Adam era stato svegliato dal profumo di caffè fresco e bacon appena cotto: aveva aperto un occhio, trovandosi disteso nel letto di Todd mezzo disfatto, in parte ancora stanco, ma decisamente appagato.
Quando era entrato nella sua camera, la notte prima, si era aspettato del sesso, forse anche del buon sesso, ma di certo non un simile orgasmo.
A cui ne erano seguiti molti altri... si era tirato a sedere con una smorfia, tentando di mettersi in equilibrio sulle gambe per raggiungere il bagno.
Di norma preferiva la doccia, quel giorno però sentiva di aver bisogno di un bel bagno caldo: aveva i muscoli indolenziti ed era sudato fradicio all'inverosimile.
Era passato di fronte allo specchio, lanciandosi un'occhiata di sfuggita, notando le manate fresche che Todd gli aveva lasciato sulla parte bassa e interna dei glutei, arrossendo leggermente.
Aveva aperto il rubinetto, lasciando scorrere l'acqua, infilandosi nella vasca con un gemito di apprezzamento quando era arrivata alla giusta temperatura.
Il dolore si era dissolto mentre si lavava in modo automatico, la mente che divagava continuamente su Todd e quelle sue enormi mani... tutto il suo corpo era fuori misura, in realtà, si era ritrovato a pensare, incapace di frenarsi.
Era impossibile seguire delle regole con quell'uomo... era un vero e proprio tornado, anche a letto, sempre pronto a ricominciare e mai sazio, neppure dopo il più estenuante degli amplessi.
Adam si era sentito rabbrividire, così si era sbrigato a finire le abluzioni, prestando attenzione soltanto quando si era passato il sapone fra le gambe, sussultando leggermente. Una volta asciutto, si era infilato dei vestiti puliti, scendendo le scale di corsa per vedere che cosa gli aveva preparato il vampiro per colazione.
Lo aveva trovato ai fornelli, intento a imburrare delle fette appena tostate.
"Buongiorno." Lo aveva salutato Todd, lanciandogli una veloce occhiata prima di tornare al lavoro. "Ti ho svegliato?"
"Non il rumore. Il profumo..." gli aveva sorriso, avvicinandosi per prendere il piatto che gli stava porgendo. Si erano fissati per qualche secondo; Adam aveva notato che il marrone dei suoi occhi, in quella luce, rivelava dei riflessi ambrati.
Todd si era sporto per baciarlo e lui lo aveva intercettato a metà strada, storcendo il naso per la pungente sensazione della barba. Non si era ancora del tutto abituato, anche se quello era forse l'ultimo dei suoi problemi... in ogni modo, si era ripromesso di radere la sua, più tardi.
"Come le vuoi le uova?"
"Strapazzate, grazie." Aveva risposto, mettendosi seduto con più attenzione del dovuto.
"Tutto bene?" Ovviamente Todd lo stava osservando.
"Sì..." aveva dovuto trattenersi per non replicare con un commento ironico, non gli sembrava il momento più adatto, così si era infilato metà fetta tostata in bocca, masticando voracemente. Aveva sottovalutato la sua fame: dopo quel primo assaggio il suo stomaco si era messo rumorosamente a reclamare altro cibo, facendo ridere Valentine.
"C'è del bacon, se lo vuoi... tieni." Gli aveva messo davanti un piatto di pancetta fumante dai contorni ben bruciati, come piaceva a lui.
"Fantastico!" Adam ne aveva infilzati tre pezzi di slancio, inghiottendole insieme al resto del pane.
"Non ero sicuro mangiassi carne." Todd lo aveva guardato di sottecchi con un sorriso.
"Sì, non credo riuscirei mai a essere vegetariano... decisamente carnivoro."
"Ho notato..."
Adam si era fermato, ma il vampiro gli dava le spalle, concentrato sulla padella in cui stava saltando le uova. Non era solo lui a pensarlo, allora, ci stavano girando intorno... si era ritrovato a fissargli le braccia possenti e il sedere muscoloso ancora prima di rendersene conto. Qualche ora fa lo aveva definito un animale, ma in realtà era stato molto attento... forse troppo avventato durante il primo tentativo, cosa più che comprensibile, tuttavia per il resto...
"Le uova." Todd gliele aveva scodellate direttamente nel piatto, cotte alla perfezione. "Sale?"
"No, grazie." Si era riscosso dai suoi sordidi pensieri, concentrandosi sul pasto. "Sei davvero bravo a cucinare" aveva cambiato argomento, mangiando di gusto.
"Sono bravo in un sacco di cose." Todd lo aveva guardato inequivocabile da sopra la sua tazza.
"Hm. Modesto, soprattutto..." Adam gli aveva sorriso indietro, divertito. "...E porco..."
"Colpa tua, te l'ho già detto..."
"Piantala. Non sono poi così attraente."
"Eh, non ne sarei tanto sicuro..."
Adam aveva alzato gli occhi al cielo. "Quando andrai a prendere le taniche?" Non gli piaceva toccare quell'argomento, per assurdo dopo la notte che avevano passato assieme, Vernon pareva un problema lontanissimo... invece era reale, e molto concreto.
