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Svegliarsi la mattina e sconfiggere i demoni che ti circondano, è straziante.Sono in cucina a fare colazione con mio fratello, mentre mio padre va avanti e indietro,con il cellulare all'orecchio,più lo guardo e meno lo capisco.Lui è un ingegnere, gli piace il suo lavoro ma non lo appassiona più di tanto,lo vedo dal modo in cui ne parla al telefono con un suo collega, l'ingegnere trova risultati alle scienze matematiche,fisiche e naturali,forse per questo è così ostinato a trovare la soluzione ai problemi degli altri,ma io non sono un problema,non sono un equazione,ne un calcolo.Non riuscirà ad applicare un metodo ai miei problemi, e sapete perché? Perché il risultato della mia vita, sono io."Ma non ci arriverai papà,per quanto tu possa essere bravo,anche i geni troveranno difficoltà".Ecco cosa penso mentre lo guardo...
Mi alzo,apro la porta e vado a scuola a piedi,faccio due passi,magari penso a come ammazzarmi senza sentire dolore.

"A cosa pensi cogliona?", urla Lewis dall'altra parte della strada, alzo di scatto gli occhi e mi giro verso di lui,sto metabolizzando un modo per mandarlo a fanculo,aspettate.

" A perchè sul mio cammino incontro tutti coglioni ", dico in tono neutro.Adesso ride.Lo so.

Lewis: Che ti ha detto quel tizio ieri al fast food? chiede irritato.

" A quanto sono bona" è un problema? lo guardo nervosa, ma che cazzo gliene frega? .Devo dare spiegazioni ad un tizio che si comporta da delinquente?. Stupido.

Lewis:se ti ha detto questo allora ha bisogno di una visita dall'oculista. Dice, quasi sorridendo per poi iniziare a correre e lasciarmi lì impalata con la bocca aperta.Volevo risponderlo ma i coglioni hanno tutti lo stesso vizio:Scappano.

Mentre sto camminando però sento una macchina seguirmi, ultimamente succedono cose strane, forse mi sto fissando.Decido di aumentare il passo e correre per raggiungere quello schifo di scuola.E quando intravedo David , gli vado incontro e lo saluto, mi guardo indietro e non vedo nessuno.Per un'attimo mi calmo,riprendo a parlare con David che mi fissa in modo strano.
"che c'è? ",chiedo agitata.
David: devo dirti una cosa.
IL PANICO. Volete vedere che sono finita in una truffa e non me ne sono accorta? E da quando conosco quel delinquente di Lewis che mi succedono cose da criminali.
Ccosa?,dico balbettando.
David:non so come dirtelo, vedi,anche se ci conosciamo da poco,nel senso che parliamo da qualche settimana,perché ci conoscevamo già...Beh
" Cazzo parla che succede? dico nervosa."
David: Ti andrebbe di venire alla mia festa di compleanno? compio 18 anni e i miei decidono di fare cose in grande.C'e anche Bree te la ricordi?
MADONNA, CHE ANSIA RAGAZZI.
" Si,certo,respiro rilassata,Grazie per l'invito David."Dico tornando a respirare.
Parlo per tutti i ragazzi fidanzati,avete presente quando il vostro moroso o morosa vi scrive " DOBBIAMO PARLARE".E a voi per poco non vi viene un'arresto cardiaco? .ECCO. mi è appena successo,in altre vesti.
David: Sono felicissimo che ci sia anche tu,anche se non sono nella tua stessa classe sono contento di essere tuo amico, e mi da un bacio sulla guancia.Ok lo ammetto questo è stato strano, quindi sapete già di che colore sono diventata.
Mi giro e vedo Lewis guardarmi con la mascella serrata,che cazzo le prende? È arrabbiato perché non gli ho detto del cameriere stamattina? non sono affari suoi. Mentre sto per fare l'ingresso nella scuola, sento ancora qualcuno guardarmi o pedinarmi da lontano,mi giro di scatto e sul marciapiede al lato della strada intravedo una figura vestita in nero, che non riesco a vedere in volto, e appena si accorge di me corre veloce come un lampo per poi sparire in fondo alla strada.Sono immobile,non impaurita, ma di più.CHI CAZZO ERA? cosa vuole da me? Lo sapevo che stava succedendo qualcosa,devo scoprire di cosa si tratta,secondo Albert Camus "ogni uomo è un criminale senza saperlo".Sarà vero?

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