27

26 10 4
                                    

" Finiranno anche le fiamme, ma il dolore no".
Ho un peso sullo stomaco, se apro gli occhi inizio a piangere,sembra una fiaba con un lieto fine a pezzi.Mi meraviglio di come la protagonista sia ancora viva.Vorrei poter schioccare le dita e risvegliarmi con un'altra vita, un'altra me.Mi sento male perché sento di non viverle,queste cazzo di giornate.
Sento che le faccio passare,faccio scorrere il tempo senza usarlo,ed invece di farmi quattro risate, e prendere per il culo la vita ,mi faccio complessi.Non sto vivendo,io sto solo passando.
Sono in macchina con Jason che guida senza parlare,mentre io ho gli occhi chiusi e penso a ciò che è successo a casa,essere forti non è da tutti.I guerrieri combattono anche prima di morire,io non ci provo nemmeno.Sento la macchina fermarsi,apro gli occhi e vedo Jason scendere e aprirmi la porta.Sono le 10 di sera, in un posto bellissimo, c'è il mare, il cielo, la sabbia,gli unici che guarderai sempre e non ti pentirai mai di averli visti.

Ci mettiamo seduti sulla sabbia l'uno accanto all'altro,il rumore del mare ci fa da sottofondo.Forse l'unica canzone che vorrei ascoltare in questo momento.

-Sto andando da uno psicologo-dico con l'amaro in bocca.Non lo guardo,ho paura di cosa stia pensando.
Non sono pazza credimi, mio padre mi ha costretta ad andarc...

Jason:shh, non mi importa.Mi abbraccia, ed io sto quasi per piangere .
Si stacca da me e mi sorride,un sorriso rassicurante,che sa di bene .
"Non posso curarti le ferite, non posso dirti cose che non so, ma posso farti dimenticare per un istante i tuoi pensieri".Riesco a sentire il tuo dolore dice guardando il cielo,poi guarda me. "ti prego non mollare".

Ingoio tutta la saliva che ho in bocca, forse non dovevo chiamarlo,non voglio che si preoccupi per me,non voglio che abbia paura di cosa potrebbe accadermi.

-Io ci provo a restare,ma va tutto male.-

Jason:cosa ti spinge a restare?

-Mio fratello,e adesso tu-.

Mi sorride,ed è cosi contagiosa la sua risata che non posso fare a meno di sorridere anche io.Poi penso a cosa mi ha detto lo psicologo "Trova un motivo per essere felice"..appena ho digitato la chiamata è corso da me,mi ha detto "sto volando bambola"...

In un giorno l'ho visto due volte,e mi ha fatto solo che bene.
Ci alziamo dalla sabbia e camminiamo per raggiungere la macchina,Jason mi prende la mano,resto spiazzata da questo gesto ,ma allo stesso tempo mi piace tanto.È come se prendesse parte al mio dolore,mi da sostegno, forza.
Davanti a noi c'è una specie di bar o raduno dei ragazzi, indovinate chi c'è?
Lewis e la sua combriccola.
David si avvicina a noi piuttosto preoccupato,sarà forse per il mio aspetto da cadavere.

David:hei Aly stai bene? che gli hai fatto dice a Jason incazzato.

-sto bene,lui non mi ha fatto nulla sta tranquillo-

Jason: prima di sparare cazzate informati coglione.

Lewis: ullalà chi abbiamo qui.Sembra abbastanza su di giri.

David: andiamo Lewis sei mezzo ubriaco.

Lewis: shh, ciao Alyssa.

-ciao,dico abbassando lo sguardo.-

Jason: andiamo.

Lewis si avvicina a Jason e cerca di prenderlo con la forza-stai sempre in mezzo eh-

Jason: e tu stai sempre a rompere le palle?non toccarmi.Dice arrabbiato.

David:ragazzi siamo in pubblico non facciamo cazzate.

Lewis viene verso di me,mi prende per il polso, vuole che lo seguo ma non ne ho voglia,voglio tornare a casa.Guardo Jason dalla serie "salvami".
Recepisce in fretta.

Jason: lasciala, mi prende e mi fa mettere dietro di lui.
Sei ubriaco Dallas,datti una regolata o stavolta la polizia la chiamo io.

Lewis gli dà un pugno,tutti che urlano come i pazzi, vedo la bocca di Jason insanguinata.
Arrabbiato più che mai si avventa su Lewis e nel preciso istante in cui sta per sferrargli un pugno, prendo la mano di Jason.

