<<Jungkook portami via da qui>>, affermò Jimin dopo un po'. Stava bene, era in pace fra le braccia del Maknae.
<<Certo hyung, andiamo a casa>>, rispose aiutandolo ad alzarsi. In tutto questo lasso di tempo i genitori di Jimin non si fecero vedere. Sapevano benissimo che il figlio fosse ancora lì, ma stettero solamente a spiarlo. Rimasero stupiti dalla complicità dei due ragazzi, ancora più forte di quanto non fosse allora.
Jungkook afferrò la piccola mano del suo hyung e gli aprì la portiera. Jimin rise al quel gesto, era un perfetto gentleman. Durante la strada di ritorno canticchiarono qualche canzone. Il minore gli pose alcune domande, giusto per accertarsi, ancora una volta, che stesse bene. Nessuno più di lui sarebbe stato più felice e orgoglioso. Li aveva affrontati con coraggio, sapendo che da lì a poco sarebbe crollato davanti ai loro occhi. Ma non gli importava. Doveva chiudere quella questione quanto prima.
Il tempo era migliorato notevolmente. Il sole non era ancora uscito, ma almeno aveva smesso di piovere.
<<Ti ho spaventato Jungkookie? Non ti farei mai del male lo sai, vero?>>, domandò il maggiore. Jungkook parcheggiò nel vialetto accanto alla loro casa.
<<Tu non sei violento hyung. Sei solo impulsivo, e tendi sempre a rompere tutto. Ma sei buono, e nessuno più di me ti conosce. Stai tranquilla, va tutto bene>>, rispose il minore. Scesero dalla macchina e s'incamminarono verso casa.
<<Resterai al mio fianco?>>, domandò il biondo incerto. Jungkook posò un braccio dietro la sua schiena e l'altro libero lo utilizzò per inserire la chiave nella serratura.
<<Certo hyung, per sempre>>, gli promise. Jimin sorrise soddisfatto. Era fortunato ad avere quell'angelo con lui.
Decise di fare qualcosa per il suo Jungkookie. Gli avrebbe dedicato l'intera giornata. Era ancora presto, solo le 16. Lo avrebbe riempito d'affetto, dimostrandogli come fosse forte quello che provava per lui. Era il migliore amico che potesse chiedere.
Jimin lo fece sdraiare sul divano, e per una volta non fu lui ad appoggiare la testa sulla sua spalla. Anzi cercò di fargliela posare su di lui, ma era così impacciato da venire preso in giro dal più piccolo.
<<Vuoi che mi stenda accanto a te?>>, domandò calmo il minore.
<<Voglio vederti fra le mie braccia>>, affermò imbarazzato Jimin. Il cuore di Jungkook fece una capriola. Si posizionò lì, nel suo posto preferito. Il biondo mise una mano sui suoi capelli, incerto se toccarli o no. Erano soffici e profumati. Amava l'odore del corpo di Jungkook . Aveva potuto sentirlo molte volte, il suo piccolo amava il contatto fisico e non perdeva mai occasione di farglielo notare.
<<Hyung fai quello che ti senti, con calma>>, lo rassicurò Jungkookie. Jimin Continuò ad accarezzarlo. Il respiro di Kookie divenne leggero mentre il maggiore vagava da pensiero a pensiero nella felicità più grande. Possibile che un gesto così semplice lo facesse sentire così bene? Erano quelli che contano.
Il biondo si spostò e noto che aveva chiuso gli occhi, si era addormentato. Grazie alle sue coccole.
Lo spostò sul divano. Si alzò, prese una coperta e lo coprì. Era bellissimo. Aveva il viso rilassato e le guance rosse. Forse anche a lui imbarazzava quella situazione. Infondo erano amici da tanto, ma solo negli ultimi tempi erano così uniti, anche fisicamente. Jimin aveva notato come Kookie non potesse tenere le mani appostò quando era nei paraggi. Che sia una stretta di mano, una spinta sulla schiena, una carezza, lo scompigliare i capelli. C'era sempre qualcosa che lo spingeva a sfiorarlo. E a lui piaceva questo fatto, tanto.
Per passare il tempo fece qualche compito. La storia con suoi era archiviata. Sembrava non fosse successo nulla quella mattina. Aveva dimenticato tutto. Tranne il momento in giardino con Jungkook. Quello era incancellabile.
Gli squillò il telefono. Lo fece spaventare. Corso subito a rispondere, stava facendo troppo rumore. Era Hoseok
<<Pronto>>, disse sussurrando. Jungkook si mosse ma continuò a dormire.
<<Ciao! Come stai?>>, domandò Hoseok.
<<Tutto bene. Muoviti a dirmi cosa vuoi>>, affermò continuando a guardare Kookie.
<<Andiamo al cinema domani? Tutti e tre insieme?>>, propose.
<<Ok, si può fare. Adesso chiudo>>, rispose. Jungkook questa volta si svegliò. Si mise a sedere stropicciandosi gli occhi e guardando assonnato il suo hyung.
<<Sempre così simpatico. Ci vediamo domani alle 17 davanti al cinema. Salutami Jungkookie>>, mormorò. Jimin gli chiuse in faccia e tornò dal suo amico.
<<Non volevo svegliarti. Scusami>>, affermò. Jungkook gli sorrise e lo abbracciò. Il minore non sapeva fin quanto sarebbero durati questi piccoli momenti soft fra loro due. Ma sicuramente si sarebbe goduto ogni attimo di spensieratezza di Jimin. Il maggiore, quando era a casa loro, e in sua compagnia, diventava un'altra persona. Quel luogo aveva sempre rappresentato la loro piccola bolla di felicità, dove potevano essere loro stessi, sempre.
<<Vuoi mangiare hyung>>, domandò il castano alzandosi.
<<Aspetta....stavi studiando?>>, mormorò sorpreso. Il tavolo del soggiorno era pieno di libri e...appunti?
<<Si....anche io so studiare sai?>>, lo prese in giro.
<<Sono sorpreso hyung, non lo fai mai>>, affermò Jungkook controllando ciò che avesse scritto.
<<Volevo sorprenderti, dimostrarti che anch'io posso essere un bravo ragazzo a volte>>, sorrise. Kookie prese le sue mani e le strinse dolcemente.
<<Tu sei un bravo ragazzo hyung. Non mi devi dimostrare nulla, so già tutto di te>>, affermò baciandogli la guancia. Così andrò in cucina e Jimin si toccò la pelle umida. S'immaginò di nuovo quelle soffici labbra sul suo viso. Gli vennero i brividi. Che gli stava succedendo? Perché stava incominciando a guardare Kookie in modo diverso? E se Jungkook non sentisse la stessa complicità provata da Jimin?
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Affection (Jikook)
Fanfiction"Ti insegnerò a dare affetto, ti farò conoscere l'amore, la felicità, tutto ciò che in questi anni ti è mancato. Tornerai a vivere Jimin hyung te lo prometto. Ritornerai ad essere il bambino spensierato di cui mi sono innamorato" Gli sussurrò Kookie...