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"L' ansia è come una sedia a dondolo,sei sempre in movimento,ma non avanzi di un passo."
Ebbene si,la telefonata in cucina di mio padre era lo psicologo,mi viene da ridere perché se pensa che così si risolva tutto si sbaglia di grosso.Alle 4 di questo pomeriggio avró la prima seduta.Non sto dicendo che andare dallo psicologo sia una cosa orrenda,anzi forse potrebbe aiutarmi,ma io ho bisogno solo di essere amata dai miei genitori,di essere ascoltata e ricevere parole di conforto.Adesso però mi godo mio padre e il preside discutere sulla mia scappatella.Sapete no? sono le 7:50 e non ho fatto nemmeno colazione.Ho incontrato Lewis nei corridoi e non mi ha detto nulla,dopo ciò che è successo pensavo volesse almeno essere mio amico.Jason mi manda foto di Jack che piange perchè gli si è rotta la bici,questi  sono due idioti.Ma posso considerarli miei amici.

Papà:Non succederà più, le do la mia parola .Dice al preside in modo esausto.

Preside:io capisco perfettamente la situazione ma a ciascun allievo che commette atti di irresponsabilità,noi siamo obbligati a punirli.Sua figlia è una ragazza in gamba non lo metto in dubbio non ha mai creato problemi ma come si dice "la legge é uguale per tutti ".Dopo scuola sua figlia parteciperà ad un corso extra avrá la possibilità di stare altre 2 ore a studiare qui.Questo ,per un mese .Vedrà che la prossima volta prima di commettere sciocchezze ci penserà non 2 ma 10 volte.Buona giornata Dottor Charter.

Dovrò restare fino alle 3 e un quarto in questa cella,alle 4 ho la seduta.Non sono stressata,sto bene.

Papà:bene,spero che tu faccia il tuo dovere sei grande per doverti dare raccomandazioni.Alle 4 vai a questo indirizzo,mi porge un bigliettino azzurro con su scritto Dott.Ariel, e studia,mi dice quasi come se fosse una supplica.E se ne va.Nemmeno un saluto,ne un bacio ne un ti voglio bene.

Non proferisco parola,oggi ho voglia di restare in silenzio.Le parole mi feriscono e oggi non mi va di morire.

Entro in classe non c'è ancora nessuno,e adesso che sono da sola con la testa appoggiata sul banco vorrei esplodere e piangere fino a vomitare le mie stesse lacrime.Perchè mi sta succedendo tutto questo?Perché non sto bene?Chiedo aiuto anche a Dio ,ti prego metti fine a questa sofferenza perchè non ce la faccio più.

Jack:aspetta sta dormendo forse,lo sento parlare a bassa voce.
Alzo la testa e vedo i due fratelli correre verso di me.Mi abbracciano e sento che mi vogliono bene,non li conosco da tanto eppure fra queste braccia sento di essere a casa.

Jason:hei bambolina ti ho portato un cornetto e un succo alla ciliegia.Spero ti piaccia,si gratta in imbarazzo la nuca.

Jack: é stato 3 ore davanti a quel bar a scegliere il succo,te l'ho detto di prenderlo a pesca,piace a tutti.Dice con ovvietà.

Jason: Ad Alyssa piace alla ciliegia.Mi guarda sorridendo,e con uno sguardo intenso.

Jack: e poi usa il plurale ,"abbiamo comprato".Mima le virgolette e mi fa l'occhiolino.

-Grazie ragazzi non dovevate-dico con dispiacere.

Jack:andiamo, mangia hai bisogno di forze per il compito di matematica

Oh Gesù.

Jason:ieri non sei potuta venire a studiare con noi quindi oggi io mi siedo qui al posto del coglione di Lewis.

Jack: stai scherzando spero.Dice arrabbiato.

Jason:Si alza,posa le sue mani sulle spalle del fratello,ti sembra che io stia scherzando ?Alyssa ha bisogno di noi ,collaboriamo.

Jack:si bella scusa,é meglio che sto zitto,impreca sotto voce.

Io e Jason sorridiamo e prende posto accanto a me.Questi ragazzi mi hanno salvata il culo.

-Come fai a sapere che è il mio succo preferito?-Chiedo a Jason .

Jason: il pirmo giorno che ci siamo conosciuti avevi lo zaino aperto e si vedeva il succo,dice scoppiando a ridere, mi sono ricordato di questo episodio.

-Grazie mille-gli dico sincera

Jason:come è andata con il preside?

Ingoio un un pò di cornetto, e penso se mentirgli o meno.Opto per la 2.

-Dopo scuola devo stare dure ore qui a studiare-dico abbassando lo sguardo sulle mie mani non curate.

Jason: due ore passano in fretta,mi fa l'occhiolino.

-Che vuoi dire-? dico guardandolo negli occhi.

Jason: si avvicina al mio orecchio e mi sussurra qualcosa di bello,mi fa venire i brividi lungo la schiena.
" Resto con te"
Spalanco gli occhi,dalla vergogna?Si,sicuramente.

-Nno Jason non c'è bisogno davvero,con tutte le cose che puoi fare lì fuori perché devi perdere
tempo con me qui.Non farlo.-Gli dico con voce minacciosa.

Jason:-io resto qui perchè lo voglio-dice non smettendo di guardarmi prima negli occhi e poi le labbra.
Okay che sta succedendo?sto sudando e mi tremano le mani.
Ad interrompere l'incantesimo é Lewis incazzato nero.Oh io so perché.

Lewis:Levati dal mio posto.Dice a denti stretti verso Jason il quale non sembra aver paura di un pugno.Anzi,sorride.

Jason:aspetta,controllo se sotto la sedia ci sia il tuo nome.Ops.No.Quindi togliti dalla visuale Dallas.

Prof:buongiorno,tutti seduti su su.Vediamo quanti 3 usciranno da questo compito.
Nel mentre Jason e Lewis si guardano dalla serie "non finisce qui"..Lewis si siede dietro di me accanto a Jack che sembra irritato,e Lewis ha il fumo che gli esce dal naso.

Portare rancore non credo sia un difetto,essere arrabbiati per qualcosa che ci ha feriti dentro é più che giusto.E non importa se risultiamo pesanti,orgogliosi o menefreghista.É solo una barriera che ci permette di non commettere di nuovo gli stessi errori:Fidarci degli altri.Se Jason é arrabbiato con Lewis ha tutto il diritto di esserlo e se non vuole perdonarlo fa bene.

Il problema é che quando vieni ferito da chi credevi fosse la parte migliore di te,ci vuole un attimo a dimenticare le cose belle e far prevalere quelle brutte.Ma poi ti rendi conto che non serve a niente, perché così facendo non fai altro che ferire te stesso,uccidere i tuoi sentimenti e come se una lama tagliente avesse graffiato il tuo cuore,non muori, non è così profonda come vuoi far credere,sanguini ma resta la cicatrice, e quella puoi giurarci che resta per sempre. Ed io vorrei perdonare me stessa per le cose brutte che ho commesso,vorrei potermi svegliare una mattina e chiedermi scusa se ho calpestato il mio riflesso allo specchio.E per tutte le volte che ho lasciato agli altri il permesso di bucarmi il petto con delle parole che non meritavo.Ritroverò la pace più avanti forse, potrò riposare solo quando calerà l'alba più bella che io abbia mai visto.

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