-ti prego andiamo,dico piangendo-
Mi guarda, anche Lewis guarda me,sul suo viso cela un pò di tristezza, sul mio solo amarezza.
Si alza,mi prende la mano e andiamo via.
Sono stufa di sentire urla.La mia testa non regge più.È quasi mezzanotte,sono uscita dal retro, per fortuna nessuno mi ha vista.

-Entra,ti disinfetto la ferita sul labbro-

Jason:no tranquilla è tutto okay.

-Jason,entra.-
Fa come gli dico,saliamo in camera mia,non vorrei che qualcuno si svegliasse.

-siediti,gli indico il letto-

Jason: mi piace quando mi dai ordini.

-smettila, non mi piace quello che è successo-
Prendo un pò di ovatta,la bagno con il disinfettante.Mi posiziono in mezzo alle gambe di Jason, gli alzo la testa e comincio a picchiettare l'ovatta sul suo labbro.

-Questo è per quello che è successo prima-

Jason:ajaa, calma calma.
Posso farti una domanda? dice guardandomi negli occhi,adesso che siamo così vicini li vedo meglio.

-Ssi-.

Jason: fra te e Lewis c'è qualcosa?
E come glielo dico ? non lo so nemmeno io.

-Mi ha detto che gli da fastidio il fatto che abbraccio braccia che non sono sue.All'inizio mi interessava questo suo lato oscuro, per colpa sua sono successe cose davvero bizzarre e paurose.Poi ho scoperto la sua famiglia, un pò del suo passato.E lui è il solito bad boy che ti fa perdere la testa.Pensavo di provare qualcosa per lui,ma in realtà non è amore,mi piacerebbe essere sua amica,ma non so lui cosa provi.Forse nulla, si è preso solo una sbandata per secondi fini ..

Jason: e tu? dice non smettendo di guardarmi e ingoiando tutta la saliva che le è rimasta.
Tu ora provi qualcosa?

-No, non c'è mai stato nulla fra noi,il caso  l'ha messo sulla mia strada....e poi cazzo guardami,uno come lui può mai farsi vedere con una come me? Non vedi che sta con Liz, vuole solo arrivare ai suoi scopi.

Jason: smettila, mi fa sdraiare sul letto e si mette sopra di me,riesce a reggersi con i gomiti,appoggiati ai lati della mia testa e ora il suo viso è a pochi centimetri dalla mia faccia.
Sei perfetta così.
Non sei sbagliata.

Mi pizzicano gli occhi,vorrei piangere.Ogni volta che qualcuno mi dice queste cose non so mai se son vere.

-Jason?-Chiudo gli occhi e lo chiamo.

Jason:Alyssa.

-Tu resta per favore,non andartene.Mi scende una lacrima sulla guancia e lui la raccoglie con un bacio.

Jason: Te lo prometto.
Ci abbracciamo, e forse il motivo per continuare a spaccare il culo alla vita l'ho trovato. Ho paura del futuro,del presente e del passato che torna ogni giorno a farmi visita.
Ma ogni volta che queste braccia mi sfiorano,mi ripeto che andrà tutto bene, che lui c'è.

Vivere è un verbo che non so coniugare bene,è difficile solo pronunciarlo.Vorrei completare i miei giorni con tutte le cose che ho paura di fare. "Smettiamola di aspettarci noi stessi dagli altri",le cose non cambieranno mai.Possiamo solo migliorare.Quando vivo momenti belli come questi, anche i miei demoni si allontano,le luci intorno a me diventano verdi,non più rosse, ma loro torneranno sempre, non andranno mai via,nonostante io provi a respingerli, loro sono più forti di me.Li sento adosso come le urla dei miei genitori, li sento morire come la mia migliore amica e li sento uccidermi l'anima perché questo è il loro scopo .Distruggermi. Sono io l'ostacolo della mia stessa vita. È la mia mente che parla, non so io, e adesso che sto provando a non restare più sola,mi impegnerò a non far soffrire nessuno,perché le mie ferite mi insegnano a non ferire gli altri.Ed è difficile,perché mi preoccupo costantemente degli altri,ma mai di me stessa,per quanto possa essere sbagliato, io vorrei che gli altri stessero bene e che non provassero mai ciò che provo io.Ricordiamoci che gli errori che abbiamo fatto,prima di chiamarli errori,si chiamavano scelte.

Se volete seguirmi su instagram crystal_saggese♡

SilenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora