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Solo una sciocca come me poteva pensare di poter piacere davvero ad un tipo come Lewis.Che vi ho detto io? I popolari stanno con i loro amici, quello sfigati restano da soli per sempre.Dopo cioè che mi ha detto davanti a quello spettacolo, dove il tramonto ci faceva da cornice, me ne sono andata.Non gli ho dato risposte.Perchè in fondo lo sapevo che lui sarebbe ritornato  il solito stronzo.Non è fatto per amare una sola persona, non sa trovare un equilibrio,anche io non so stare ferma.Ma non illudo le persone,caso mai le deludo.Proprio come ho fatto con mio padre, ha scoperto il mio 2 sul dannato registro elettronico e dal prof...bella merda... è solo ottobre e ho già tante insufficienze.
A volte perdo davvero la cognizione del tempo,la campanella è suonata 5 minuti fa,ed io sono ancora su questa dannata panchina a riflettere sulla mia vita che non potrebbe fare concorrenza nemmeno con un pesce.Lui vive più di me.Basta che gli dai l'acqua e va nel suo mondo,io non so nemmeno di cosa ho bisogno per sopravvivere.

-Ogni volta che ti incanti,mi ricordi Annabelle-

-Faccio così schifo-?

-No,ma fai paura-.

-Che ci fai qui David-?

David: te l'ho detto di stare lontano da lui.

-Che dici, non è Lewis il mio problema-

David:Lo so.
Prende posto accanto a me,incrocia le braccia dietro al collo e guarda il cielo. Pochi attimi e ritorna a parlare...

David: ho rotto con Amanda.

-Che??Perché-

David: non l'amavo davvero.E nemmeno lei.
Lo dice quasi come ste stesse bevendo thè a pesca.

-Non stai male? Lo dici con disinvoltura , lei scommetto di si.-

David: certo.

-Mi prendi in giro?-

David: sta male per avermi tradito con Lewis.
Dice con tranquillità.Resto scioccata da questa sua confessione.

-Ma Lewis è il tuo migliore amico!-

David: ovvio che lo è, è stato lui a dirmi che si è piombata a casa sua e ha cercato di fare il gioco sporco.Lewis è uno stronzo non un traditore.

-David,non so cosa dire,mi dispiace-Lo guardo negli occhi, non merita di essere trattato così.È un ragazzo veramente dolce.Merita di vedere il sole ogni giorno.

David: entriamo Solitaria, non vorrai prendere anche una nota..mi dice scherzando,gli ho detto che mi sono beccata un 2 ed è scoppiato a ridere,gli ho risposto che non tutti andiamo al cesso con un libro in mano come fa lui...

Cazzo!
Sono in ritardo,la porta della mia classe è già chiusa,avranno fatto anche l'appello.Busso una sola volta.Tik Tok.Ed entro.Gli occhi di tutti puntati addosso.

-Scusate il ritardo,dico al prof realmente dispiaciuta.

Prof: entri Charter.
Vado al mio posto, testa bassa e cuore a mille,Lewis ha le gambe stese sotto al banco e le mani nelle tasche.Su quella faccia di merda ha il solito sorriso beffardo.

Lewis: Stavi sognando me e hai fatto tardi questa mattina? dice a bassa voce.
Gli do un calcio sulla gamba e lo faccio saltare dalla sedia.Mi sta rompendo il cazzo.

Prof: Avete fatto un bel tema ragazzi, ci sono stati bei voti, ma questo è dettaglio,l'importante è che siete riusciti a portare a termine il vostro compito. In un modo o nell'altro avete trovato la soluzione.Mi dispiace che qualcuno non sia riuscito a farlo, ma il mio dovere è correggervi,se vi siete beccati un due,sta a voi rimediare.E lo faremo oggi.
Signorino Dallas,mi parli de " il supino".Lei in latino zoppica parecchio,quindi immagino che si sia preparato ad un eventuale interrogazione.

Lewis continua a sorridere,non gliene frega un cazzo delle declinazioni, lo guarda come se stesse facendo una sfida nel rispondergli o meno.

Lewis: è inutile che lei perda tempo,non sono preparato per oggi.Ritenti la prossima volta ad interrogarmi,magari sarà più fortunato..dice in modo ironico...

Ho passato 5 ore terrorizzata dall'idea che uno dei prof mi interrogasse.Non sono preparata su nulla,non so come uscirne da questa merdosa situazione.Inolte stavano per uccidermi, Lewis era lì per fortuna,ma se non ci fosse stato?Io sarei finita in un dirupo e il mio corpo sarebbe stato ritrovato incenerito.
Devo dirlo a mio padre,anche se mi prenderà per pazza,ma almeno se muoio mi porterà sulla coscienza e si penitirà di non avermi creduta e nemmeno aiutata.La voglia di morire c'è ma non in questo modo.Io voglio andarmene lentamente,con gli occhi chiusi, con la musica nelle orecchie,non voglio fare pena a nessuno non è da me fare la vittima anche perché ricordiamoci che io non abbandono mai nessuno sapete perché? Perché alla fine vanno via da soli quando stanno meglio.

Sono in procinto di entare in casa ma fuori ci sono due auto della polizia.E se è successo qualcosa a mio padre?Dio morirei.

Entro,e davanti ai miei occhi vedo mia madre sul divano che piange, e i poliziotti che stanno parlando con mio padre.Per fortuna mio fratello non c'è.

Mamma che succede? chiedo impaurita.La vedo dopo tanto tempo, mi fa il solito effetto:pena.
Non mi risponde,allora urlo per farmi sentire.
- Che succede?? - chiedo ad alta voce.Si girano tutti e mio padre mi guarda come per dire "non è il momento" .Non è mai il momento per parlare o per agire,per gli altri rispondere è un'impresa e mi sono stancata di aspettare gli altri, di chiedere spiegazioni.Sapete allora quand è il momento giusto? Quando muori,perché nessuno nota quello che  fai finché non smetti di farlo.

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