Capitolo 7

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Nessuno dei due dormì quella sera. Jungkook era straziato, aveva pianto tutta la notte. Era terrorizzato dall'idea di aver ferito sul hyung. Mentre Jimin pianse per sé. Aveva paura di chi stava diventando. Qualcuno che non controllava più le sue emozioni, che si lasciava toccare, che diceva cose carine, che considerava bello il suo migliore amico. Quello era il vecchio Jimin. Quello debole, quello che era destinato a soffrire per tutta la vita. Ma c'era qualcosa che entrambi non avevano capito. Nessuno di loro poteva vivere senza l'altro. Per questo piangevano, non potevano rinunciarci per nulla al mondo.

Jungkook rimase a letto la mattina seguente. Non sapeva se Jimin avesse cambiato idea e volesse andare dai suoi genitori da solo. Moriva all'idea di lasciarlo in quella tana di lupi, ma doveva rispettare anche le sue scelte.

Così nonostante l'ansia lo stesse mangiando vivo, verso le 9 si alzò. Andò davanti alla camera del suo hyung e lo vide davanti alla finestra. Aveva il viso stanco e tubato. Capi che non era l'unico ad avere l'insonnia. Il parquet risuonò i suoi passi facendo voltare Jimin di scatto. Jungkook sussultò quando il loro occhi si incontrarono.

<<Jimin hyung....volevo sapere se fossi intenzionato a portarmi con te oggi>>, domandò titubante. Jimin abbandonò la visuale del giardino e la cambiò con il viso di Kookie. Era strabiliato dalla sua bellezza di prima mattina. Ma era ancora più sorpreso dal tono di voce con cui si rivolgeva sempre a lui. Era così soft, dolce, come se fosse ancora quel bambino spensierato che Jungkook continuava a ricordare. Il minore non si era ancora reso conto che quel bimbo era ormai sepolto, non esisteva più. Non sarebbe più ritornato.

Jimin pensò di rifiutare, aveva bisogno di passare del tempo da solo per schiarirsi le idee, anche se egoisticamente sapeva di non poter affrontare quei due mostri senza di lui. Aveva sempre avuto bisogno di Jungkook al suo fianco.

<<Si, verrai con me. Usciamo fra un'ora>>, affermò distaccato. Jungkook gli sorrise e uscì dalla stanza. Jimin non lo fermò. Sospirò profondamente. Il minore lo confondeva. Il solo vederlo gli aveva illuminato la giornata, e questo non poteva accadere. Le emozioni sono da perdenti. Questo era quello che gli aveva insegnato suo padre, prima che lo abbandonasse ai servizi sociali. E così è cresciuto.

<<Perché mi viene così tanta voglia di abbracciarti. Non riesco a resistere al tuo richiamo>>, affermò a bassa voce. Quella frase scaldò il cuore di entrambi. Si, perché Jungkook rimase fuori dalla porta e ascoltò tutto. Quella fu un ulteriore prova che nonostante la freddezza, e il distacco del suo hyung, il suo cuore stava cedendo.

Kookie per una volta non preparò la colazione. Si fece una doccia veloce e si vestì. In poco tempo i due ragazzi furono pronti e si guardarono intensamente prima di uscire.

<<Sarò con te tutto il tempo. Se si azzardano a dire qualcosa di brutto o ti attaccano ti porto via io ok?>>, gli sussurrò. Jimin gli accarezzò il braccio, incapace di dire una parola. Il suo cuore gli gridava di abbracciarlo, coccolarlo, farlo sentire amato e apprezzato almeno la metà di quanto si sentiva lui quando Jungkook gli era affianco. Ma la testa, quella era l'osso duro.

Jimin lo ringraziò con un sorriso e salirono in macchina. Trovò molto interessante il paesaggio pieno di nuvole nere, alberi con i rami ondeggianti, vento, pioggia torbida. Sembrava che il cielo stesse riflettendo il suo umore.

Jungkook gli chiese se avesse bisogno del riscaldamento accesso. Ma Jimin non tremava per il freddo. Il minore staccò una mano dal volante la portò sulla gamba del maggiore. La quale cessò improvvisamente di muoversi.

Arrivarono così alle 11 davanti a quella casa infernale. Il biondo prese l'iniziativa e bussò alla porta. Un uomo, sulla cinquantina danni aprì con un sorriso smagliante.

<<Ben venuto a casa! Siamo così felici di vederti Jimin! Ah, c'è anche Jungkook! Come stai caro?>>, domarono insieme. Arrivò anche sua madre, abbastanza commossa dal vedere il proprio figlio lì. Entrambi avevano cercato di recuperare i rapporti, avevano capito di aver sbagliato, ma in cuor loro amavano davvero Jimin. Quello era il loro modo di chiedere scusa e riiniziare tutto da capo.

Jimin non rispose e così fu Jungkook ad entrare. Lo prese per un braccio e lo portò con sé. A volte sembrava fosse lui l'hyung della situazione.

<<Stiamo bene, e siamo contenti del nostro invito. Jimin è un po'..scosso, ma si riprenderà>>, scherzò il minore. Jimin lo fulminò con lo sguardo. Gli aveva raccomandato mille volte di stare zitto e di non parlare di come stesse, ma come al solito doveva sempre fare di testa sua. La madre fu contenta di quella risposta e li invitò a sedersi. La tavola era perfettamente apparecchiata, mille posate, pietanze e cose che se avesse potuto le avrebbe buttate via da un momento all'altro.

Alla fine si sedette, ma non parlò. La madre continuò a porgli delle domande sulla scuola, sulla casa, su cosa volesse fare dopo la laurea, ma Jimin non rispose a nulla. Il padre dopo un po' si spazientì e incominciò a fare le stesse domande a Jungkook. Sapeva quanto al figlio desse fastidio non ricevere attenzioni, anzi lo mandava proprio fuori di testa. Era riuscito nel suo piano.

<<Jimin tesoro mangia. Non ti piace? Ti preparo qualcos'altro se vuoi>>, propose la madre andandogli vicino.

<<Non fare la gentile con me tanto non ci casco. Siete due falsi, ed io vi odio! Avete organizzato questa farsa, ora siete dei genitori premurosi? Dov'è il vostro figlio prodigo? Non mi vuole incontrare vero? Smettiamola. Sembra una commedia drammatica. Non cercatemi più>>, se ne andò. Jungkook si alzò dietro di lui e lo pregò di tornare. Credeva che fosse una reazione esagerata la sua, non gli aveva lasciato neanche il tempo di parlare, forse volevano fargli delle scuse, o forse sono semplicemente impacciati nel dimostrare quello che provano. Jimin era l'esempio vivente di quanto fosse difficile esternare i propri sentimenti. Il minore aveva capito tutto, e come sempre, era pronto a fermare i tormenti del suo hyung.

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Tanti auguri luce della mia vita, Jungkook❤️ 


Affection (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora