Capitolo 24

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Adam era rimasto immobile sul divano per l'intero pomeriggio.
Aveva sentito Todd spostarsi al piano di sopra, ma non aveva fatto alcun tentativo di raggiungerlo, cosa poco intelligente, considerando che dovevano finire di perfezionare il piano.
Il suo cervello sembrava tuttavia deragliato in un'unica direzione, incapace di assimilare qualsiasi altro concetto se non la replica continua del discorso confuso del vampiro.
Todd l'aveva colto a dir poco alla sprovvista, anche se, dopotutto, si era aspettato un tentativo di approccio da parte sua, certo, non di quel genere: fin tanto che le avances si erano mantenute su un piano fisico, non aveva avuto problemi a reagire, ma più lo conosceva, meno diventava aggressivo, di conseguenza anche respingerlo lo metteva in crescente difficoltà.
Come avrebbe dovuto ribattere, per esempio, alla dichiarazione di poco prima? Non era certo la prima persona che ci provava con lui, non era nemmeno il primo uomo, eppure non si era mai trovato impantanato nelle sue stesse emozioni a quel livello. Eccetto quando... aveva scrollato l'immagine di sua moglie dalla testa, versandosi da bere, ma fermandosi subito a metà del primo bicchiere.
Ubriacarsi sarebbe stato solo controproducente, tanto valeva riguardare gli schemi che avevano scritto i giorni precedenti e tentare di impegnarsi in qualcosa di utile.
Era salito rapido per le scale, imbattendosi nel vampiro mentre stava uscendo dal bagno completamente nudo. Era stato tanto distratto da non accorgersi dello scroscio della doccia.
"Ehi" Todd gli aveva rivolto un mezzo sorriso, senza preoccuparsi di nascondere le parti più vulnerabili e visibili del suo corpo.
Adam aveva deglutito, avvampando in maniera percepibile, voltando lo sguardo in un'altra direzione.
"Scusami, volevo solo... prendere una cosa" era scomparso dentro la sua camera senza ulteriori commenti, con il cuore che gli martellava nel petto, mettendo tutto a soqquadro per trovare i fogli.
Doveva darsi una calmata.

