Capitolo 6

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Ci era voluta tutta la forza di Vernon per strapparlo lontano da Adam. Il sangue... l'odore...
"Todd. Todd! Il ragazzo ci serve!"
Parole senza senso per lui, che era riuscito a liberarsi dei pantaloni di Adam e quasi a scoparselo, privo di sensi e seminudo, con un culo scolpito più che invitante, anche se forse un po' magro per i suoi gusti.
"Che cazzo vuoi Vernon!" Aveva ruggito, respingendolo e mandandolo a sbattere contro un comodino.
"Così lo ucciderai!"
"No, me lo voglio solo fottere..." aveva riso, notando solo con la coda dell'occhio la chiazza di sangue che si stava allargando sulla coperta sotto di loro. –No!- si era chinato per non perdere quel ben di Dio, ma Vernon lo aveva spostato di malagrazia, fermando con la saliva la ferita sul collo dell'avvocato. "Sei proprio uno stronzo guastafeste!"
"Mi ringrazierai, dopo. Andiamo, adesso."
"E Adam?"
"Mettilo in macchina, e porta via il copriletto."
Così avevano fatto, anche se non era stato semplice rivestire il ragazzo e portarlo in braccio senza un ulteriore assaggio da parte sua.
"Tutto questo disturbo per una cazzo di casa?!" Aveva ringhiato, faticando a concentrarsi nella guida con il pene ancora duro.
"Non per la casa. Al diavolo la casa, non ti eri accorto che era infestata, idiota?"
"E allora? Hai paura dei fantasmi, Vernon?" Todd lo aveva deriso, cercando sulla labbra ancora il sapore di Adam. Forse avrebbe voltato l'auto e sarebbe tornato indietro a prenderlo...
"E' il ragazzo. Il suo sangue..."
"E' delizioso." Aveva annuito Todd, smorzando la battuta quando aveva visto l'eccitazione sulla faccia dell'altro. "... Non è solo una mia impressione, vero? Non è come tutti gli altri..."
"Niente affatto. Il tuo corpo..."
Poteva percepirlo, non aveva bisogno di sentirselo spiegare. Il cambiamento era parte di lui, così come la cicatrice da ustione sul suo avambraccio destro era scomparsa in maniera identica a quella sul suo sopracciglio.
"Non può essere vero... credi che il sangue di Adam..."
"Ne avevo solo sentito parlare, ma a giudicare dal tuo aspetto..."
Todd era rimasto in silenzio per il resto del viaggio finchè non erano arrivati al pub dove si erano dati appuntamento con gli altri. "Non una parola su di lui con loro." Aveva ammonito Vernon, prima di scendere. L'uomo lo aveva guardato in silenzio, ma alla fine aveva alzato le spalle ed annuito.

Adam quella notte ci aveva messo parecchio a prendere sonno. Si era svegliato in macchina, confuso e spaventato, e colto dal terrore era corso fino a casa, nascondendosi nel bagno al piano superiore.
Là aveva trovato la conferma ai suoi dubbi: la tumefazione sul collo era ricomparsa, e anche se i suoi ricordi erano aggrovigliati era più che sicuro che a fargliela fosse stato Todd Valentine.
Assurdo anche solo provare a immaginarne il motivo, eppure... con uno sforzo disumano aveva tentato di rimettere assieme i frammenti del pomeriggio, invano. Gli spiriti della casa lo avevano aggredito, così come Todd, poi c'era il vuoto.
Aveva controllato ogni centimetro del suo corpo, scoprendo altri lividi con forme di mano sulle spalle, sui fianchi... ma niente altro.
Cosa gli stava succedendo? Era tutta colpa di Valentine, o gli spiriti erano peggiorati nei suoi confronti? Una cosa era certa: contratto o meno, non avrebbe mai più contattato di persona quell'uomo.
Se di uomo si poteva parlare.

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