Capitolo 30

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Adam aveva riaperto gli occhi nella penombra della camera da letto, confuso, non doveva aver dormito molto, eppure qualcosa sembrava averlo svegliato... un forte schianto?
Intorpidito dal sonno, si era alzato ed aveva sceso le scale, guardandosi attorno: tutto pareva sotto controllo, eccetto... si era fermato di fronte al portone d'ingresso.
Era spalancato, il mobile e le sedie completamente in frantumi contro la parete opposta.
"Cosa... Todd?" Aveva chiamato, incerto.
Possibile che fosse tornato indietro tanto presto? Ma non avrebbe avuto senso... si era voltato ed era rimasto esterrefatto: Vernon era in piedi davanti a lui, con un bagliore pericoloso negli stretti occhi scuri.
"Salve, Adam." Lo aveva salutato con un sorriso truce, apparentemente senza alcun tipo di ferita in corpo.
Il biondo non aveva fatto in tempo a reagire che il vampiro si era scagliato su di lui, a tutta velocità, riuscendo solo ad attutire in parte il contraccolpo che ne era seguito.
Si era opposto alla cieca con tutta la forza che aveva in corpo, tirando calci, pugni e perfino morsi.
Vernon aveva riso, incassando qualche colpo senza particolare difficoltà mentre lo sbatteva di forza contro il muro.
"Quanto fuoco... affascinante, ma inutile. Ora" gli aveva detto l'Anziano, chiudendogli una mano a morsa sulla gola "dato che il nostro caro Todd sarà presto di ritorno, non ti dispiace venire con me, vero?" Gli aveva sibilato a pochi centimetri dalla faccia, fracassandogli il cranio contro la pietra e facendogli perdere del tutto i sensi.

Il cellulare gli era vibrato in tasca, riportandolo alla realtà.
Aveva letto il numero sul display, riconoscendolo e stentando a credere ai propri occhi: Adam.
"Pronto?" Aveva risposto Todd a fatica, con dita improvvisamente tremanti per la preoccupazione.
"Todd. Non riagganciare, devi ascoltarmi! Vernon ha preso il ragazzo ... quello della casa infestata."
"Cosa? Ma chi parla?!" Aveva esclamato l'altro, preso in contropiede, prima di collegare la voce a un volto più che familiare. "Alexandra? Che cazzo stai dicendo? Perchè hai il telefono di Adam?"
Il vampiro aveva quasi mancato di netto una curva ed aveva accostato slittando nel primo spiazzo che si era trovato davanti per non uscire di strada.
"Te l'ho appena detto: Vernon l'ha preso, non ho potuto fare nulla per aiutarlo."
"Non è possibile! Adam lo aveva quasi ammazzato..."
"Non capisci, Todd? Ce l'aveva LUI. So che hai pensato fossi stata io... ma non era così."
Il vampiro ci aveva messo qualche secondo per registrare il senso della frase.
"Cristo! La fiala di sangue." Naturalmente, era stato quel maledetto bastardo a rubargliela, non sua sorella. "Sono un cazzo di idiota!"
"Non c'è tempo per questo adesso: ho seguito Vernon in campagna, sperando mi portasse da te. Ho capito cosa stava succedendo solo quando l'ho visto caricare di peso il ragazzo in macchina."
"Che cosa hai detto?"
"Todd, Vernon è..."
"Perché diavolo non l'hai fermato! Alex, ma che cazzo..."
"Todd, allora non mi stai ascoltando! Vernon è completamente fuori controllo! Lui ha... Dimitri è morto."
"Cosa?!"
"L'abbiamo tenuto d'occhio per giorni, Axel mi ha rintracciata quando si è reso conto che stava uscendo di testa e mi ha parlato della fiala con cui si è guarito. Vernon è rimasto nascosto finchè non ha capito dove trovarvi. La sua è stata tutta una messinscena, Todd."
Quel maledetto li aveva presi in giro per tutto il tempo, avrebbe dovuto arrivarci. Merda.
"Vuole il sangue di Adam. Lo ucciderà!" Aveva inveito il vampiro, colpendo con rabbia il volante più volte.
"Non questa volta. Dobbiamo fermarlo prima che faccia una strage, quindi ascoltami bene: sono ancora sulle sue tracce, si sta dirigendo in città. Penso di sapere dove sia diretto..."
"Dove? Ma certo, proprio dove pensavamo di stanarlo. Richiamami quando sarai in un posto sicuro, ti raggiungerò là." Aveva ringhiato il vampiro, prima di riattaccare e rimettersi in strada, invertendo il senso di marcia: aveva con sé tutto l'occorrente per portare a termine il piano suo e di Adam se non altro.
Doveva assolutamente salvarlo e dare a quello stronzo di Vernon ciò che si meritava da tempo.
Era arrivata l'ora della resa dei conti.

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