Capitolo 31

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<<Vuoi che ti racconti altro?>>, gli domandò tenendolo sempre stretto a sé. Il maggiore annuì e aspettò in silenzio.

<<Allora....una volta ti invitai a pranzo da me. Qualche giorno prima mia nonna mi aveva regalato una maglietta nuova, e scongiurai mia madre per metterla. Lei mi disse che non dovevo sgualcirla visto che eravamo a casa, ero un vero proprio terremoto. Però io volevo fartela vedere, era bella e mi stava bene. Così alla fine vinsi io. Ti ero piaciuto o no?>>, domandò ridendo. Jimin ricordava perfettamente ogni momento citato da Jungkook. E a come quel giorno era splendido. Avevano solo otto anni quando tutto accadde, ma sembrava ieri.

<<Certo, sei sempre stato perfetto>>, rispose. Si asciugò il naso accennò un sorriso.

<<Guarda com'è luminoso il tuo viso. Sorridi ancora, devi farlo sempre hyung>>, gli sussurrò. Jimin rabbrividì al contatto delle labbra sul suo orecchio. Era tutto così...soft per lui.

<<Mi hai chiamato amore prima>>, mormorò puntando i suoi occhioni in quelli da cerbiatto che non vedevano l'ora di avere un contatto così intimo con lui. Potevano leggersi l'anima con uno sguardo. Questo rendeva ancora più profondo il loro rapporto.

<<Sei il mio amore tu>>, rispose riportandolo fra le sue braccia. Jimin si sentì mancare a quelle parole. La dolcezza di Jungkook era enorme nei suoi confronti e ancora si chiedeva cosa avesse fatto per meritarlo.
Il minore si sdraiò di nuovo, era davvero stanco. Aveva ascoltato per tutto il pomeriggio i pianti di Hoseok, era disperato poverino. Taehyung invece era al massimo della gioia, anzi, domani ci sarebbe stato il primo appuntamento con Yoongi. Le cose andavano veloci fra loro due, forse anche troppo, ma non volevano aspettare le solite tappe, erano legati da qualcosa di invisibile, ma forte, e ci avrebbero provato a trasformare la loro amicizia in qualcosa di più.

<<Jungkookie?>>, lo chiamò Jimin.

<<Dimmi>>, rispose.

<<Grazie, per tutto>>, affermò baciandolo. Jungkook portò una mano sui suoi capelli e avvicinò la testa alla sua. Non era mai sazio del suo hyung, era un'attrazione fatale, il suo peccato più grande. Era il suo tutto. Jimin invece lo calmò. Non voleva un bacio focoso, ma uno più lento, e passionale. Voleva assaporarla lentamente, trasmettendogli tutto il suo amore.
Si sentiva un po' in colpa per non essersi confidato, ma era meglio così per il momento. Jungkook non poteva subirsi sempre tutti i suoi problemi.

Entrambi si staccarono e sorrisero. Sembravano due bambini, più felici che mai.

<<Andiamo in cucina? Ho fame, e dobbiamo stare un po' con Tae, è nostro ospite>>, propose Kookie. Jimin lo accontentò. Dopo essersi sistemato un po' arrivò dal suo amico. Pronto già da tempo a preparare la cena.

<<Oh ragazzi, va bene se facciamo una pizza tutti insieme?>>, propose mettendosi il grembiule. Kookie accettò entusiasta, e Jimin disse che andava bene qualsiasi cosa. Così Tae prese tutto l'occorrente e chiese a Kookie di liberare il tavolo. Jimin tagliò la mozzarella, non era molto esperto di piatti italiani. Taehyung invece l'aveva provata molte volte. Accanto alla sua scuola c'era un ristorante italiano, e ogni tanto con i suoi compagni di corso pranzavano lì. Si mangiava benissimo.

<<Tutto bene Chim?>>, gli sussurrò. Jimin annuì e si lavò le mani. Non riuscì ad ingannare l'amico. Non era tornato a casa da tanto, e non aveva sentito nulla di quello che era accaduto prima, ma vedeva dal suo sguardo che qualcosa non andava.

<<Kookie, posso abbracciarlo o ti da fastidio?>>, domandò al minore.

<<Non c'è problema, ha bisogno di affetto più del solito oggi>>, sorrise. Jimin si voltò imbarazzato. Quei due l'avrebbero fatto sprofondare uno di questi giorni. Erano davvero carini con lui.

<<Vieni qui ChimChim>>, rispose stritolandolo. Jimin ricambiò, inspirando il suo profumo di borotalco alla menta. Si era sicuramente appena fatto una doccia. Taehyung dondolò da un lato all'altro, tenendolo sempre stretto. Jimin era una parte importante della sua vita, e dopo Jungkook, era stato uno dei pochi a prendersi cura di lui. A suo modo, anche Jimin gli voleva bene.

Presto Tae si staccò e aiutò Jungkook con la pizza. Bisognava solo metterla in forno. Jimin fece una faccia scontenta. Voleva ancora quell'affetto. Tae se ne accorse e lo prese in giro.

<<Jungkookie guarda un po' il nostro Jimin, non ti sembra si sia offeso?>>, affermò ridendo. Jungkook stette al gioco e lo segui. Taehyung andò alla sua destra, mentre il minore alla sinistra. Jimin non capì quali fossero le intenzioni dei due, finché non gli saltarono addosso e lo stritolarono.

<<Guarda che belle guanciotte che hai>>, disse Tae toccandogliele. Kookie lo abbracciò da dietro, lasciandogli dei baci sul collo e ridendo quando il maggiore si lamentava e ripeteva di lasciarlo stare.

<<Basta con tutto questo affetto!>>, rise Jimin. Cercò di divincolarsi dalla presa ma era troppo salda.

<<Su, sorridi, si mangia la pizzaaaaa!>>, esclamò tirandola fuori dal forno.

I tre ragazzi di sedettero e cenarono tutti insieme. Jimin tra un boccone e l'altro rimase a fissarli. Era davvero felice ora. E questo non faceva altro che confermare i suoi pensieri. Non doveva perdonare i suoi genitori, doveva dimenticarli, anche se era quasi impossibile.

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Fatemi sapere cosa ne pensate della storia, mi farebbe molto piacere!
Io e Jimin vi ringraziamo❤️


Affection (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora