Capitolo 34

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"Ancora non riesco a credere che sia possibile." Aveva sospirato Axel, guardando Alexandra allontanarsi in direzione della cantina, dove aveva visto Vernon rinchiudere Adam.
"Nemmeno io. Sei sicuro di voler venire con me? Capirei se non..."
"Todd. Ho un conto aperto con Vernon tanto quanto te ed Alex, adesso. Vorrei che vedessi con i tuoi occhi, per capire che cosa intendo." Il vampiro si era spostato tenendo un largo perimetro lungo il lato ovest della casa, girandole intorno fino a incrociare in lontananza il vialetto principale: là, in mezzo alla ghiaia e alle erbacce ormai incolte, c'era una grossa chiazza scura, con al centro un corpo annerito, raggomitolato su se stesso in posizione fetale.
"Quello è...?" Todd si era sentito mancare l'aria dai polmoni, come se un pugno lo avesse centrato all'improvviso in pieno petto: era completamente carbonizzato, non era rimasto nulla di discernibile del ragazzo alto e slanciato che ricordava.
"Dimitri." aveva confermato Axel, con le braccia strette al petto. "Ci ha messo parecchio a bruciare, sai. Un'eternità." La sua intera figura era stata scossa da un forte tremito.
"Io... Gesù." Todd si era sentito mancare le gambe, e si era inginocchiato, incapace di distogliere lo sguardo dai resti del suo amico. Il lezzo del fuoco permeava l'aria, accrescendo la sensazione di soffocamento delle sue vie respiratorie. "Non c'è giorno che passi in cui non mi sia pentito di essere tornato a salvare quel bastardo, ma oggi in particolare... avrei dovuto esserci io al suo posto, me lo sarei meritato."
"Non dirlo neanche, Todd."
"Forse pensi di conoscermi, ma anche io, anni fa, sono stato come Vernon: ho ucciso e massacrato uomini inermi..."
"Nessuno di noi è senza peccato, ognuno porta la propria croce, io stesso ho commesso più di un errore nella mia vita, ma una cosa posso garantirla: tu non sei affatto come lui, Todd. Vernon non è altro che uno spietato figlio di puttana. Non aveva alcun diritto o motivo di ammazzare Dimitri, invece lo ha cancellato come se la sua vita non avesse avuto il benchè minimo valore."
"Su questo hai ragione, l'unica cosa che conta per Vernon è se stesso, non riesco davvero a spiegarmi come abbia potuto pensare che ci fosse umanità in lui. E' corrotto, marcio nel midollo... sono stato uno stupido ingenuo, e ne stiamo pagando tutti il caro prezzo. Ma ora dovrà rendere conto delle proprie azioni." Il vampiro aveva sentito la sua mandibola contrarsi fino a far scricchiolare pericolosamente i denti.
"Siamo stati tutti degli ingenui. Vediamo di farla finita." Axel lo aveva seguito per un sentiero nella boscaglia fino alla Subaru di Adam, da cui avevano estratto le taniche.
"Ascolta, comunque andranno le cose, tu e Dimitri siete stati la mia famiglia, per tutti questi anni." Todd, gli aveva stretto una spalla con troppa enfasi, ancora destabilizzato dalla vista cruenta dei resti del suo amico. "Sei ancora in tempo a tirartene fuori..."
"Vaffanculo, Todd!" Axel si era tirato indietro con una risata di scherno. "Credi veramente che potrei lasciarti qui, a lottare da solo contro di lui, dopo quello che gli ho visto fare? L'hai detto tu, siamo fratelli, anche se non in senso letterale, e poi, io sono molto più bello. E spero che il piano di Alexandra sia inattaccabile, perchè non ho certo intenzione di morire, oggi." Aveva aggiunto, cercando di stemperare la tensione.
Si erano mossi verso l'ingresso principale della casa, dividendosi prima di imboccare il sentiero dove giaceva Dimitri.
"Fai molta attenzione." Si era raccomandato Axel, con uno sguardo inequivocabile.
"Anche tu." Aveva risposto Todd, fissando per l'ultima volta le ceneri e dirigendosi a passo spedito verso la porta.

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