Capitolo 29

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Adam aveva atteso che l'auto di Todd sparisse all'orizzonte, prima di chiudersi la porta alle spalle e tirarci il pesante pezzo di legno di faggio davanti. Dopo una breve pausa, ci aveva aggiunto anche paio di vecchie sedie sopra, giusto per stare più tranquillo.
Era tornato al piano superiore, vagando senza meta per le varie stanze prima di fermarsi in quella dove avevano trascorso la notte: avevano lasciato il letto distrutto e le coperte in parte sul pavimento, così le aveva rimosse e infilate in un sacco della spazzatura.
C'era un'altra stanza padronale con il letto matrimoniale, avrebbero potuto usare quella... sempre che ne avessero avuto bisogno.
Si era reso conto, con non poca vergogna, di attendere il ritorno di Todd con ansia, e non per i motivi più giusti.
Avevano scopato come due disperati, gli si era sottomesso come non aveva mai fatto con altri in vita sua, ma la verità era che il bisogno viscerale che sentiva nei confronti di Todd non era affatto dovuto al suo essere soprannaturale.
Si stava sempre più rendendo conto che sarebbe stato attratto dall'uomo anche se lo avesse incontrato sul lavoro, o in piscina: le condizioni estreme in cui si erano trovati avevano semplicemente spianato il terreno, rendendo più facile a entrambi prendere un certo tipo di decisione, ma ciò non significava che non sarebbe successo comunque.
Mordendosi il labbro inferiore, aveva studiato la fede che portava al dito: una volta finito tutto, cosa sarebbe successo?
Si sentiva ancora spaccato in due, ma una situazione del genere non poteva durare, prima o poi avrebbe dovuto prendere una decisione.
Aveva scosso la testa, confuso.
Non era il caso di farsi sorgere ulteriori dubbi, lui e Todd avevano avuto un piacevole intermezzo, però c'era Vernon che ora richiedeva tutta la loro attenzione.
Aveva cercato gli appunti per studiarli una volta di più prima di metterli in atto: mancavano poche ore all'alba, doveva non lasciarsi distrarre in maniera eccessiva da Todd e perdere di vista l'obiettivo principale.
Vernon era certamente ferito, ma in fin dei conti forse maggiormente pericoloso.
Era andato a stendersi sul letto singolo, concentrandosi a fondo, ma dopo qualche minuto aveva sentito le palpebre farsi pesanti, così le aveva chiuse per riprendere le forze.

Todd aveva guidato senza intromissioni fino alla stazione di servizio, dove aveva fatto rifornimento e comprato le taniche, che aveva successivamente riempito di benzina. Aveva pensato di chiamare Adam, preferendo poi lasciarlo in pace per qualche minuto, magari stava riposando.
Si era infilato invece nel piccolo market attaccato alla pompa per prendere del latte e poche altre cose, tra cui un tubo di gel lubrificante che senza dubbio avrebbe fatto loro comodo.
Adam sicuramente lo avrebbe guardato storto dall'alto del suo impeccabile buonismo, ma era abbastanza convinto che alla fine non lo avrebbe rifiutato.
Era ripartito di umore sereno, pigiando sull'acceleratore per accorciare in breve tempo la distanza tra lui e l'avvocato. Gli mancava, e la colpa era anche del crescente entusiasmo dell'altro nei suoi confronti, ma c'era anche quel sottofondo di ansia che non riusciva ad ignorare.
Adam lo aveva rassicurato più volte, ma lui conosceva Vernon: la sua infinita capacità di sopravvivenza, anche nelle situazioni più estreme lo innervosiva terribilmente. Certo, l'insperata, lunga digressione col ragazzo aveva contribuito a togliergli parte della tensione, ma non era bastato a dissiparla del tutto.
Todd aveva premuto la schiena contro il sedile, sospirando: Vernon era forse la nota più dolente del suo passato, dopo Alexandra e i suoi genitori, il suo rapporto con l'avvocato stava solo rendendo le differenze tra le loro vite più evidenti.
Adam, pur non avendo mai avuto un uomo, aveva manifestato tutto l'entusiasmo verso una piacevole scoperta... per lui, invece, era stato ben diverso.
Tuttavia, così come moriva dalla voglia di prendere il ragazzo di peso e scaraventato sul divano o sulla prima superficie disponibile, una volta rientrato, allo stesso modo avrebbe potuto, per una volta, lasciargli il controllo... l'idea lo stuzzicava non poco, ed era da parecchio che non provava un simile desiderio.
Aveva sterzato per evitare un motociclista sbucato dal nulla, scuotendo la testa.
Quel tipo di pensieri non lo avrebbe aiutato ad arrivare intero da lui, cosa che gli premeva più di tutte, in quel momento.
Il senso di inquietudine era tornato a manifestarsi nelle sue viscere, facendogli afferrare più saldamente il volante.
Aveva accelerato, incapace di frenare il proprio istinto, smanioso di concludere la commissione: una volta avutolo davanti e, perché no, fra le sue braccia, si sarebbe certamente rassicurato, non aveva dubbi.

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