Jimin andò via subito da quella casa, non aveva il coraggio di incontrare di nuovo lo sguardo ferito di Jungkook. Quel bacio per lui era stato fantastico, avrebbe tanto voluto lasciarglieli tanti altri, ma come sempre non era riuscito a dirglielo. Quella sera tornò a casa da solo. L'assenza della sua luce si fece sentire in ogni momento. Cenare, guardare la televisione, dormire senza di lui faceva male. Ma era colpa sua. Aveva spaventato il suo amico facendogli credere di non aver provato nulla, quando invece si era sentito in pace.
Per quella sera decise di non disturbarlo, sapeva che comunque avrebbero chiarito, lo facevano sempre. Jungkook rimase a parlare con Hosoek tutto il pomeriggio e restò a casa di sua mamma a dormire. Jimin gli scrisse qualche messaggio, e poi andò a dormire.
Jungkookie mi dispiace
Mi manchi, la casa è vuota senza di te
Domani ci sei a scuola?
Se non vieni, ti vengo a prendere
Ti voglio bene
Dopodiché spense il telefono.
Il giorno seguente si alzò e la prima cosa che fece fu controllare se Jungkook avesse risposto. Li aveva solo visualizzati. Per fortuna l'avrebbe trovato a scuola, non perdeva neanche un giorno. Ah si, l'aveva fatto. Per dimostragli quanto teneva a lui.
Il minore quella mattina arrivò a scuola con Hosoek. Gli aveva chiesto di andarlo a prendere a casa in modo tale da non essere da solo quando incontrerà Jimin. Quando arrivarono, del biondo non c'era traccia. Il castano sospirò sollevato, ma qualcuno lo abbracciò da dietro.
<<Jungkookie! Come stai? Mi sei mancato tantissimo. Ero così preoccupato!>>, affermò stringendolo. Jungkook si voltò per abbracciarlo meglio. Anche lui aveva sentito la sua mancanza. Dormire separati lo aveva tenuto sveglio. Non ha potuto svegliarsi nel cuore della notte e guardare il suo dolce viso addormentato. Non ha potuto baciargli le guance, sapendo che poiché aveva il sonno pesante non si sarebbe svegliato. Gli era mancato il suo amore.
<<Davvero ti sono mancato?>>, domandò incredulo. Sapeva che non gli mancava come intendeva lui, ma almeno non gli era stato indifferente.
<<Si. Dobbiamo parlare. Torna a casa. Da me>>, affermò prendendogli il viso fra le mani. Il minore si sorprese davvero da quelle parole così bisognose. Non gli aveva mai mosso una supplica così. Voleva stare con lui, lo voleva a casa. Tutto il dolore accomunato il giorno prima di dissolse, come il respiro caldo in una giornata d'inverno.
<<Sta sera parleremo>, gli promise. Jimin lo abbracciò di nuovo e andò via per non dire la cosa sbagliata. Hoseok guardò tutta la scena in silenzio. Neanche lui riconosceva più Jimin. Era più cordiale, carino e bisognoso. Fu una vera sorpresa.
<<Secondo te è sincero?>>, domandò il minore.
<<Sei la cosa a cui tiene di più, credo che sia stato male anche lui ieri>>, affermò. Gli occhi di Jungkook ripresero vitalità. È bastato poco, qualche certezza, ed ecco il ragazzo più felice del mondo.
<<Spero che sia così. Lo amo così tanto. Mi scoppia il cuore ogni volta che lo vedo. Anche oggi, il mio primo istinto è stato quello di baciarlo>>, spiegò entrando a scuola. Yoongi segui tutta scena nascosto. Aveva bisogno di lui per matematica, ma non voleva disturbarlo ancora. Domani ci sarebbe stato il suo esame, e voleva ripassare bene.
<<Mi spiegherai di cosa ti sei innamorato? Sembra un ghiacciolo con le gambe>>, lo prese in giro. Jungkook lo fulminò con lo sguardo e passò oltre. Notò Yoongi, anzi, lo salutò lui.
<<Tutto bene Hyung?>>, gli domandò.
<<Potesti aiutarmi a ripassare oggi? Domani ho l'esame>>, spiegò. Ci pensò su. Sarebbe dovuto tornare a casa presto, non poteva perdere l'occasione di riuscire a parlare con un Jimin gentile e non scontroso come al solito. Ma il suo amico aveva bisogno di aiuto, e avrebbe finito tutto in tempo.
<<Andiamo a casa tua però>>, propose. Yoongi annuì e si separarono. Ognuno andò nella sua classe, pronto per iniziare una bellissima giornata di scuola.
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<<Non è possibile che perda sempre. Sei troppo bravo!>>, esclamò Yoongi buttando a terra il joystick. Avevano giocato alla play station quasi per un'ora e mezza, e non aveva mai vinto una partita. Jungkook era un fenomeno.
<<Sei tu che sei scarso hyung. È tutta una questione di strategia>>, affermò spingendolo giocosamente. Yoongi gli sorrise. Era felice in sua compagnia. Gli avevano parlato tutti bene del minore, ma ora che lo conosceva meglio capiva perché ne fossero innamorati. Faceva delle espressioni esilaranti, passava da uno stato cute alla rabbia, quelle rarissime volte in cui sbagliava la strategia e perdeva punti. Era molto carino.
<<Allora mi aiuti con matematica?>>, domandò alzandosi. Prese qualche libro e pulì il tavolo dai residui di snack che avevano mangiato per merenda. Jungkook acconsentì e iniziò a ripetergli tutte le regole che avevano studiato quella volta. Yoongi stava migliorando, era davvero molto più sciolto nella risoluzione dei problemi, trovava la risposta in poco tempo. Rese soddisfatto il suo maestro.
Passò così un'altra ora in cui nessuno dei due staccò gli occhi dai libri. Il minore non si era accorto dello scorrere rapido del tempo, erano già le 19, e Jimin lo stava spettando da ore a casa. Scattò in piedi. Si era completamente dimenticato della sua promessa, sicuramente Jimin avrebbe dato di matto.
<<Che succede?>>, domandò Yoongi. Il minore era letteralmente in panico. Non voleva litigare di nuovo con lui. Sapeva perfettamente quanto si arrabbiasse ogni volta che gli disubbidiva e adesso poteva solo subirai la sua ira.
<<Devo tornare a casa hyung, scusami>>, lo salutò. Yoongi non disse nulla, aveva capito che quella pazzia improvvisa era dovuta a Jimin. C'era sempre lui a guastare i loro momenti.
Jungkook letteralmente volò via da quella casa per tornare nella sua. Ci mise in po' perché i mezzi di trasporto a quell'ora erano imbottigliati nel traffico, ma alla fine arrivò. Aprì subito la porta e quello che vide fu sconcertante. Il tavolo della cucina e le sedie erano buttati a terra. Il porta ombrelli in ceramica era frantumato a terra. Jimin aveva distrutto mezza casa. Cercò di evitare i vari cocci e chiuse la porta alle sue spalle.
<<Dove sei stato?>>, domandò Jimin con gli occhi infuocati per la rabbia.
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Affection (Jikook)
Fanfiction"Ti insegnerò a dare affetto, ti farò conoscere l'amore, la felicità, tutto ciò che in questi anni ti è mancato. Tornerai a vivere Jimin hyung te lo prometto. Ritornerai ad essere il bambino spensierato di cui mi sono innamorato" Gli sussurrò Kookie...