Todd aveva chiuso la conversazione, restando per diversi minuti in silenzio a fissare il telefono, quindi era uscito dal locale dove si trovava per tornare rapido a casa.
Axel e Dimitri sembravano assenti, dovevano essere fuori a sfamarsi, mentre Vernon era comodamente seduto in poltrona con un brandy fra le dita.
"VERNON" aveva tuonato, aggirando la poltrona per andare a torreggiargli di fronte.
"Ah, qualcuno ha parlato con il nostro giovane adone, non è così?" L'altro lo aveva guardato calmo, senza scomporsi.
"Sei andato da Adam per intimidirlo?"
"Ti ha detto così? Sono andato da lui per mettere le cose in chiaro, Todd."
Valentine aveva iniziato a vederci rosso, ma era riuscito a mantenere il controllo.
"Non c'è nulla da chiarire, vecchio. Adam non sarà la tua sacca di sangue, né la tua futura puttana."
"La mia puttana!" Vernon aveva alzato un sopracciglio mettendosi a ridere. "Vuoi dire come TE?"
Todd aveva dato una pesante manata sul bracciolo della sedia, andandosi a versare da bere. "Non vado certo fiero del mio passato. Ma se sono stato la tua troia è perché tu mi hai reso così." Lo aveva trapassato con lo sguardo, le mani che tremavano dalla rabbia. Avrebbe voluto spaccargli la faccia, ma purtroppo la faccenda era più complicata del previsto.
"Oh, naturalmente. Su questo punto non siamo mai stati concordi, non è vero?"
"C'è poco da essere concordi quando mi hai ammazzato senza dirmelo, razza di stronzo..."
Vernon aveva bevuto un lungo sorso dal suo bicchiere, facendo spallucce.
"Ad ogni modo, devo riconoscere di essermi sbagliato sul tuo adone..."
"Che cosa vuoi dire?"
"Ero convinto fosse tutta una tua fantasia... beh, non si smette mai di imparare."
Todd aveva fissato Vernon come se avesse avuto due teste, ma era rimasto zitto, tentando di decifrare il suo discorso sibillino.
"Del resto, adesso che ho parlato a quattr'occhi con lui, posso dire di non esserne in fin dei conti sorpreso. Siete simili, anche se il ragazzo sembra dotato del buon sale in zucca che a te manca."
Finalmente un interruttore si era accesso nella testa del vampiro più giovane, lasciandolo di stucco.
"Capisco il tuo coinvolgimento, Todd, tuttavia questo non cambia le cose: il ragazzo potrà anche scaldarti il letto, ma il suo sangue serve a tutti noi."
Valentine aveva emesso un suono simile a un ringhio minaccioso: "No."
Vernon aveva sospirato con la testa appoggiata allo schienale e gli occhi scuri chiusi. "Non puoi opporti, Todd. Lo sai che non hai possibilità contro di me, quindi perché non ti arrendi?"
"Mai!" Todd aveva sbattuto il suo Scotch di malagrazia sul ripiano. "Adam non sarà mai tuo, fosse l'ultima cosa che faccio, Vernon."
"Dovrò prenderti in parola, allora..." il vampiro anziano lo aveva guardato con distacco, alzandosi per lasciare la stanza.
Valentine aveva represso l'urgenza di afferrargli la testa e fracassargli il cranio contro il muro, trangugiando il liquore e andando verso la sua Porsche per correre a parlare con Adam. Non prometteva bene, dovevano assolutamente ideare un piano.
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Il sangue immortale
HorreurAdam Walsh non vedeva l'ora di disfarsi di quella maledetta casa infestata... certo non poteva sapere che il compratore sarebbe stato un affascinante vampiro di nome Todd Valentine.