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Domenica

La gara di Fabio non va molto bene, si deve accontentare di una settima posizione, che non è nemmeno malissimo visto come si stava mettendo. Ha avuto diversi problemi e difficoltà durante tutta la durata della corsa, sperava in qualcosa di più visto il quarto posto in griglia, si nota che è abbastanza deluso.
Purtroppo però non è l'unica delusione della giornata per lui.

A fine gara riusciamo a ritagliarci del tempo per noi, da soli, nel camion.
Lo raggiungo poco dopo la fine, giusto il tempo di parlare con i meccanici e farsi la doccia che già mi da l'ok per vederci.
Appena apro le porte del camion lo vedo seduto sulla sedia in pantaloncini a testa bassa
F - "Finalmente" dice vedendomi entrare dopo aver alzato lo sguardo nella mia direzione
C - "Che c'è?" Gli chiedo andandogli in contro
F - "Sono deluso per come è andata la gara" il suo sguardo torna ad incontrare il pavimento.
Gli vado in contro inginocchiandomi davanti a lui e prendendo la sua testa tra le mie mani
C - "Ehi"
Mi guarda, quegli occhi capaci di parlare, di farti capire qualunque cosa, ora mi stanno chiedendo aiuto, e non posso lasciar perdere la loro richiesta.
C - "Non è andata così male, ti sei portato a casa i tuoi nove punti e sei comunque riuscito a recuperare alcune posizioni che hai perso all'inizio, ti conosco e conosco anche la tua fame di vittoria, ma a volte bisogna accontentarsi anche di piccole cose, e oggi è una di quelle"
F - "Si ma" lo interrompo subito
C - "Ma ma ma, non ti fasciare la testa, pensa già alla prossima gara, pensa a fare bene lì, se ti soffermi su quello che non va non ti rialzi più"
F - "Alzati" dice come fosse un ordine
Eseguo, sono un po' spaventata dalla sua reazione, si alza anche lui, istintivamente faccio un passo indietro rispetto a lui, mi prende per i fianchi, mi alza di peso e mi fa sedere sulla cassettiera non troppo alta che si trova alle mie spalle, e mi bacia con foga e desiderio.
Poi arriva la domanda che mi lascia spiazzata, buttata lì in quel momento, detta con il fiatone, ma sicuramente pensata, meditata a fondo e con tutte le conseguenze del caso
F - "Rendiamola pubblica, diciamolo a tutti, perchè ti amo e senza te ormai non ce la posso fare"
Mi paralizzo, sono scioccata, non pensavo fosse disposto ad esporsi così tanto per me
F - "Cos'hai?" mi chiede con una leggera rabbia vedendomi spiazzata evidentemente non aspettandosi questa reazione da parte mia. 
C - "Non lo so Fabio non me lo aspettavo e..." mi blocco
F - "E?"
C - "Ho paura, non mi sento pronta"
Non so cosa mi stia frenando, prima di questo weekend sarei stata felicissima di poter finalmente condividere con tutti la nostra storia, non so perché adesso non sia più sicura, sono passati due mesi e mezzo da Assen e uno e mezzo da quando stiamo insieme, è un lasso di tempo ragionevole, ma non sufficiente per espormi così tanto.
Fabio si allontana da me dandomi le spalle, sembra quasi arrabbiato, di certo la delusione della gara non ha aiutato in questo momento.
C - "Fabio"
F - "Ho bisogno di un attimo, lasciami da solo un secondo"
Così scendo dalla cassettiera, lui mi rivolge ancora le spalle, lo guardo, mi giro ed esco dal camion.
Mi siedo sui gradini subito fuori dalla porta e scoppio a piangere, non tanto per la sua reazione, per quello che mi ha detto e come lo ha fatto, ma più perché non so cosa mi sia successo, ho paura della mia incertezza, il non capire cosa mi stia succedendo mi spaventa a morte, so di amare Fabio, lo amo davvero, ma non capisco cosa mi freni, se la paura di perderlo, i giudizi della gente, i commenti delle ragazze, perché non sono mai stata sicura di me stessa al 100% e il pensiero di ricevere critiche o commenti negativi da altre ragazze mi spaventa perché so che darei ascolto a loro più che a me stessa, e se mi dicessero di non essere abbastanza per Fabio, sarei capace di convincermi di questa cosa anche se so non essere così, ho paura di perderlo e il fatto che sia lì, in quella stanza, arrabbiato, dopo avermi quasi buttata fuori aumenta la mia paura.
