuza? Perché lavorate con lo Tsukoterasu?»
Appena nomino lo Tsukoterasu, Paul sbianca completamente e inizia a balbettare.
«Come conosci quel nome?»
«Oh, devi ringraziare loro se sono diventato ciò che sono»
«Tu eri un loro membro?»
«Magari te lo dirò con un'altra partita a poker, se mi batterai. Ora sono io a fare le domande. Vedi di rispondermi in modo soddisfacente»
Paul deglutisce e cerca di schiarirsi la voce.
«I piani originali li conoscono solo i miei superiori. Io gestisco i vari cartelli e traffici in ogni parte d'america. Ciò che mi è dato sapere è che la yakuza vuole una fetta del potere del Tsu... beh hai capito»
«Che ne dici di un buon bicchiere di Vodka?»
Mi dirigo verso il banco del bar e prendo una bottiglia dalla vetrina. Prendo due bicchieri e servo entrambi. Sento un meccanismo di pistola che si attiva e una lieve pressione dietro la mia testa.
«Fossi in te ci penserei due volte, prima di premere il grilletto. Hai già perso una partita a poker. Non penso ti convenga fare un'altra brutta figura ed essere disarmato»
Mi giro e mi lascio puntare la pistola alla fronte.
«Penso ti convenga metterla giu. Sai, non voglio farti del male. Non stasera e poi ho ancora la tua parola»
«Tu non hai idea di cosa mi faranno se scopriranno che ho parlato con te»
Poggio i bicchieri sul bancone e con un rapido movimento lo disarmo e gli punto la pistola alla testa.
«Dimmi, vuoi scoprire cosa sono in grado di farti io? Io sono qui ora, loro no. Devi solo decidere quando e come morire»
«Ti prego non uccidermi. Va bene, ti dirò tutto»
Gli rimetto la pistola in mano e lui, tremolante, la abbassa e prende il bicchiere di vodka che gli avevo offerto, ingurgitandolo poi tutto d'un fiato.
«I loro scopi? Vogliono governare il mondo, controllare le persone e avere il dominio su ogni cosa. Come? Beh queste sono cose che vanno ben oltre la mia immaginazione e sono qualcosa di cui nemmeno io voglio saperne. Preferisco limitarmi ad avere una vita tranquilla e agiata. Avere una donna con cui spassarmela quando voglio e far felici i miei clienti con la mia merce»
Butto giù il liquido nel mio bicchiere e lo appoggio sul bancone.
«Disprezzo le persone come te. Pensano solo ai propri interessi e non si curano mai di chi gli sta intorno»
«Puoi forse biasimarmi? E poi tu non sei molto diverso da me. Ciò che voglio è vivere tranquillo, lontano dai guai, vedere i miei figli e diventare vecchio. Perchè dovrei combattere per gente che presto dimenticherà il mio nome o lo infangherà con falsità? Persone che non ti apprezzeranno per ciò che fai e ciò che sei. Ma alla fine la situazione rimarrà sempre la stessa. E l'umanità continuerà a commettere sempre gli stessi errori»
«Non ho interesse per il tuo punto di vista, soprattutto perchè non lo approvo. Dimmi piuttosto... come ti metti in contatto con i tuoi superiori?»
«Non lo faccio. Loro mandano un messaggero a darmi i loro ordini»
«Con che frequenza lo mandano?»
«Non hanno una frequenza. Quando devono comunicarmi qualcosa, lo inviano. Potrebbe arrivare ora come tra un mese. Li chiamano i senza volto»
«Visto? È stato facile. Non era così complicato»
Paul rigira il bicchiere tra le mani.
«Sai, vero, che domani verranno a ucciderti?»
«Li sto aspettando con ansia»
Sogghigna per poi scoppiare in una buffa risata.
«Sei un folle, ma mi stai simpatico Xander»
«Lo prendo per un complimento»
«Toglimi una curiosità. Perchè sei stato esiliato dalla Yakuza?»
«Perchè ho ucciso otto dei dodici Gran Maestri della yakuza e messo in fin di vita i restanti quattro»
Al suono di queste parole vedo Paul ghiacciarsi.
«Tu... Tu sei... JACK...»
Cade a terra dalla paura e dallo sconforto, strisciando all'indietro a terra.
«Tu... mi avevano detto che parlare di te fosse un tabù ma non avevo mai capito per quale motivo. Pensavo fossi solo qualcuno che avesse tradito la famiglia e invece...»
Mi abbasso e metto un dito davanti alla bocca per zittirlo.
«Non mi chiamo più cosi. Chiamami semplicemente Drake. Ah, ovviamente preleverò i miei soldi alla cassa sappilo.»
Lui, sempre più irrequieto, cerca di scappare via da me, trascinandosi all'indietro finche non arriva con le spalle al muro e si copre il viso. Decido, così, di mettermi accanto a lui in un angolo cieco nel muro della stanza
«BU!»
Faccio un'espressione spaventosa e lui scappa via come un coniglio in fuga da una volpe. Mi alzo ed esco dalla porta principale, vedendo tutte le guardie che mi fissano furiosi, pronti a saltarmi addosso e uccidermi ma obbligati a trattenersi. Vado verso l'uscita dopo aver riscosso il malloppo e trovo Johnson vestito da autista che mi attende all'esterno per andarmene. Salgo sull'auto e partiamo per andare verso la centrale. Mi tolgo il papillon e mi sbottono il colletto.
«Hai preso il tesoro?»
Jhonson mi guarda dallo specchietto retrovisore.
«Lo trovi nel borsone a fianco a te. Prima tasca a destra»
Estraggo una scheda SSD dal borsone e metto gli occhiali che mi ha dato Julius. Faccio una scannerizzazione completa e Armony mi conferma che il contenuto è corretto e vi sono tutti i dati che cerchiamo.
«Ottimo lavoro detective. Ha avuto qualche intoppo?»
«Un paio di guardie sistemate con una bella cameriera corrotta. A te come è andata la partita a poker?»
«Meglio di quanto pensassi. Dopo aver fatto rapporto potresti darmi un passaggio a casa, per favore? Sai non mi è ancora arrivata la nuova auto che ho ordinato»
«Nessun problema»

