Capitolo 32

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Alexandra aveva sentito il rombo della Subaru ancora prima di vederla comparire all'orizzonte: aveva segnalato a Todd di fermarsi e nascondere la macchina dietro ad una macchia di alberi in prossimità della villa dove il loro creatore si era barricato.
Si erano dati appuntamento non appena Vernon aveva svoltato ed era scomparso alla vista della vampira, che aveva rallentato fino a fermare la moto su cui si trovava lungo la strada principale.
"Porca puttana!" Aveva ruggito Todd mentre smontava, sbattendo lo sportello con tanta furia da rischiare di sfracellarlo. "Lui dov'è?"
"Piano! Potrebbe sentirci... il ragazzo sta bene, per il momento. Era svenuto, l'ho visto mentre lo portava dentro."
"Spiegami che cazzo sta succedendo, Alex, ADESSO." Todd le era venuto incontro come un tir a pieni giri.
"E' stata colpa mia se si è guarito, Todd. Quando... ti ricordi di quando mi hai fatto vedere quella maledetta fiala? Io ero a dir poco incuriosita, così, vista la tua reticenza, ho deciso di indagare..."
"Cristo, Alex, stai cercando di dirmi che sei andata dall'unica persona che detesti più di me?" Il vampiro si era passato una mano tra i capelli, scuotendo frustrato la testa.
"In realtà, no. LUI è venuto da me, pochi giorni dopo che vi eravate trasferiti qui, e questo avrebbe già dovuto farmi insospettire, ma sono stata una stupida, e me ne rendo conto solo adesso. Diceva di voler fare ammenda, di voler ricominciare tutti insieme una vita nuova. Naturalmente non ero affatto convinta, ma ho comunque ascoltato le sue moine e ho accennato al fatto che sembravate diversi, mostrandomi sorpresa al vederlo camminare senza bastone. Vernon ha parlato di un siero, una sorta di cura, allora ho subito collegato: la fiala che custodivi e il sapore particolare di quel sangue... è stato quello il mio errore. L'ho messo alle strette, ma lui è sembrato sorpreso, e questo perchè..."
"Non si aspettava che avessi conservato il sangue di Adam." Todd aveva guardato sua sorella negli occhi scuri come i propri e si era sentito male. "Avrei potuto averlo quando volevo, quindi perchè mai nascondere in un cassetto quel poco che gli avevo rubato?"
Era lui il colpevole, e adesso il ragazzo stava rischiando la vita perchè era stato uno stupido idiota.
Aveva fatto per superare Alexandra e avvicinarsi alla casa infestata: doveva trovarlo di corsa, prima che Vernon facesse qualche cosa di irreparabile.
"Aspetta!" Sua sorella gli aveva bloccato di nuovo il passaggio. "Todd, tu non lo hai visto! Quel sangue, non so che proprietà abbia esattamente, ma se ha davvero guarito Vernon da una ferita tanto grave..."
"Non ha importanza cosa può fare, Alex. In questo momento importa solo la persona che lo contiene." Lei era rimasta senza parole per qualche secondo, fissandolo come se non lo avesse mai visto prima. "Senti, io devo entrare lì dentro, e lo farò con o senza il tuo aiuto."
"Allora non hai capito! Non è solo il siero il problema... quando Axel mi ha telefonato, mi ha raccontato di come una volta che Vernon si era miracolosamente guarito con del sangue dalle proprietà eccezionali, la situazione fosse degenerata: non faceva che parlare di come tu avessi perso il lume della ragione e volessi sottrarre a tutti loro quel bene prezioso."
Todd aveva ascoltato sua sorella con attenzione, ricordandosi improvvisamente di cosa gli avesse detto lei al telefono, in precedenza.
"Degenerata come? Cos'è successo a Dimitri?"