Il resto del pomeriggio era trascorso relativamente tranquillo: Adam, dopo diversi tentativi, era riuscito a concentrarsi e a perfezionare il piano d'attacco, cosa che se non altro lo aveva rincuorato.
Quando aveva sollevato la testa dagli incartamenti aveva notato che l'ora di cena era arrivata e passata da un pezzo, così si era spostato in cucina per prepararsi un pasto veloce.
Todd lo aveva raggiunto proprio mentre si stava sedendo a tavola, aprendosi una birra.
L'avvocato lo aveva studiato di sottecchi: non si poteva certo negare che fosse (o fosse stato, ma non aveva poi molta importanza) un bell'uomo, alto, ben piazzato, dal viso pulito e, nonostante il carattere difficile, aveva certamente cuore.
Quando si era seduto di fronte a lui gli aveva spiegato le variazioni che aveva ideato le ore prima, il vampiro aveva annuito, concentrato, e Adam aveva pensato che la definizione più corretta del suo essere fosse 'impetuoso', perché in fin dei conti era proprio ciò che era.
Un mare in tempesta, apparentemente granitico, ma in continuo movimento sotto la superficie.
Todd aveva sparecchiato e gli aveva detto che l'indomani sarebbe andato alla stazione di servizio più vicina per procurarsi i materiali per la loro missione; lui sarebbe rimasto nascosto, per maggior sicurezza, e all'alba seguente avrebbero agito per distruggere Vernon.
Valentine si era quindi spostato in salotto per uno dei suoi innumerevoli drink, mentre Adam aveva preferito ritirarsi al piano di sopra, per evitare una replica della scena del pomeriggio.
Era andato a letto presto, ma era rimasto con gli occhi sbarrati nella penombra della camera: la sua mente continuava a rimbalzare tra l'ansia per lo scontro con Vernon e un flusso di emozioni contrastanti su Todd. Dopo quella che gli era sembrata un'eternità, aveva udito i passi del vampiro lungo le scale, passi che avevano esitato per qualche istante di fronte alla sua porta prima di continuare verso il fondo del corridoio.
Adam si era tirato a sedere sul letto, madido di sudore.
Non sarebbe mai riuscito a dormire, così si era messo seriamente a riflettere sull'argomento che gli causava meno angoscia dei due: Todd.
'Non lo saprebbe comunque mai nessuno' , questo aveva detto, come se stessero discutendo di una passeggiata nel parco.
Ma sarebbe comunque stato un tradimento, anche se, non aveva potuto fare a meno di ricordare con una punta d'amarezza, grazie alle sue menzogne Cleo era già convinta che fosse stato con un'altra... quindi che differenza avrebbe fatto?
Si era contorto sulle lenzuola, agitato; era facile pensarla in quella maniera. Era un'ottima scusa per... cosa?
Adam aveva sbattuto la nuca contro la testata di ottone per schiarirsi le idee. Todd lo aveva messo alle strette perché sapeva che il loro tempo insieme stava per scadere... una mossa forse sleale, forse comprensibile... forse Todd non credeva fino in fondo nel loro piano, se gli aveva proposto una cosa del genere?
Il biondo aveva sospirato, nel buio: era tutto così dannatamente complicato! Se solo non ci fosse stato Vernon, se non fosse stato sposato...
'Dipende da te' ma non era affatto vero... oppure lo era? Si raddrizzato, mentre uno spiraglio si faceva strada nella sua mente.
Le parole che una volta aveva letto in un testo all'università, 'le tue percezioni diverranno chiare soltanto quando guarderai nella tua anima' avevano sbloccato qualcosa nella sua mente, facendogli avere una sorta di improvvisa epifania.
Si era alzato in silenzio, gettando le coperte a lato, aprendo la porta per percorrere il centinaio scarso di metri che c'era fra la sua stanza e quella di Todd.
Il vampiro non si era preoccupato di chiudersi dentro, ma come previsto era sveglio anche lui.
"Non riesco a dormire" aveva detto il biondo, andando a fermarsi accanto al bordo del suo letto.
"Già, nemmeno io" era giunto in risposta dalla penombra.
"Posso stare qui?"
Aveva sentito la pausa inaspettata di Todd, prima che rispondesse: "Certo. MA..." lo aveva fermato. "...Devo avvisarti che dormo sempre nudo."
Adam aveva rovesciato gli occhi, scuotendo la testa mentre si sfilava la maglietta e la lasciava cadere sul pavimento, seguita dai boxer.
"D'accordo." Era salito sul materasso, cercando le labbra di Valentine nel buio, trovando la conferma che finalmente aveva acquietato il ronzare fastidioso dei suoi pensieri con quel primo, fermo, contatto.
C'era la parte di lui che amava sua moglie e la parte che in quel momento aveva bisogno di Todd: entrambe convivevano nel suo corpo, fuse in un'unica entità, l'una in perfetta simbiosi con l'altra.
Il vampiro aveva avuto solo un attimo di incertezza prima di rispondere al suo bacio appassionato con altrettanto fervore, le grandi mani che percorrevano ogni centimetro della sua pelle facendolo rabbrividire.
Adam aveva esplorato a sua volta le spalle e l'ampio torace dell'altro, ed era saldo e duro come l'acciaio, così come il pene turgido che aveva fra le gambe.
Seguendo l'istinto, gli aveva stretto la punta tra le dita, iniziando a masturbarlo, ma si era sentito schiacciare quasi subito sotto il peso di Valentine, che aveva lasciato un percorso di saliva umida su tutto il suo petto fino al basso ventre, dove glielo aveva preso rapido in bocca.
Todd gli aveva succhiato forte il glande, spostando il prepuzio e passando ripetutamente la lingua sul taglio nella parte inferiore prima di scendere con consumata perizia fino alla base.
Adam era rimasto sconcertato dalla sua evidente abilità nel dare la testa, e quando l'altro gli aveva accarezzato lo scroto con la punta delle dita era venuto senza nemmeno il tempo di avvertirlo: Todd aveva comunque ingoiato il suo carico senza la minima protesta o difficoltà, baciandogli una coscia prima di risalire alla sua bocca.
Si erano rotolati ancora e strusciati, studiandosi a vicenda. Adam era tornato duro in pochi minuti e Todd gli aveva fatto un altro pompino, se possibile ancora migliore del primo; gli aveva ciucciato senza ritegno la punta e quando era ridisceso aveva mugolato in fondo alla gola una vibrazione che gli si era propagata su tutto il pene, facendogli avere un orgasmo tanto violento che perfino Todd si era quasi strozzato col suo seme.
"Scusami" aveva ansimato mentre l'altro lo lasciava andare con una risata gutturale.
"Era parecchio che non mi succedeva" aveva replicato Todd, baciandogli l'interno delle natiche.
"Oddio..." Adam si era sentito invadere dalla sua lingua, ma non lo aveva fermato, tutto il suo corpo pareva essere entrato in modalità pilota automatico.
Todd si era in parte rialzato, leccandogli la parte bassa dello stomaco, le dita nodose che si andavano a insinuare sempre con maggiore insistenza tra i suoi glutei. La punta di un indice aveva fatto breccia e ne erano seguite altre, faceva male ma non così tanto da impedirgli di avere una terza erezione.
"Hai mai scopato così?" Gli aveva sussurrato il vampiro nell'orecchio.
"No..."
"Ok" aveva annuito, prendendosela con calma, infilandolo un poco alla volta, e mai nella sua vita Adam si sarebbe immaginato di godere tanto del peso massimo di un uomo come Todd Valentine su di lui.
Anche se non era entrato tutto, Todd lo aveva comunque scopato da esperto, sbattendolo di faccia e anche un po' di lato per fargli meno male e quando era venuto Adam aveva dovuto aggrapparsi alle sue natiche per evitare che lo sfondasse, preso dal troppo entusiasmo. L'uscita era stata più fastidiosa dell'entrata, ma per farsi perdonare Todd lo aveva sbocchinato ancora, aprendo la bocca e tenendoglielo fermo sulla lingua mentre veniva, inghiottendo di gusto quel poco che era fuoriuscito come se fosse stata la bevanda più prelibata che avesse mai assaggiato.
"Cazzo..." aveva esalato, completamente distrutto e con il sedere dolorante e fradicio.
"Decisamente meglio di come me lo ero immaginato" aveva commentato il vampiro accanto a lui, tirandoselo addosso. Avevano pomiciato in silenzio e tranquillità, ma Todd si era nuovamente eccitato, così Adam, incapace di reggere un altro round, lo aveva maturato a due mani guardandolo schizzare esaltato dopo pochi tocchi ben indirizzati.
Una volta assicuratosi che fosse tornato completamente a riposo, lo aveva ripulito con un angolo del lenzuolo, asciugandosi a sua volta, prima di stendersi, incapace di tenere gli occhi aperti.
L'ultima sensazione che aveva avvertito prima di sprofondare nel sonno erano state le braccia salde di Todd che lo circondavano.

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