«Ah una parte dei soldi nel borsone te li regalo. Divertiti.»

-Centrale FBI ore 02:23-

Arrivati in centrale, diamo l'SSD a Cross e facciamo rapporto al vice. Mi metto da parte, con la schiena contro il muro e lascio spiegare a Jhonson l'accaduto di come ha rubato il componente mentre io do supporto spiegando come ho battuto il Mercante.

-Alcuni minuti dopo-

« ... e bisogna far appostare agenti in queste zone cosi da sorvegliare ogni ingresso»

«Molto bene, agente. Prenderemo provvedimenti per far in modo che tutto vada secondo piani»

«Drake non so davvero come ringraziarti per il tuo aiuto. Sei stato fondamentale per quest'operazione. Spero che tu voglia continuare questa cosa e andare veramente fino in fondo»

Mi fermo a giocare con con una specie di giochino, formato da alcuni binari di vetro e una piccola biglia di cristallo vi scorre in mezzo.

«Cosa ne guadagnerei a lasciarvi a metà dell'opera? Sarebbe come leggere un libro e arrivato a metà, chiuderlo senza sapere il finale»

Per sbaglio faccio cadere la biglia che rotola a terra e cerco di riprenderla il prima possibile. Entrambi mi guardano esasperati mentre rimetto la biglia al suo posto.

«Molto bene ora attendiamo che Cross estragga tutto e passeremo al prossimo step. Ottimo lavoro, per oggi è tutto! Buona notte.»

Ci congediamo e andiamo via, salutando alcuni colleghi di Jhonson per poi farmi dare un passaggio a casa.

-La mattina dopo ore 12:30. Dragon Tower-

Saluto Liza, con un bacio, che dal mio ufficio torna al suo. Cerco di concentrarmi sul lavoro fino a quando mi arriva un messaggio da parte del detective Johnson, dove dice: "Corri in centrale è urgente"

Chiamo Bill che, come sempre, arriva in tempi record e mi faccio accompagnare in centrale e fuori trovo Jhonson ad attendermi.

«Che è successo?»

Dico con molta curiosità.

«Cross ha controllato l'SSD e...»

Ci avviamo all'interno della centrale.

«E cosa? C'è qualche problema?»

Arriviamo alla scrivania di Cross dove vi è anche il vice che mi avvicina subito

«Drake per fortuna sei qui. Non abbiamo molto tempo, ci serve un miracolo. Cross spiegagli tutto»

«L'SSD che mi avete portato ha un sistema di protezione che funziona un pò come nel film "Il codice da vinci", ovvero se si prova ad hackerare il sistema, il sistema di protezione farà cancellare ogni tipo di file contenuto al suo interno in automatico. Basta un numero sbagliato o un tentativo andato male e il sistema si autodistruggerà. Il problema più grande è che oltre a password, servono parametri biofisici del mercante e una volta avviato l'SSD se non viene sbloccato entro un tempo massimo di ventiquattro ore, il sistema andrà in blocco e si autodistruggerà»

Prendo una sedia lì vicino e mi siedo alla scrivania insieme a Cross.

«Quanto tempo ci rimane prima che salti tutto in aria?»

«Ci rimangono quattordici ore di tempo. »

Mi alzo dalla sedia e vado verso l'uscita.

«Bene, io vado a farmi un bel panino da Master of Burger. Ci vediamo fra un'ora. Se volete venire anche voi, offro io oggi»

Tutti e tre rimangono di stucco, guardandomi andare via in tutta tranquillità finchè Cross non scoppia a ridere. Prende il suo cappotto e mi segue mentre i detective rimangono sempre di più senza parole.

«Ehi aspettami vengo anche io, se offri tu.»

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