"Finalmente ci sei arrivato. Vernon lo ha convinto a mettersi sulle vostre tracce, ma quando è riuscito a trovarvi, si è reso conto che non era stato onesto con lui; ha visto il ragazzo e deve aver avuto la mia stessa intuizione. Una volta ritornato, ha messo Vernon alle strette, ma ormai era troppo tardi, quel bastardo non faceva che ideare piani su come mettere le mani sul ragazzo e imprigionarlo in un luogo sicuro, in modo da poterne sfruttare le capacità. Lui ed Axel hanno provato a farlo ragionare, ma alla fine... ieri notte c'è stato un violento alterco, Vernon ha colpito Dimitri in testa, lo ha trascinato nel cortile e... lo ha arso vivo."
"Cristo!" Il vampiro aveva chiuso gli occhi, una fitta di improvviso dolore che gli centrava in pieno lo sterno. "Non ci posso credere, povero Dimitri... e Axel?"
"Vernon ha minacciato di fargli fare la stessa fine, prima di scomparire per venire a prendervi. Gli ho detto di mettersi al sicuro, mi sono fatta dare la vostra posizione, poi la linea è caduta e mi sono messa in viaggio, ma quando sono arrivata, era già troppo tardi."
"Hai lasciato che caricasse Adam in macchina e lo portasse qui, Cristo Santo, eri forse troppo SPAVENTATA per affrontarlo?" Todd l'aveva squadrata con malcelato rancore.
"Sai bene che non avrei potuto fare niente, contro di lui. Non così, a viso aperto, senza un'arma."
"No, ma avresti almeno potuto provarci." Todd l'aveva interrotta, distogliendo irritato lo sguardo da lei: in realtà era solo arrabbiato con se stesso, Dimitri era morto, e Adam era solo nelle mani di quello stronzo.
Si sentiva impotente, del tutto inutile.
"Non so che cazzo fare!" Aveva ammesso, con un urlo di frustrazione: senza Adam in squadra, si sentiva perso.
"Dobbiamo eliminarlo, Todd. Avremmo dovuto farlo tempo fa." Alexandra gli aveva rivolto uno sguardo di inequivocabile rimprovero.
"Lo so." Aveva ammesso il vampiro, mentre il senso di colpa gli andava a serrare la bocca dello stomaco. L'atto di pietà nei confronti di Vernon si era ripercosso con esito catastrofico su tutte le loro vite. "Per questo io e Adam ci stavamo preparando ad affrontarlo."
Si era diretto al baule della Subaru, aprendolo per farle vedere il contenuto.
"Taniche di benzina!" Alexandra lo aveva osservato con improvviso interesse.
"Volevamo incendiare quel figlio di puttana, ma ci ha preceduti."
"Intendevi dare fuoco alla casa?" La vampira aveva sollevato un sopracciglio in tono interrogativo.
"No. Troppo complicato, e poi qualche altro idiota avrebbe sempre potuto decidere di mettersi in mezzo e salvarlo." Aveva ironizzato Todd, suo malgrado.
"Allora pensavate di attirarlo fuori? E come?"
Il vampiro aveva aggrottato la fronte, studiando la villa in lontananza,
"Diciamo che contavamo di sfruttare il fatto che Vernon fosse fuori gioco unito all'elemento sorpresa, oltre a qualche inaspettato evento sovrannaturale, a nostro vantaggio. Il sangue non è l'unica peculiarità di Adam, e la sua casa..."
"E' infestata. Me ne ha accennato Vernon... o forse stai suggerendo che siano gli spiriti a rispondere alla presenza del ragazzo?"
"E' probabile, non lo sappiamo per certo, però..."
"Potrebbe tornarci utile? Ne dubito. C'è un elemento inaspettato che non stai contando, invece." Alexandra aveva fissato suo fratello con intensità.
"Quale?" Todd l'aveva osservata, confuso. Lei gli aveva indicato un punto alle sue spalle, vicino alla rimessa in pietra accanto alla casa padronale.
Era una figura nascosta nell'ombra che gli aveva rivolto un cenno non appena si era accorto di lui.
Axel.

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