Capitolo 37

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Il giorno seguente i tre ragazzi si alzarono, fecero colazione e andarono a scuola. Jimin e Jungkook varcarono la soglia da coppia felice. Ormai il maggiore non si imbarazzava più davanti alle effusioni date in pubblico.
Anzi, da alcune persone erano addirittura invidiati per la tranquillità con la quale avevano affrontato le voci che giravano sul loro conto. Alcuni non sopportavano di dover studiare con una coppia gay in classe, altri non capivamo come mai un iceberg si fosse sciolto così velocemente. Altri ancora si chiedevano quanto avesse pagato Jungkook per recitare bene. Ma la verità era quella che non volevano accettare.

Taehyung invece aveva ufficializzato la sua relazione con Yoongi, e tutto procedeva bene. Si erano dati appuntamento con gli altri davanti a scuola, sperando di non vedere Hoseok. Con lui non aveva ancora avuto una conversazione, e forse, almeno una chiacchierata avrebbero dovuto farla, per chiudere il passato. Lui la meritava.

Yoongi cercò di staccarlo, non voleva diventare il nuovo scoop, e inoltre non era un tipo troppo affettuoso. Quando erano da soli, si lasciava andare, a volte era lui stesso a baciarlo per primo, ma erano caso rari. Proprio come Jimin con Jungkook.

<<I miei Jikook! Mi siete mancati un sacco in questo periodo>>, li salutò Tae. Yoongi lo guardò stranito. Gli aveva dato addirittura un nome?

<<Anche da noi si è sentita la tua mancanza, non c'era nessuno che urlava la mattina, che ci occupasse il bagno, si...siamo stati bene no Koookie?>>, domandò ironico. Jungkook annuì e sostenne il gioco.

<<Sempre così simpatici. Comunque, voglio presentarvi il mio ragazzo, Yoongi. Da ora non è più disponibile sul mercato, è solo mio>>, affermò baciandogli la guancia. Il maggiore dai capelli verdi si sistemò la fascia che portava in testa e sorrise imbarazzato. Gli aveva fatto un lungo discorso in macchina, dicendogli di non essere la fotocopia di Jungkook e di non stargli troppo addosso. Parole al vento.

<<Sono felice per te hyung! Tae è molto dolce, ti farà felice!>>, esclamò Jungkook. Diede qualche spinta a Yoongi che non si decideva a parlare. Aveva troppa attenzione addosso.

<<Mentina, hai perso la voce?>>, lo punzecchiò Jimin. Sapeva che con lui avrebbe ceduto, non aveva ancora risolto totalmente i loro dissapori.

<<Non mi chiamare così! E comunque è stato lui a dichiararsi, a me queste cose non vengono bene>>, affermò. Staccò lo sguardo dal biondo per portarlo sul suo Tae. Sembrava davvero orgoglioso di lui.

<<E chi aveva dei dubbi>>, continuò Jimin. Jungkook gli stinse la mano, per fargli capire che doveva stare zitto. Anche se infondo stava solo scherzando.

<<Non è che ti sia tanto dolce eh>>, lo accusò. Jimin rimase in silenzio. Non doveva dargli nessuna spiegazione. Jungkook sapeva che non era così, e questa era l'unica cosa importante.

<<Ok ok, facciamo pace? Sei il fidanzato del mio migliore amico, perciò andiamo d'accordo>>, affermò. Il biondo aprì le braccia, pronto ad accoglierlo, e Yoongi con tranquillità si avvicinò, ma al posto di abbracciarlo gli pestò il piede.

<<Mi sembra una buona idea. Ma non abbracciarmi, Jungkookie può>>, affermò avvicinandosi al minore. Jimin si mise in mezzo a loro due e lo guardò storto.

<<Lui è mio chiaro?>>, rise. Anche se c'era un tono di sufficienza nelle sue parole. Yoongi gli strinse la mano e insieme a Tae li salutò.

<<Non essere geloso hyung>>, affermò Jungkook baciandogli la testa.

<<Non lo sono infatti. Adesso andiamo, abbiamo lezione>>, rispose. Entrambi si incamminarono, e una volta arrivati nelle rispettive classi si lasciarono trasportare da una nuova giornata entusiasmate di scuola.

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Passarono le ore, Jimin e Hoseok pranzarono insieme, mentre Jungkook, Yoongi e Taehyung si trovarono in giardino. Jimin non aveva nessuna voglia di lasciare Kookie da solo, ma Hobi doveva ancora abituarsi alla visione di Taehyung a braccetto con Yoongi. Li aveva visto anche baciarsi in bagno. Per fortuna lo aveva trascinato via o avrebbe fatto una scenata.

<<Quindi a te il riso non piace scotto, la carne non al sangue e le verdure staccate dagli altri piatti>>, affermò. Entrambi erano a mensa, e proprio come da descrizione di Jungkook, tutte le pietanze che Jimin aveva scelto erano separate. Voleva fare lui le eventuali combinazioni.

<<Tu come lo sai?>>, domandò curioso. Nessuno era mai stato attento a cosa mangiasse.

<<Me lo ha detto Jungkook. A volte fa paura quando parla di te, sembra uno stalker>>, rise. Jimin quasi si strozzò con il riso. Gli aveva detto tutto questo? Solo per fargli mangiare quello che voleva? Era un tesoro. È sapere queste già gli faceva vibrare ogni cellula nel corpo, si sentiva vivo.

Proprio in quel momento gli arrivò un messaggio suo, era abbastanza strano, dal momento che in genere lo chiama, anche solo per sapere come sta. Gli diceva che amava la sua voce, e voleva sentirla sempre.

Jimin, sto andando a fare una commissione improvvisa, ci vediamo sta sera ok? Stai tranquillo, studia che poi ti interrogo. Mi mancherai, ti amo.
Ps. Non lasciare da solo Hobi

Jimin rimase insospettito, cos'aveva da fare di così importante per non portarlo con lui? È perché non gli aveva accennato nulla?
Quel messaggio lo fece preoccupare, e non poco.

Non si immaginava minimamente quello che stava accadendo. Non sapeva che i suoi genitori gli avevano scritto e chiesto di incontrarlo.
Ma perché gli aveva mentito? E soprattutto, cosa volevano da lui?

Jungkook li seguì senza esitazione. Aveva molte cose da dirgli, e una di queste era di lasciare in pace il suo ragazzo. Non aveva lottato tanto per vedere il suo cuore congelarsi di nuovo. Così andò a casa loro, e prima di bussare, sospirò più volte. Rivolgendo tutto suoi pensieri a Jimin.

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Cosa vogliono i genitori di Jimin da Kookie?
Fatemi sapere!


Affection (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora