Affection (Jikook)

Capitolo 33

I due ragazzi non si parlarono per tutta la mattinata. Jungkook voleva fargli capire che non sempre può passare sopra ai suoi silenzi. Quello che gli faceva rabbia, non era tanto il fatto di non conoscere i suoi segreti, ma vederlo distrutto e non poter fare niente. Passarono 3 giorni così, dove Jimin aveva gli occhi bassi, il viso triste, e non faceva altro che isolarsi. I primi tempi gli stette vicino, ma poi si stancò, non era il suo psicologo, ma il suo ragazzo.

In quel lasso di tempo separati pensò molto alla loro relazione, rendendosi conto di non essere mai stato al centro delle sue attenzioni. Se stava male, lui non se ne accorgeva, se aveva qualcosa da confidare, stava zitto perché sicuramente Jimin aveva qualcosa di più grave da dire. C'era sempre lui al centro di tutto, ed era colpa sua. L'aveva abituato così.

Quella mattina si ritrovarono nei corridoi, ma non si parlarono. Jimin andò dritto in classe e Jungkook aspettò Hoseok per bere un caffè. Si ritrovarono davanti alle macchinette.

<<Avete litigato? È tornato ad essere di ghiaccio>>, domandò. Jimin era sempre stato così, un iceberg, come il suo cuore, non potrà sciogliersi del tutto. Occorreva lavorarci su, dimenticando il passato e guardando al futuro. Ma lui non era intenzionato a farlo.

<<Non si confida, è chiuso. Devo sempre chiedergli come sta, altrimenti si isola. Sono il suo ragazzo, possibile che ancora, dopo tutti questi anni, non si fida di me?>>, esclamò arrabbiato. Hoseok capì la sua reazione, aveva tutte le ragioni del mondo a pensarla così.

<<Sai com'è fatto, è uno stupido egocentrico. Crede che resterai sempre al suo fianco e questo lo porta a fare quello che vuole>>, spiegò. Jungkook ci pensò su. Gli aveva dato troppe certezze, e questo lo ha portato a perdere la cosa più importante. Il rispetto per sé stesso.

<<Cosa dovrei fare secondo te?>>, chiese dubbioso.

<<Fallo ingelosire, non essere sempre tu a cercarlo. Deve capire che sei essenziale nella sua vita, e non può lasciarti indietro per poi riprenderti. L'amore è forte, ma quando si stanca, li non si può fare nulla>>, mormorò.

<<Stai parlando di me o di Taehyung?>>, lo incalzò. Hoseok sorrise, aveva centrato il colpo. Hobi era a conoscenza del flirt tra lui e Yoongi, e non stava più male come prima. Se ne era fatto una ragione ormai. Era stato da stupidi dare per scontato che anche lui lo amasse ancora. Ora doveva dimenticarlo.

<<Lo amo, e voglio che sia felice. Spero che Yoongi possa farlo>>, rispose. Abbassò lo sguardo. Al minore dispiaceva tanto vederlo così. Non era più il loro sole, ma una piccola stella che si stava spegnendo. Doveva portarlo a ballare, per farlo svagare e ritrovare la fiducia in se stesso. Così lo portò in giardino, e mise della musica.

<<Balla hyung, sfogati>> propose. Hoseok lo guardò sorpreso, ma lo seguì. Ballarono insieme quasi per un'ora, saltando lezioni, ma ricomponendo i pezzi del loro cuore. Anche Jungkook ne aveva bisogno, e gli costava davvero tanto ammetterlo, ma in quel momento gli mancava Jimin. Erano tante ore che non lo sfiorava, non lo baciava, non lo metteva in imbarazzo con i suoi complimenti, non sentiva la sua risata melodiosa. Questa descrizione annullava tutte le paure che aveva. In amore non vince chi fugge e lui glielo avrebbe dimostrato.

Nel frattempo, si teneva il primo appuramento di Taehyung e Yoongi. Il maggiore aveva deciso di portarlo al karaoke, conoscendo la sua passione per canto. Yoongi più che altro reppava, ma era davvero molto bravo. Entrambi si ritrovarono da soli nella sala, e ad un certo punto Yoongi si mise a suonare il piano. Il minore rimase ammaliato dalla visione celestiale delle sue mani mentre sfioravano i tasti producendo quella dolce melodia. Così appoggiò la testa sulla sua spalla e circondò il suo petto con le braccia.
Yoongi terminò la canzone, e lo baciò. Non era da lui fare prime mosse, ma ne aveva troppa voglia, e a Taehyung non dispiaceva.

Jungkook si separò da Hoseok e tornò a casa. Sapeva di trovare Jimin, ma non aveva voglia di parlarci, o di litigare di nuovo. Questa volta, doveva impuntarsi e fargli capire che non lo aspetterà a vita. Anche se non era la verità.
Aprendo la porta lo trovò sul divano, mentre chattava a con un ragazzo, Seokjin. Avevano fatto una ricerca insieme, ed era conclusa, cosa voleva ancora da lui?

Sbatté la porta di scatto facendolo balzare dallo spavento. Il maggiore si alzò e andò in camera sua. Anche lui voleva evitare problemi.
Trascorsero il pomeriggio separati. Jungkook stava letteralmente fremendo dalla voglia di buttare giù quella porta che li separava e riempirlo di baci. Ma avrebbe soddisfatto solo un suo bisogno, il biondo non sarebbe stato d'accordo.

Pensò che tutto fosse perduto, e che per quella sera non l'avrebbe rivisto. Finché non comparì. Camminò lentamente, con la testa bassa, raggiungendolo. Si sedette sul divano e guardò per qualche minuto il telegiornale con lui. Non ottenendo nessuna reazione da parte del minore parlò.

<<Jungkookie?>>, lo chiamò.

<<Dimmi>>, rispose senza staccare gli occhi dallo schermo.

<<Lo so che sei arrabbiato con me, ma......mi abbracceresti? Solo per qualche minuto, non siamo mai stati così separati ed io mi sento strano, non capisco io n->>, lo bloccò. Lo prese di peso portandolo fra le sue braccia. Jimin appoggiò la testa sulla sua spalla e sospirò per il sollievo. Forse non era così arrabbiato come credeva, poteva ancora farsi perdonare.

Jungkook gli accarezzò la schiena, lasciandogli qualche bacio sulla testa ogni tanto. Aveva dimenticato completamente le parole di Hoseok. Gli aveva chiesto un abbraccio, e non era da lui. Significava che gli mancava e di fronte alla sua dolcezza, il suo cuore non poteva che fare delle capriole dalla felicità. Lo guardò per un po'. Il suo viso sembrava più vivo rispetto a qualche minuto fa, aveva riacquistato colore, ed era decisamente più sereno. Questo era uno dei motivi per cui non poteva lasciarlo. Era la sua cura.

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Kookie ha ceduto un pochino....Jimin riesce sempre ad avere la meglio🙈
E così c'è stato il primo bacio dei Taegi😏❤️