Non mi rendo conto nemmeno della quantità di gente che mi passa intorno probabilmente guardandomi straniti, ma il pensiero non mi sfiora nemmeno la testa, c'è solo Fabio lì dentro, e ciò che è appena accaduto all'interno del camion.
Sento la porta aprirsi subito mi alzo e mi giro
C - "Fabio, scusami davvero, non volevo farti arrabbiare, possiamo parlarne un attimo?"
F - "Si vieni, stavo venendo a cercarti per chiederti scusa per come ho reagito" dice facendomi rientrare nel camion
C - "Posso capire la tua reazione, voglio spiegarti invece il perchè della mia"
F - "Dimmi"
C - "Sono io a volerti chiedere scusa e sento di doverti spiegare. Sono rimasta spiazzata perchè non me lo aspettavo, sinceramente anche io non ho ben capito cosa mi stia succedendo, ho paura e non credo di essere pronta ad espormi così tanto, non perchè non ti ami, anzi, ti amo alla follia e non è questo che ho paura di ammettere, ho paura di non essere in grado di accettare il giudizio della gente, so quanto possano essere cattive le ragazze e certi commenti non riuscirei a evitarli o ad accettarli, mi porterebbero a dubitare di me stessa, di noi e il fatto di meritarti, anche se so essere una cosa sbagliata ma non posso evitarlo, ti chiedo solo un po' di tempo in più per convincermi della cosa e di imparare a lasciar perdere i commenti, a concentrarmi solo su di noi"
F - "Certo, puoi prendere tutto il tempo che ti serve, non c'è fretta, sono felice che tu me lo abbia voluto spiegare e raccontare, così potremmo lavorarci e affrontare i problemi insieme. E comunque sono sicuro che nessuno ti giudicherà, come potrebbero mai farlo, non ci sono nemmeno le basi" dice con il sorriso sulle labbra
Gli do un lungo bacio, pieno di ringraziamenti e di amore.
F - "Vieni adesso andiamo in hospitality a bere e mangiare qualcosa"
Usciamo dal camion e mentre ci dirigiamo verso l'hospitality prendo per mano Fabio, lui mi guarda e mi sorride, voglio fargli sapere che sono pronta a lavorare su me stessa per riuscire a migliorare il nostro rapporto.
Arriviamo in hospitality, facciamo merenda e poi ci rilassiamo un po' sui divanetti, mentre guardiamo gli ultimi giri della motoGP.
In questo momento ho bisogno di una seduta psicologica, quindi inserisco una cuffietta nel mio orecchio e faccio partire la playlist di Cesare Cremonini, il mio psicologo personale, e mi appoggio al petto di Fabio. Inizia ad accarezzarmi la testa e a questa cosa non resisto, mi si chiudono gli occhi, adoro la sensazione delle sue dita tra i miei capelli, ed è qui che parte la mia seduta psicologica grazie alla canzone dev'essere così.

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Nulla da aggiungere ♥️
Sono tornata con un nuovo capitolo, cosa ne pensate del seguito?
Scusatemi davvero, so che è da tantissimo che non pubblico ma come vi avevo anticipato sono stata via, pensavo di riuscire a scrivere qualcosa ma non ho avuto un attimo di tempo, e sono riuscita a pubblicare solo ora, scusatemi tanto. Ora sono pronta a partire di nuovo, non preoccupatevi solo weekend, tornerò nei paddock dopo diverso tempo, non vedo l'ora, ci sentiamo presto promesso!
Grazie mille a voi che mi lasciate stelline o che semplicemente leggete la mi storia ♥️✨

Fabio ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora