Capitolo 26

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Todd si era infilato nel bagno dalla parte opposta del corridoio, chiudendosi dietro la porta e aprendo l'acqua dell'enorme doccia che prendeva un'intera parete.
Aveva studiato la propria immagine riflessa nello specchio, scoprendo i punti dove Adam gli aveva lasciato dei marchi durante i violenti amplessi della notte precedente: impronte di mani sui fianchi, graffi e unghiate sulle natiche e naturalmente strisce lattiginose sul petto.
Aveva passato i polpastrelli fra i peli del torace, arcuando un sopracciglio con un vago sorrisetto prima di portarseli alle labbra ed entrare sotto il getto bollente.
Si era lavato dalla testa ai piedi, insaponandosi con attenzione e godendosi quel momento di tranquillità e silenzio, la mente che comunque tornava ostinatamente all'uomo più giovane, per quanto cercasse un meritato riposo.
Alla fine, quando era stato pronto per spegnere e uscire, aveva guardato in basso e sospirato con rassegnazione, trovando un nuovo accenno di irrigidimento. Forse il ragazzo non aveva tutti i torti a chiamarlo maniaco, ma in fin dei conti, da quando lo aveva conosciuto non aveva trovato un attimo di pace... anche ora, sarebbe stato pronto a ricominciare. Adam aveva uno strano ascendente su di lui... non che gli dispiacesse...
Se lo era preso in mano, imponendosi di lasciarlo stare.
Certo, presentarsi in camera da letto e svegliarlo con qualcos'altro con cui farlo giocare era un'idea piuttosto stimolante, tuttavia doveva tenere a mente quello che il biondo gli aveva detto. Adam non era una delle sue solite conquiste, anzi, era ben diverso dagli uomini che aveva frequentato fino a quel momento.
Senza contare quanto fosse ricettivo... Todd aveva iniziato a sfregarsi l'uccello con vigore, chiudendo gli occhi.
Adam era stato appassionato e senza freni, ma ogni uomo aveva i suoi limiti, nel suo caso evidentemente la linea di demarcazione era il sesso orale. Ed era un vero peccato... se lo era lavorato con entrambe le mani, immaginandosi l'avvocato in ginocchio, nudo, che gli faceva un timido pompino. Aveva la bocca perfetta per quel tipo di mansione, e poi quegli occhi, e la forma innocente del volto... la fantasia aveva preso il sopravvento, e Todd si era visto succhiare il pene da Adam, che prima gli leccava incerto la punta, poi scendeva, acquistando sicurezza, guardandolo negli occhi, cercando la sua approvazione.
Il vampiro si era sentito bagnare i palmi mentre il liquido trasparente iniziava a scorrergli a fiumi dalla apertura sulla testa. Sì, Adam imparava molto in fretta, di sicuro ci avrebbe saputo fare, proprio come sapeva fare bene una sega... Todd se lo era menato ansimante, la sua mente fissa sull'immagine del biondo che lo sbocchinava con impegno senza riuscire ad accoglierlo tutto, usando le mani per accontentare il resto, tenendolo fino in fondo, anche mentre gli esplodeva sul palato in fiotti caldi che non sarebbe stato capace di ingoiare e gli sarebbero scesi in rivoli lattiginosi sul mento.
Todd era rimasto con quel quadretto chiaro dietro le palpebre mentre veniva irrigando il pavimento della doccia invece della gola del ragazzo, soddisfatto solo in parte. Aveva fatto scorrere di nuovo l'acqua per darsi una rapida ripulita, facendo sparire le tracce del suo misfatto, poi era sceso al piano inferiore dove si era infilato una maglietta nuova e il solito paio di jeans consunti.
Si era guardato per un attimo attorno, stupito dalla quiete del luogo: il sole stava appena iniziando a sorgere, c'era ancora tempo... aveva tirato fuori pentole e padelle muovendosi senza fretta.
Avrebbe potuto uscire anche subito, ma non voleva che Adam si risvegliasse senza prima vederlo, poteva lanciare un messaggio sbagliato, e non era certo ciò che desiderava. In lontananza un gallo si era messo a cantare, facendolo sorridere: sembrava un buon mattino, con un po' di fortuna sarebbe anche stata un'ottima giornata... aveva pensato, iniziando a rompere e rimestare le uova in una ciotola.

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