"Tra poco. Dovrei sbrigarmela in breve tempo, c'è una stazione di servizio a una ventina di chilometri da qui."
"Ok."
"Non voglio lasciarti da solo troppo a lungo."
Adam aveva alzato un sopracciglio. "Todd..."
"Non per il sesso. Sono un po'... insomma..."
Gli ci era voluto qualche secondo, ma alla fine Adam c'era arrivato: Valentine era preoccupato per lui.
"Hai PAURA?" Si era lasciato sfuggire, incredulo.
"No. Io..." il vampiro si era passato le mani sulla faccia, frustrato. "Non lo so."
"Todd." Il biondo si era alzato per andargli a mettere una mano su una delle ampie spalle. "Stai tranquillo. Ce la possiamo fare, va bene?"
"Certo. E' solo che... è un classico, no, una volta tanto che le cose stanno finalmente..." si era interrotto, voltandosi verso la finestra.
"Ehi." Adam gli aveva preso il viso tra le mani, per guardarlo negli occhi: i suoi capelli scuri appena lavati rivelavano ombre rossastre. Lo aveva baciato in bocca con trasporto per trasmettergli parte della sua sicurezza. Per qualche motivo, era certo che tutto sarebbe andato secondo i piani. "Andrà bene."
Todd aveva risposto al bacio col suo solito entusiasmo. Quando lo aveva lasciato andare, era sembrato più sereno.
"Sparecchio io. Mi stai viziando troppo..." aveva iniziato a togliere le posate e i piatti sporchi dalla tavola, andando verso il lavabo. Giusto il tempo di appoggiarceli dentro che la solida presenza di Valentine si era manifestata alle sue spalle.
"Posso fare colazione anch'io, adesso?" Gli aveva soffiato in un orecchio, intrappolandolo contro il ripiano di marmo. "Non te ne ruberò molto."
"Ah, ecco perchè mi hai messo all'ingrasso..." aveva scherzato Adam, appoggiandosi contro quel fisico d'acciaio. "Va bene. Dobbiamo essere entrambi in forze, dopotutto..." gli aveva porto inconsciamente il collo al posto del braccio, quella volta.
Todd aveva affondato i denti, facendogli un male a dir poco risibile, bevendo poche sorsate prima di staccarsi da lui. Adam lo aveva trattenuto per baciarlo a bocca aperta, ignorando il sapore del proprio sangue: si era eccitato non appena aveva allungato le mani e parlato con quel tono roco contro il suo padiglione auricolare, Cristo, forse si era alzato già eccitato quella mattina, chi lo sapeva, da un paio di giorni stentava a riconoscersi... ma non gli importava, non gli importava affatto. L'unica cosa che contava in quel momento erano le possenti braccia di Todd chiuse a morsa su di lui e quelle lunghe dita nodose che correvano a infilarsi nella cintura dei pantaloni, trovando il suo pene non ancora eretto e stringendolo saldo alla base.
Adam aveva mugolato contro le sue labbra, finendo soffocato dalla sua lingua, mentre la mano libera del vampiro gli alzava la maglietta per andare a schiacciargli un capezzolo turgido, facendolo uscire di testa. Lo aveva aiutato ad aprire la cerniera, lasciando rovinare jeans e boxer a terra.
Todd aveva iniziato a fargli una sega e tutto quello che aveva potuto fare era stato ricambiare, insinuandosi alla cieca ricerca nelle sue braghe, trovando immediatamente il premio, dato che Valentine pareva non usare le mutande, già duro e in parte bagnato.
"Cazzo, scopami." Gli era sfuggito in un gemito, incapace di reprimere la sua voglia.
"Sei sicuro?" Gli aveva chiesto Todd, aprendosi comunque i pantaloni.
"Sì." Adam aveva tagliato corto, determinato come non lo era mai stato nella sua vita, eccetto forse per un paio di altre volte.
"Ok, aspetta..." aveva fatto per sollevarlo e metterlo in una posizione più comoda.
"No, dammelo qui." Si era sorpreso a dire in un tono quasi estraneo, ma in quel frangente non se ne era preoccupato più di tanto.
"Cazzo, sei serio?!" Todd era suonato a metà tra lo sbalordito e l'entusiasta.
"Sì! Scopami contro questo fottuto mobile." Si era appoggiato con la testa contro l'anta che aveva di fronte, in attesa. Con la coda dell'occhio lo aveva visto usare il burro accanto al frigo in modo del tutto inappropriato. "Cosa... cazzo... Oddio..."
"Ah, merda, Adam..." Todd aveva ansimato rauco dietro di lui, forzandogli il glande tra le natiche. Era entrato solo quando il biondo era in un qualche modo riuscito a rilassarsi e a offrire minore resistenza. Dopo qualche lieve spinta di assestamento, il vampiro aveva iniziato a sbatterlo con vigore, costringendolo ad afferrare il pensile di fronte alla sua faccia per non fracassarcisi la fronte contro. Bruciava parecchio, in particolar modo ai lati, facendolo mugolare in maniera vergognosa ogni volta che Todd andava a segno. "Aah... aahh... Cristo..."
