Capitolo 9

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Todd aveva aspettato che lo raggiungessero gli altri su una panchina del parco: era pressochè deserto a quell'ora del giorno, con le persone a lavoro e i bambini a scuola.
Aveva richiamato con la mente ancora una volta il ricordo del corpo di Adam sotto il suo, il calore e profumo che emanava, poi aveva riassaporato il suo sangue, la sua consistenza...
Un rumore di passi lo aveva riscosso a malincuore dai suoi pensieri.
"Todd. Devo supporre che tu abbia buone nuove?" Si era fatto sentire Vernon, alle sue spalle.
"Assolutamente." Aveva sorriso, alzandosi per guardare i suoi tre compagni in volto. Aveva infilato la mano in tasca, estraendo tre ampolle.
Il viso di Vernon si era illuminato carico di aspettativa, mentre quelli di Axel e Dimitri lo avevano fissato, interdetti.
"Cosa sarebbe?"
"Il Santo Graal per tutti i vampiri."
"E' sangue..."
"Non un sangue qualunque. Questo è IL sangue, amici miei."
"Vuoi dire...?" Axel e Dimitri si erano scambiati uno sguardo incredulo.
"Sì. Esiste, e tutti noi lo prenderemo. Grazie a ciò..." aveva distribuito le ampolle ad ognuno di loro. "...Saremo Immortali."

Il giorno seguente, Todd e Vernon avevano avuto un violento alterco riguardo Adam.
Todd aveva tenuto nascosta l'identità del ragazzo per ovvie ragioni, ma Vernon stranamente non era stato d'accordo.
"Il suo sangue è in grado di curarci tutti, Todd, non puoi nascondere ad Axel e Dimitri la verità!"
"Axel e Dimitri lo dissanguerebbero in un minuto, Vernon. Non esiste! E anche tu manterrai il segreto. Sarò io a procurarvi il sangue, e se non vi sta bene... se provate a mettere le mani su Adam..." aveva sfracellato il bicchiere che reggeva in mano.
Vernon era evidentemente contrariato ma aveva taciuto, anche se Todd lo aveva visto spezzare in due il suo bastone da passeggio preferito.
Aveva trascorso il resto della giornata cercando di evitarlo, ma quando era tornato nella sua stanza di hotel dove alloggiavano, vi aveva trovato Alexandra dentro.
"Cosa ci fai qui?" Le aveva chiesto, furibondo, bloccandosi a metà quando aveva visto cosa reggeva tra le mani: la quarta ampolla con il sangue di Adam.
"Che cosa graziosa, non sapevo che ti piacesse conservare ricordi delle tue vittime..." lo aveva preso in giro lei, raccogliendo una goccia dal bordo con un dito e portandoselo alle labbra. "Mmm, com'è delicato... chi è?" Gli aveva domandato con un ghigno minaccioso.
"Nessuno." Le aveva risposto, strappandogliela di mano. Non poteva lasciarle capire di più, tantomeno aveva l'intenzione di rendere sua sorella un'Immortale.
"Davvero?"
"Davvero. E' solo un memento, niente di più, Alexandra. Cosa sei venuta qui a fare?"
"Ho incontrato Vernon. E adesso che ti guardo... lo noto anche in te."
Todd si era accigliato, pur cercando di non darlo a vedere.
"Siete diversi. Vernon ha addirittura smesso di zoppicare! Credevo che la ferita risalisse a prima della sua morte..."
"E' così."
"Interessante. Come avete fatto?"
"Fatto cosa, non ti capisco." Le aveva dato le spalle, maledicendola con la mente.
"Non vuoi dirmelo... bene, non dovrei esserne sorpresa, immagino..." Alexandra aveva scosso i riccioli ramati con rancore. "Lo sai che lo scoprirò comunque, non è vero?" Gli aveva sorriso minacciosa, passandogli accanto, uscendo.
Todd si era maledetto, era stato uno stupido a stillare un'ampolla in più. Non aveva mai avuto l'intenzione di darla alla sorella, l'aveva voluta semplicemente per sé, perché era un dannatissimo idiota.
Adesso aveva messo Adam in una posizione ancora più pericolosa... doveva assolutamente fare qualcosa.
Il telefono cellulare era squillato, e lui aveva risposto senza prestare particolare attenzione al numero in entrata.
"Signor Valentine." Era Adam! "Volevo chiederle se martedì potrebbe andare bene per la consegna delle chiavi..."
"Ah, martedì... certo, certo, sicuro..."
"Bene. Ci vediamo martedì, allora. Che ne dice del Corner cafè su High street? Venga da solo." Aveva attaccato.
Todd era rimasto qualche istante a fissare lo schermo, incerto.
Adam non lo stava evitando, al contrario gli aveva chiaramente intimato che sarebbe stato un incontro solo fra loro due. Doveva averlo finalmente capito... forse non tutta la storia, ma almeno una parte.
Si era sistemato sul letto con le mani dietro la testa: questo sviluppo imprevisto poteva tornare a suo vantaggio, in fin dei conti...

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