Capitolo 28

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Todd aveva osservato il ragazzo mentre saliva le scale su gambe chiaramente malferme con una strana sensazione nello stomaco: aveva dovuto costringersi a lasciarlo andare, pur sapendo che non avrebbe potuto affrontare un altro dei loro feroci amplessi.
Avevano raggiunto un'intesa pressochè perfetta in pochi tentativi, un altro avvenimento che, pur dall'alto della sua esperienza sul campo, lo lasciava a dir poco esterrefatto.
Fare del buon sesso non era in fin dei conti difficile, ma quello fra lui ed Adam era semplicemente FORMIDABILE: ora che l'avvocato aveva accantonato ogni dubbio, come quando lo aveva provocato senza vergogna poco prima contro il lavandino, non faceva che migliorare.
Aveva lavato piatti e posate, la mente che rincorreva le calde sensazioni del loro ultimo incontro.
Uno scroscio familiare era risuonato sopra la sua testa: Adam si stava facendo un altro bagno. Con un lieve sorrisetto sornione, aveva finito di sistemare ed era passato a pulire se stesso, togliendosi le tracce del ragazzo a malincuore dal corpo.
Qualcosa tuttavia era rimasto: il sapore del sangue e dell'essenza del biondo in fondo al suo palato. Si era trastullato con pensieri sporchi, rivestendosi con estenuante lentezza, finchè non aveva sentito il rumore dei passi di Adam che scendevano le scale.
"Hai fatto presto." Gli aveva detto, prendendo le chiavi della macchina dal tavolo della cucina.
"Forse dormirò più tardi."
"Ti conviene" gli aveva sorriso, andandogli incontro nell'ingresso: profumava di pulito, ma non era decisamente quello il suo aroma migliore. "Perchè ho intenzioni turpi, per stanotte..."
"Ma davvero?" Adam si era morsicato il labbro inferiore per trattenere il suo evidente apprezzamento. "Solo per stanotte?"
"Non tentarmi..." lo aveva avvertito, schiacciandolo contro il portone blindato.
"Altrimenti?"
Todd aveva represso l'istinto a fargli un certo tipo di richiesta, o non sapeva come sarebbe andata a finire. Di sicuro avrebbe finito col rimanere.
"Non risponderò di me stesso" lo aveva baciato invece in bocca, stringendoselo contro. Forse non appagante quanto l'altra opzione, ma andava bene comunque.
Adam aveva risposto con altrettanto entusiasmo, cercando la dominanza tanto quanto lui. Todd aveva ridacchiato, divertito, lasciandosi sopraffare: quando l'altro prendeva l'iniziativa era ancora più eccitante.
Avevano pomiciato a lungo, tastandosi come adolescenti in piedi contro l'uscio. Alla fine il vampiro aveva dovuto ammonirlo: "Mh, basta... Adam... o andiamo fino in fondo o è meglio che ti fermi qui."
Il biondo lo aveva fissato indietro senza vederlo, accecato dalla voglia.
"Ok." Aveva annuito, facendo un passo indietro a fatica, ansimante.
"Cazzo, fosse per me starei qui a scoparti tutto il giorno, ma..."
"No. Devi andare." Todd lo aveva visto tornare a vestire i suoi panni da avvocato e per poco non gli era venuto ancora più duro.
"Sei sicuro di non voler venire con me?"
"No, meglio che non mi faccia vedere tanto in giro, darai meno nell'occhio da solo, visto che in fin dei conti quel bastardo sta cercando proprio me... ma vedi di sbrigarti." Aveva scherzato Adam.
Valentine aveva studiato i suoi occhi cerulei, maledicendo Vernon e se stesso per la propria stupidità.
"Puoi giurarci, cazzo." Aveva sbuffato, aprendo la porta prima di cambiare idea.
Adam lo aveva trattenuto per una mano, la sua espressione indecifrabile. "Stai attento."
"Va bene." Todd gli aveva rubato un ultimo bacio di fuoco e una tastata al sedere sodo come il marmo giusto per imprimerselo in testa, voltandosi a malincuore per dirigersi alla macchina. "Spranga tutto, anzi, metti anche quel mobile davanti alla porta... non aprire a nessuno, per alcun motivo, d'accordo?"
Il biondo aveva annuito, restando in silenzio a guardarlo mentre partiva.
Il vampiro aveva sgommato a tutta velocità per la strada, in direzione della stazione di servizio.

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