Capitolo 33

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Cos'è successo?" Todd lo aveva abbracciato nella penombra della rimessa non appena erano riusciti a raggiungerla, evitando di avvicinarsi troppo alla villa per non farsi notare da Vernon.
Axel lo aveva stretto indietro di slancio, evidentemente sotto shock.
"Grazie a Dio sei qui." Aveva detto in un unico singhiozzo. "Grazie a Dio."
"Mi dispiace per Dimitri." Si era aggiunta Alexandra dal fondo, in tono sommesso.
"Quel figlio di puttana... davvero lo ha ucciso lui?" Aveva ringhiato Todd, guardando il suo amico negli occhi.
"Sì. Ancora non riesco a crederci, un minuto prima stavano litigando, e dopo... non sono riuscito a fare niente, Todd. Avrei dovuto aiutarlo, ma ero come pietrificato." Axel si era staccato da lui, improvvisamente a disagio.
"Non avresti potuto fare niente in ogni caso. Sei stato fortunato che Vernon non abbia deciso di uccidere anche te." Il vampiro gli aveva messo una mano sulla spalla, conciliante.
"C'è mancato poco... prima di andarsene ha detto che se non avessi collaborato, al suo ritorno, avrei fatto la sua stessa fine. E' completamente impazzito, Todd! L'ho visto portare un ragazzo svenuto in casa, poco fa, quando ci ha sempre imposto di non commettere mai atti del genere."
Todd e Alexandra si erano scambiati uno sguardo fugace prima che il vampiro commentasse: "Non è un ragazzo qualunque, Axel. E' LUI."
"Vuoi dire... il sangue dell'Immortalità?"
"Non letteralmente. So di non avervi dato spiegazioni, dunque è logico che ti senta confuso. Il sangue di Adam, del ragazzo, è a dir poco unico nel suo genere, per quelli come noi: può curare ferite anche di grandi entità, garantendoci perciò di fatto la vita eterna, o così la vede Vernon... lui aveva sentito voci, in passato, perlopiù leggende, riguardo a un sangue dalle proprietà simili, anche se di fatto non ci rende immuni alla vera e propria Morte." Todd aveva contratto le mani in due pugni serrati. "Dimitri ne è la prova."
"E anche Vernon stesso. Adam lo ha quasi ucciso, se non avesse avuto quella maledetta fiala a disposizione, forse adesso sarebbe se non altro completamente fuori gioco." Alexandra aveva guardato Todd di sottecchi, girando il coltello nella piaga.
Fanculo.
"Aspetta... è stato il ragazzo? Adam, hai detto? Era stato LUI a ferire Vernon?"
"Sì, con un coltello d'argento. Quello stronzo aveva provato a minacciarlo, ma Adam non è esattamente il tipo di persona che si lascia intimidire. Se lo è ritrovato un pomeriggio davanti a dove lavora, sono certo che Vernon avesse tutte le intenzioni di rapirlo già allora. Lo ha aggredito in piena strada, se non avesse avuto il coltello con lui dubito che adesso staremmo qui a parlarne..."
"Incredibile."
"E' stato molto fortunato. Devo però ammettere che mi piace più di te." Alexandra lo aveva schernito, mettendosi a braccia conserte. "Scommetto che il piano di attirarlo fuori per dargli fuoco era suo..."
"Farò finta di non averti sentito."
"Avevate intenzione di UCCIDERE Vernon?" Axel li aveva squadrati entrambi, serio.
"Sai bene come la penso in merito." La vampira lo aveva guardato indietro senza battere ciglio.
"Non avrei mai dovuto... è difficile per me ammetterlo, ma se non avessi salvato Vernon, quel giorno, forse Dimitri..."
"Devi riconoscerlo anche tu, Axel. Vernon non è mai stato chi ha voluto farvi credere, non è un filantropo né una brava persona. E' un fottuto ASSASSINO." La voce di Alexandra si era incrinata verso la fine della frase per l'astio e il dolore. "Dobbiamo fermarlo e questa volta non possiamo fallire."
"Non ti stiamo chiedendo di schierarti o darci una mano, ma..."
"Avete ragione." Axel li aveva osservati entrambi con i suoi occhi scuri, lasciandoli a dir poco perplessi. "Non sono cieco, né stupido, ho capito il gioco di Vernon tempo fa, anche se mi ci è voluto un po'... certo, non avrei mai creduto sarebbe arrivato a tanto. Pensavo fosse un truffatore, forse anche un ladro, ma... quando è venuto a conoscenza del sangue dell'Immortalità, allora ha mostrato il suo vero volto. Avevo pregato Dimitri di lasciar perdere, era spaventato tanto quanto me: Vernon parlava di imprigionare persone in cantina e anche di liberarsi di te, così ha deciso di affrontarlo... e lui l'ha ucciso." Aveva iniziato a piangere di rabbia.
"E' la sua vera natura." Aveva confermato Alexandra, guardando suo fratello. "E non è la prima volta che uccide gente innocente."
"Abbiamo un'idea per provare a fermarlo e salvare Adam, ma non siamo sicuri possa funzionare." Todd era stato diretto e onesto, non voleva metterlo ancora in pericolo.
"Voglio aiutarvi." Axel aveva annuito, improvvisamente determinato.
"Sei sicuro? Potrebbe essere..."
"Un suicidio, chiaro. Ma se volete essere certi di togliere di mezzo Vernon, avrete bisogno di me." Aveva fatto un vago sorriso. "Devo farlo anche per Dimitri."
"Certo, come tutti noi." Alexandra aveva annuito, seria. "Vuoi dire ad Axel il mio piano, fratello?"
Todd aveva evitato di correggerla, perchè in fin dei conti non aveva del tutto torto, non si poteva negare che sua sorella fosse la mente e lui stesso il braccio nello schema generale delle cose.
"C'è un punto fondamentale su cui non ho intenzione di discutere: non possiamo lasciare Adam nelle sue mani."
"Ovviamente, Todd, sei stato molto specifico a riguardo. Vogliamo procedere?"
"Cosa hai in mente?" Axel aveva guardato la vampira, interessato.
Alexandra aveva fatto un vago sorriso: "Adesso te lo spieghiamo."

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