Capitolo 13

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Jimin tornò a casa, verso le 20 circa. Jungkook aveva quasi avuto un infarto talmente era preoccupato. Gli aveva mandato mille messaggi, chiamate perse. Lui era perso senza il suo hyung. Appena sentì la serratura emettere due rumori scattò davanti alla porta. Il biondo entrò tutto infreddolito e più bello che mai. Le labbra erano più rosee del solito. Il naso rosso, gli occhi stanchi, e i capelli raccolti in un cappello. Che dire, una visione paradisiaca. Jimin non ebbe neanche il tempo di posare le chiavi che il minore gli saltò addosso abbracciandolo. Cercò invano di staccarlo, ma si era attaccato peggio di un koala.

<<Smettila di farmi preoccupare così! Sei libero di fare quello che vuoi ma avvisarmi se non torni o morirò davvero un giorno>>, affermò. Ancora non ci credeva di averlo fra le sue braccia.

<<La colpa è tua, non ti devi preoccupare. Sono abbastanza grande da sapermela badare da solo, non ho bisogno di un amico impiccione sempre dietro>>, rispose superandolo. Jungkook chiuse la porta e lo seguì. Era già pronto al peggio.

<<Non sono un impiccione, mi preoccupo solamente per chi voglio bene. Voglio saperti al sicuro. Inoltre, so come reagisci quando sei arrabbiato, non volevo che ti cacciassi nei guai>>, spiegò. Jimin alzò gli occhi al cielo. Non sopportava quando il suo affetto diventava qualcosa di morboso. Lui non era così con kookie , e gli voleva lo stesso, molto bene.

<<Vorrei solo che non esagerassi, e sappi che sono ancora arrabbiato con te>>, lo ammonì. Aveva portato a casa del pollo da scaldare. Anche lui pensava al più piccolo, anzi, non era proprio riuscito a distogliere la sua mente da altro per tutto il pomeriggio.

<<Non ho fatto nulla hyung>>, affermò avvicinandosi. Jimin si sedette sul tavolo e Jungkook si fece spazio fra le sue gambe.

<<Hai portato a casa quel teppistello quando ti avevo espressamente chiesto di non farlo>>, ribatté infastidito. Pensare a come avessero potuto passare il tempo in sua assenza gli stava dando alla testa. Odiava l'idea di Jungkook con qualcuno che non fosse lui.

<<Non puoi dirmi cosa fare hyung. Se voglio inviare un amico, sono libero di farlo>>, sorrise. Per un momento l'espressione di Jimin cambiò. Bastava un sorriso, o una carezza del suo Kookie per far dissolvere tutta la rabbia accumulata.

<<Non hai ancora capito quale sia il problema>>, si alzò. Jungkook fu più veloce e lo fermò. Lo prese per un braccio e fece scontare i loro petti incatenando i loro occhi.

<<Sei geloso hyung?>>, domandò soddisfatto. Gli piaceva vederlo così, gli faceva capire che anche lui gli apparteneva. Entrambi erano destinati a stare insieme.

<<Può darsi>>, affermò guardando il pavimento. Jungkook gli alzò delicatamente il mento e gli baciò la punta del naso. Quella sera Jimin gli sembrò ancora più bello del solito. Non poteva credere alla creatura meravigliosa che aveva accanto.

Lo guardava con occhi supplichevoli. In quel momento percepì che aveva reagito così solo per paura, di perderlo.

<<Jimin, nessuno, e dico nessuno prenderà mai il tuo posto nel mio cuore. Si può voler bene a diverse persone. C'è Hoseok, Taehyung, i miei genitori e ora anche Yoongi. Ma la persona più importante, quella di cui mi prenderò sempre cura sei tu. Non dubitare del mio affetto>>, gli sussurrò. Gli lasciò dei teneri baci sulla fronte, sulle guance, si lati della bocca. Intrecciò le loro dita e sorrise.

Jimin ebbe una voglia strana. Voleva portare le braccia dietro il collo di Jungkook e avvicinarlo sempre di più al suo viso. Perdersi nei suoi occhi, fondere i loro respiri e baciarlo. Si, voleva quelle labbra sulle sue.

<<Non mi lascerai mai vero?>>, domandò. Per una volta seguì l'istinto e fece tutto quello che aveva pensato. Jungkook ovviamente non lo fermò, desiderava da tanto che fosse Jimin a prendere l'iniziativa e si gustò tutti quei momenti di dolcezza, non sapendo quando sarebbero ritornati.

<<Mai hyung>>, affermò. I loro occhi erano incatenati, le loro labbra si stavano per sfiorare. Jungkook chiese il permesso con lo sguardo, ma Jimin non rispose. Quando il minore chiuse gli occhi, per baciarlo, Jimin si staccò.

<<Dobbiamo cenare>>, mormorò imbarazzato. Entrambi una volta separati, si resero davvero conto di quello che era successo. Si stavano per baciare. Per annullare la loro amicizia. La cosa più importante per loro. Non volevano rinunciarci. E se l'altro non avesse ricambiato? Sarebbe finito tutto. La vergogna per i propri sentimenti li avrebbe portati a lasciarsi, a non vedersi più.

Jungkook era più turbato di Jimin. Non riusciva a frenare la voglia di prendere il suo viso e baciarlo con la forza, per calmare quel desiderio che si era accorto di provare da tanto tempo ormai. Bastava solo una spinta e sarebbe stato suo definitivamente.

<<Hyung>>, affermò attirando l'attenzione su di sé.

<<Dimmi>>, rispose scaldando il pollo ormai freddo dalla troppa attesa.

<<Domani saltiamo la scuola. Andiamo a casa mia, nella piscina coperta. Voglio organizzare una giornata da passare insieme, ti dimostrerò quanto tengo a te>>, spiegò. Avrebbe mandato un messaggio a suoi per avvisarli. Non avrebbero fatto storie, adoravano Jimin.

<<L'ho già capito, non preoccuparti. Hai già fatto tanto per me Jungkookie>>, affermò il maggiore accarezzandogli la guancia.

<<Accetta il mio invito, mi faresti felice>>, mormorò. Jimin notò il luccichio presente nei suoi occhi. Era felice di sapere che era per merito suo. Jungkook lo faceva sentire prezioso, desiderato, un vero uomo. Cosa significava tutto questo? Quanto sarebbe durata questa tranquillità?

<<Tu mi fai sentire vivo>>, si alzò. Andò a sedersi sulle gambe del piccolo Kookie e lo tenne stretto, non volendo mai più perdere un solo attimo della sua vita.

<<La tua felicità è l'unica cosa per la quale lotterò sempre>>, rispose. Jimin dovette cacciare le lacrime che minacciavano di scendere. Il minore gli aveva letteralmente sciolto il cuore con due parole. Il ghiaccio che aveva creato negli anni era completamente frantumato di fonte al tesoro che aveva davanti. Non lo meritava. Ma non ci avrebbe mai rinunciato, per nulla al mondo.

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Affection (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora