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F - "non so cosa dire, sono emozionato e davvero felice che tu abbia voluto condividere questo posto e i ricordi ad esso collegati con me, lo apprezzo moltissimo, ti amo piccola"

Siamo tornati alla macchina di nuovo correndo, pensavo che la mia maratona fosse finita, invece mi è toccato fare altrettanti chilometri per tornare indietro, per fortuna sono riuscita a convincere Fabio a tenere un ritmo leggermente meno frenetico.
Ora breve viaggio in auto e in una manciata di minuti saremo di nuovo a casa
F - "Hai deciso dove andare a cena?" Mi chiede mentre sono alla guida
C - "Si ho in mente un posto ma non so se accetterai, io te lo propongo poi tu mi dici"
F - "Va bene, sentiamo"
C - "Allora è un ristorante di cucina tradizionale cinese, è un ristorante serio e costa un po', però è davvero eccezionale, si trova a una ventina di minuti in macchina da casa, se non ti va tranquillo ne scelgo un altro"
F - "No va benissimo, per serio intendi anche elegante?"
C - "Si un pochino, nulla di esagerato"
F - "Lo hai fatto apposta per farmi mettere "pettinato"?" "È così che dite qui vero?"
Scoppio in una grande risata
C - "Si esatto pettinato, ormai sei un milanese doc, e sai che mi fai impazzire quando sei "tutto bello pettinato" ahahah" dico ironizzando sul mio stesso modo di parlare.
Appoggia la sua mano sulla mia gamba destra, accarezzandomi con le dita l'interno coscia, percorrendo lentamente tutta la lunghezza fino ad arrivare in alto, o almeno quasi, non avrei retto e visto che sto guidando meglio non avere distrazioni così grandi, quindi afferro la sua mano bloccandola prima che arrivi al capolinea
C - "Tu sei completamente matto, volevi farci andare a sbattere?" Dico ridendo, ovviamente non voleva essere un rimprovero, con il fiato leggermente corto visto ciò che stava scatenando dentro di me quel suo gesto.
F - "No avevo decisamente un'altra idea"
C - "Immaginavo ma devi avere un po' di pazienza" gli dico stringendogli la mano che avevo bloccato poco tempo prima, liberandogliela subito dopo visto che dovevo cambiare marcia, ma la sua resta lì, non si muove, non facendo placare totalmente il desiderio che era salito in me.
Arriviamo a casa
C - "Vieni su un attimo che prendo le cose per vestirmi stasera?"
F - "Pettinata?"
C - "No stra figa" dico ridendo
F - "Quello sempre!"
Ci abbracciamo e ci scambiamo un bacio.
Proprio in quel momento esce da casa sua, una palazzina sempre parte del cortile, Simo, assolutamente il più bello del cortile, anzi forse del paese, è più grande di dieci anni rispetto a me, ma è veramente tanta roba.
S - "Ciao"
C - "Ciao Simo"
S - "Tutto bene?"
C - "Si tutto bene tu?"
S - "Bene bene, è un po' che non ci vediamo!"
C - "Si è vero!"
S - "Dobbiamo vederci per un aperitivo"
C - "Sono d'accordo" "Comunque ti presento Fabio"
S - "Ciao, ci siamo già visti o sbaglio?"
F - "Corro in moto, magari mi hai visto alla TV" si vanta un po', ma mi piace quando fa così
S - "Ah si, Quartararo vero?"
F - "Esatto"
Gli fa i complimenti e gli in bocca al lupo per l'anno prossimo, poi ci salutiamo e andiamo in casa mia.
Mentre Fabio parla un po' con mio fratello, io recupero il vestito e le scarpe che avevo intenzione di indossare, un vestito lungo nero, con un profondo spacco laterale sulla gonna, senza maniche e con uno scollo particolare, che si restringe man mano che sale, si allaccia dietro al collo con dei gancini simili a quelli del reggiseno, e in più ha un profondo scollo sulla schiena, che la lascia quasi completamente scoperta.
Come scarpe invece uno stiletto in vernice nera.