"Troppo forte?" Gli aveva chiesto l'altro, rallentando il ritmo.
"No, solo, cerca... prova a... oh, cazzo, si, proprio lì...!" Valentine aveva capito al volo e aveva ruotato i fianchi ad ogni colpo, andandosi a sfregare contro la sua prostata. Si era lasciato del tutto andare, fottendolo duro contro il ripiano, le braccia due morse di ferro che lo tenevano saldo in posizione mentre affondava ripetutamente, aprendolo in due. Adam si era aggrappato alla sua gamba con la mano libera, frenando le spinte quel tanto che bastava a non farsi schiantare, gemendo il suo nome in modo disarticolato.
Todd aveva grugnito contro la sua nuca, apparentemente frustrato.
"Cazzo, voglio guardarti in faccia..." lo aveva sollevato di peso e voltato a fatica sul bordo del ripiano, aprendogli le ginocchia per montarlo di fronte. Adam si era aggrappato ai suoi avambracci, cercando una forma di appiglio.
"Cazzo..." aveva ansimato, mentre il vampiro glielo conficcava ripetutamente nel punto giusto.
"Ti piace?"
"Cristo..."
"Posso venirti dentro?" Era la prima volta che Todd glielo chiedeva esplicitamente.
Adam lo aveva fissato nelle pupille dilatate, un brivido che gli scendeva lungo tutta la schiena. "Sì." Gli aveva detto, toccandogli un lato del viso.
Todd aveva annuito senza fiato, iniziando a perdere il controllo tra una stoccata e l'altra, martellando in modo erratico prima di irrigidirsi definitivamente fra le sue cosce con un verso gutturale. Era venuto in fiotti caldi con la faccia affondata fra i suoi capelli, estraendolo appagato dopo qualche secondo di silenzio totale.
Solo allora aveva notato come Adam fosse rimasto ancora eretto.
"Lascia che mi sdebiti..." gli aveva mormorato, abbassandosi fra le sue ginocchia con un sorriso. Glielo aveva preso in bocca e succhiato avido dalla punta fino alla base, senza mai distogliere per un secondo lo sguardo dal suo. Aveva vibrato di nuovo in fondo alla gola, massaggiandogli lo scroto con le nocche delle dita, risalendo al glande quando Adam lo aveva avvertito un attimo prima di depositargli un carico consistente sulla lingua.
Todd non aveva fatto una piega, ingoiando con dedizione gli schizzi tiepidi fino all'ultima goccia.
"Oh, merda..." il biondo aveva esalato quando il vampiro lo aveva finalmente lasciato andare, coprendosi il volto con le mani.
"Sì, sono d'accordo."
Adam lo aveva guardato di sottecchi mentre si ripuliva con aria compiaciuta gli angoli della bocca e lo aiutava a scendere dal mobile. "Ahi...!"
"Stai bene?"
"Sì... solo un po' di..."
"Colpa mia, con te perdo sempre il controllo... però mi sono fatto perdonare."
Adam aveva riso, squadrandolo divertito. "Che modesto!"
"Perchè, non è vero? Posso continuare, se non è stato abbastanza..."
Il ragazzo aveva avvertito uno stiramento interessato da parte del suo organo a riposo, ma aveva scosso negativamente la testa. Se avesse accettato, avrebbe certamente finito con il farsi scopare di nuovo, e non era sicuro che il suo fisico sarebbe riuscito a gestirne le conseguenze.
"Basta, Todd, mi hai letteralmente prosciugato."
"Mmm, davvero...?" Il vampiro non si era rassegnato, rivestendolo di focosi baci a bocca aperta.
Adam non aveva replicato, limitandosi a guardarlo negli occhi scuri. Si erano fissati a lungo, continuando a stuzzicarsi a vicenda finchè il gioco non era loro sfuggito ancora di mano. Lo avrebbero fatto per terra, se solo non avesse trasalito sul più bello.
"Va bene, anche se mi pesa ammetterlo, credo sia il caso di fermarci..." Todd aveva ritirato le dita con un sospiro.
"No! Ce la faccio..."
"Adam." Il vampiro lo aveva preso per il mento. "Basta. Ti farei male... e in ogni caso, devo uscire... vai a riposarti. Metto a posto io."
"Ok." L'avvocato si era alzato controvoglia, dirigendosi nudo verso le scale. "Ci vediamo qui, prima che tu esca?" Gli aveva domandato, incerto. Non gli piaceva l'idea di lasciarlo in quella maniera.
"Certo." Todd era sembrato sollevato all'idea, dandogli la conferma di essere nel giusto.
Adam gli aveva sorriso, lanciandogli un' ultima occhiata prima di sparire al piano di sopra.
![](https://img.wattpad.com/cover/192107550-288-k330019.jpg)
STAI LEGGENDO
Il sangue immortale
HorrorAdam Walsh non vedeva l'ora di disfarsi di quella maledetta casa infestata... certo non poteva sapere che il compratore sarebbe stato un affascinante vampiro di nome Todd Valentine.