Papà :stavo per chiamare la polizia,maledizione Alyssa ma che cazzo ti sta succedendo,dove sei stata,ti sembra l'ora di tornare a casa? Ti ricordo che non hai ancora 18 anni.
Si! Dovevo aspettarmelo no?, abbracciarmi, chiedermi se stavo bene o se fosse accaduto qualcosa,dopo ciò che gli ho confessato,per lui è troppo faticoso.Ma tranquilli,mi sono rassegnata.Ero pronta al quarto grado di mio padre.
Sono seduta sullo sgabello della cucina con il mento appoggiato nel palmo della mano,sto quasi per addormentarmi, non ho dormito,abbiate pietà di me.Sono le 7 del mattino di una domenica freddolosa, vorrei riposare un pò ma non posso, mio padre per punizione ha deciso che dovrò pulire tutta la casa.Mi sta bene, in fondo sono una figlia scapestrata,vero?.Ha ragione Oscar Wilde quando dice "tutti ti amano quando sei due metri sotto terra".Ma forse se muoio io,non mancherò a nessuno, perchè non ho nessuno.È scientificamente provato.Ho cercato di amarmi io, ma ogni volta che ero sul punto di farcela, qualcuno mi sussurrava che facevo schifo, che ero sbagliata, che qualsisi cosa io facessi non era la cosa giusta. Allora qual è la cosa giusta?forse lo so,ma dirlo mi fa venire una morsa allo stomaco ...
Vorrei riprendermi e trovare un motivo per sorridere,perché ad oggi, io ,non ce l'ho.
Perdere qualcuno che ami è come se morisse una parte di te, mi sento ogni fottuto giorno in colpa per la morte della mia migliore amica, non riesco a smettere di pensarci ogni singolo giorno, ma cosa posso fare se non raggiungerla e chiederle scusa. Scusa per non averla salvata in tempo, scusa per non essere andata al suo funerale,scusa se faccio schifo,scusa se sono entrata nella sua vita e gliel'ho portata via così presto.Sono sul divano a rimurginarci sopra,c'è silenzio, mi piace.Mi scombussola i pensieri, me li rende incasinati, e per quanto possa piacermi,lo odio allo stesso tempo, perché non mi fa vivere.E per l'ennesima volta mi perdo, mi perdo tra le grotte dei miei pensieri, che sembrano un mare agitato, le onde investono ogni parola,ogni sillaba,il punto e che non so nuotare e non so restare a galla, affogo in me stessa,e questo mi rende debole . A distrarmi è il cellulare che vibra...
David: "Sono fuori casa tua,ti va di pensare insieme?"
Esco subito fuori con ancora il telefono in mano aperto sulla chat.
Lo vedo, appoggiato sulla sua macchina mentre aspetta una risposta.-Hei, che ci fai qui-?dico sul ciglio della porta.
David: Hei,dopo quello che è successo,volevo farti distrarre un pó.
Che dolce che è a preoccuparsi per me,nessuno mai prima d'ora.
- perché lo fai?-
David:perchè sei mia amica.
Ci rifletto, è sincero, glielo leggo in quegli occhi...-va bene, andiamo. Dico sorridente .
Da cavaliere qual è,David mi apre anche la porta,lo ringrazio e partiamo per una meta.- Dove andiamo-?
David: tranquilla in un posto molto carino.Dice allegro e spensierato.
Non faccio domande,preferisco godermi il momento,aspettare, perché a volte le parole sono superflue.Eccoci qui.Guarda qui si vede tutta la città.Il cielo ha mille colori, azzurro, arancione, rosa, rosso, tutti colori che tu odi. Dice guardandomi,mentre io sono incantata da tanta bellezza.
-Non li odio, semplicemente non li considero. -Dico con rammarico.
David: C'è sempre una prima volta.Quindi,dimmi un colore acceso che preferisci.
-Hahahah e perchè ?- dico sorridendo.
David: dai dimmelo e basta.
-Vediamo....l'arancione-.
David: perchè hai scelto questo?
Ci penso... ho scelto questo perché mi ricorda il sorriso di mia madre, è il colore preferito di mio padre, e mi ricorda Mia.Le pareti della sua stanza erano arancione perchè le piacevano i tramonti. Ed è adesso che ho il desiderio di raggiungerla, di morire e non essere più me, ma solo un rantolo di cenere,perché di vivere non mi va più.Chiudo gli occhi per qualche secondo e ripenso alla mia vita,a quella che sono, a come sono diventata in questi anni, e credo che sia arrivato il momento di eliminarmi, di svuotarmi da questa angoscia che mi tormenta l'anima.Non mi fa paura la morte, a me fa paura l'attimo in cui cerchi di toglierti la vita, se due secondi prima eri convinto,l'attimo dopo ti penti, ma una volta fatto,non si può tornare indietro.David:Aly? stai bene?
-Come mai prima d'ora,David.
Mi guarda negli occhi, quasi come se stesse cercando la verità, ma la verità è che non la conosco nemmeno io.David: Non ne vale la pena.Dice ritornando a guardare il panorama.
-cosa?-
David:stare male.Ogni volta che ti vedo sorridere non so che succede dentro di me, quasi smetto di respirare, non sto dicendo di essere innamorato di te.Sto dicendo che da quando ci sei te, ho un motivo in più per vivere.
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Silence
SpiritualInsegnami ad amare,a cercare la felicità anche se non esiste, portami ad amare le cose mai amate.