Quando arriviamo a casa di mio zio però, noto che qualcosa non va
C - "Cos'hai?" Gli chiedo subito
F - "Perché non me l'hai detto?"
C - "Cosa?" Chiedo perplessa visto che non ho idea di a cosa si stia riferendo
F - "Quante volte?"
C - "Fabio ma di cosa stai parlando non capisco davvero" inizio a preoccuparmi
F - "Con Simone, quante volte?" Mi dice in tono aggressivo
Ah ora capisco, le cose si fanno serie e complicate
C - "Non avevo capito" "Due comunque, ma come hai fatto?"
F - "Riconosco l'atteggiamento di noi uomini" "Non me l'hai detto perché stavamo già insieme vero?"
C - "Non lo farei mai, lo sai, è successo più o meno a Natale dello scorso anno"
F - "E allora perché non me l'hai detto?"
C - "E perché tu non mi avevi detto di Anne?!" "Non ti ho mai detto di nessun ragazzo e non mi sembra neanche di averti detto che sei il primo e unico per me" mi sta facendo arrabbiare, sembra che lui sia un Santo e che non sbagli mai, quando anche lui ha fatto al stessa cosa se non peggio con Anne, quando sono andata da lui a Nizza.
F - "Si scusami hai ragione è che quando l'ho visto parlare con te mi è salita una gelosia fortissima e speravo con tutto me stesso che mi dicessi di no, ma quando poi hai confermato le mie sensazioni non ho più ragionato, scusami non volevo"
C - "Tranquillo, capisco" in realtà un po' mi infastidisce, non tanto il fatto che si sia arrabbiato, anzi, soprattutto per il fatto che speravo tirasse fuori un po' gli attributi, non mi piacciono i ragazzi troppo "molli" caratterialmente, io sono tosta e non mi devi permettere di metterti i piedi in testa, e in questo momento Fabio ha fatto il contrario. Spero che prima o poi mi dimostri di essere più tosto.
Mi faccio una bella doccia prima di lasciare il bagno a Fabio per il suo turno, lo faccio ancora con addosso l'accappatoio, visto che mi asciugherò i capelli qui fuori preferisco non vestirmi altrimenti bagnerei tutto il vestito.
Fabio mi lancia la solita occhiatina e poi entra in bagno.
Io nel frattempo dopo aver messo crema per i capelli ricci o mossi poi qualche spruzzata di nutriente sempre per capelli ricci o mossi, inizio ad asciugarli con il diffusore.
Nonostante la quantità di tempo che io passi con l'asciugacapelli acceso non saranno mai completamente asciutti quindi mi fermo, qualche goccia di olio di argan, prima sulle punte e poi sulle lunghezze e infine li lego in una grande coda alta.
Finita tutta la trafila con i capelli, inizio a vestirmi, anche perché fra un quarto d'ora dovremmo uscire di casa.
Quindi indosso l'intimo a partire dagli immancabili slip di victoria's Secret neri, poi infilo il vestito, niente reggiseno vista la scollatura sulla schiena, non è una cosa che amo evitare di indossare anche perché almeno non sembro una tavola da surf, per fortuna questo vestito ha delle coppe interne, ma non fanno molto...
Finalmente Fabio dopo interminabili minuti in bagno esce, con un paio di pantaloni verde militare scuro, dal taglio elegante ma comunque abbastanza casual, so di non poter pretendere troppo da lui, e con la camicia bianca ancora slacciata, senza calze. Premetto di non essere feticista ma mi piacciono molto le caviglie e i piedi scoperti, mi danno un senso di intimità.
Io lo vedo con la coda dell'occhio visto che sono girata quasi di spalle, e mi sto cercando di allacciare la parte superiore del vestito con scarsi risultati.
Lo sento avvicinarsi a me
F - "Lascia, ti aiuto io" mi sussurra all'orecchio destro, lo sento molto vicino.
Prende le due estremità del colletto le lega insieme con i gancetti, poi mi fa girare verso di lui
F - "Wow"
C - "Anche tu non sei da meno" dico allacciandogli i bottoni della camicia "dovresti vestirti così più spesso, stai bene"
F - "Tutti pettinati" sorrido
Mi prende la mano e mi fa fare una giravolta su me stessa, poi mi ferma proprio di fronte a lui e mi guarda dritto negli occhi,
F - "Sei uno spettacolo"
Non so perché ma mi imbarazza un po' questa sua affermazione, mi piace essere bella per qualcuno, soprattutto per lui
F - "Ehi guardami" dice alzandomi il mento "Non devi avere paura di niente, perché ti amo".
C - "Facciamolo"


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Nulla da aggiungere ♥️
Hey come state?
Altra settimana piena però penso e spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo, visto che è abbastanza lungo.
Fatemi sapere cosa ne pensate, spero di sentirvi presto!
Grazie mille a voi che mi lasciate stelline o che semplicemente leggete la mi storia ♥️✨

Fabio ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora