Capitolo 53

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Jimin passò tutta la sera a leggere quelle carte, ma non capì quasi nulla. Utilizzavano parole difficili, ed era pieno zeppo di leggi. A quanto pare il tribunale gli aveva convalidato la visita, e teoricamente avrebbero potuto vedersi in qualsiasi momento. Il problema era che non aveva l'indirizzo. Aveva scritto più volte a Jyhyung per sapere se avesse scoperto qualcosa, ma non gli aveva ancora risposto.

Jungkook era rimasto in disparte per tutto il tempo. Jimin era molto suscettibile, e non voleva che si arrabbiasse anche con lui. A volte lo sentiva urlare, buttare qualcosa per terra. Ma non interveniva, doveva imparare a controllarsi, non poteva rompere tutto ogni volta che il suo cuore andava in frantumi. Era grande ormai. Ad un certo punto non sentì più nulla, e preoccupato andò in soggiorno. Quasi si spaventò per quello che vide.

Jimin stava rimettendo a posto tutto quello che aveva buttato a terra. La camera era quasi del tutto in ordine.

<<Kookie....sono contento di vederti>>, sospirò. Gli corse incontro e lo abbracciò. Jungkook lo strinse, cercando di assorbire il dolore che il suo hyung aveva provato fino a poco tempo fa. Era sorridente mentre lo guardava, sembrava avesse dimenticato tutto. C'erano solo loro due.

<<Stai meglio? Non volevo disturbati, ma se vuoi ne possiamo parlare>>, affermò portandolo sul divano. Jimin si sedette attaccato al suo corpo. Tra di loro non c'era mai stato un minimo spazio vitale, erano sempre stati quasi un corpo unico. A Jungkook non dispiaceva quella vicinanza, e Jimin aveva bisogno del suo amore accanto.

<<Parliamo di noi>>, affermò spiazzandolo. Jungkook spalancò gli occhi della sorpresa. Quando aveva avuto il tempo di pensare a loro? E se volesse lasciarlo?

<<Di noi?>>, sussurrò. Jimin si alzò, e si sedette sulle sue gambe. Portò le braccia dietro al collo di Kookie, e gli lasciò in bacio a stampo.

<<In questo periodo ho capito alcune cose sul nostro rapporto>>, mormorò. Il cuore del minore batteva fortissimo. L'ansia lo stava divorando e la paura di essere lasciato lo spaventava troppo.
Jimin si accorse della preoccupazione nei suoi occhi, e gli accarezzò le guance sorridendo.

<<Dunque, mi sono reso conto di quanto tu sia importante per me. Non siamo fidanzati, ma nonostante questo, sei rimasto quello di una volta. Mi hai amato come se nulla fosse cambiato, e questo mi ha curato. Dico davvero, quando ci sei tu con me sento che i problemi siamo meno gravi. Sei la mia speranza, la casa da cui tornare. So che è un discorso stupido, ma oggi mi sono reso conto che la questione di mio padre non è nulla in confronto a quello che farei se ti perdessi. Non so se mi stai capendo, odio fare questi discorsi, non sono capace>> spiegò imbarazzato.

<<Vai avanti hyung>>, gli sussurrò.

<<Mi hai sempre detto di essere la cosa più importante della tua vita. Tu lo sei della mia. È così bello avere qualcuno che rimanga con te nonostante tutte le cavolate che fai. Qualcuno che ti ami contro tutto e tutti. Qualcuno che ti guardi con occhi sognanti, anche se hai appena pianto e sei in condizioni orribili. Qualcuno che mi riempia di complimenti solo per farmi imbarazzare e riempirmi di baci dicendomi che sono dolce. Ho bisogno di averti con me, perché sei la mia forza, la mia casa, la cosa più bella che ho. E ti amo, tanto. Per questo ti chiedo, torni ad essere il mio ragazzo?>>, domandò timoroso.
Jungkook ribaltò la situazione mettendosi sopra di lui. Unì le loro labbra, portando le mani, una suo capelli del maggiore e l'altra a livello della maglietta. Jimin rabbrividì per il contatto freddo con la sua pelle scottante, ma era felice per quello che stava per accadere. Jungkook passò a torturare il suo collo, lasciandogli dei baci e succhiotti ovunque. Jimin gemeva dal piacere, e strofinava le loro intimità. Lo voleva subito.

Così si alzò, slacciandogli velocemente i pantaloni e facendo la stessa cosa con i suoi.

<<Impaziente hyung?>>, affermò prendendolo in giro. Jimin gli lanciò un cuscino prima di avventarsi di nuovo sulle sue labbra. Il minore torturò la sua erezione, infilando anche un dito nella sua apertura. Jimin chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dall'amore e la delicatezza con cui Jungkook lo stava facendo sognare. Il minore gli sussurrò qualcosa all'orecchio prima di penetrarlo. Jimin urlò. Aprì gli occhi di scatto, sia per il piacere che per la sorpresa. Era la prima volta in cui lo sentiva, ed era ben dotato il ragazzo.

Il minore si mosse velocemente, era passato troppo tempo dal loro ultimo rapporto, ed era impaziente tanto quanto il suo hyung. Jimin gli sorrise ogni tanto, sapeva che fosse la prima volta in cui prendeva le redini della situazione, ma stava andando più che bene. In tutto, era orgoglioso di lui in tutto.

Jimin gemette accanto al suo orecchio, portandolo a sentire quanto stesse bene grazie a lui. si lasciarono qualche bacio, finché non fu il biondo a venire per primo, seguito da Jungkook che si appoggiò alla sua spalla, guardandolo soddisfatto.

<<Sei di nuovo il mio ragazzo?>>, gli chiese accarezzandogli la schiena. Jungkook si alzò sui gomiti e gli baciò il naso. Era davvero bellissimo.

<<Certo. Avevi dubbi? Ti amo più di ogni altra cosa Jimin. Nessuno è mai stato più importante di te, e nessuno lo sarà mai>>, gli sussurrò. Jimin lo baciò lentamente, gustandosi la morbidezza e dolcezza delle sue labbra.

<<Ti amo, tanto>>, rispose. Jungkook si alzò. Prese un piumone e coprì i loro corpi. Jimin tremava. Lo tenne stretto a sé, e accese la televisione. La testa del più grande si trovava nell'incavo del collo del minore, e lo loro dita erano intrecciate. Si soffermò a guardare il suo hyung. Era stato rapito da un documentario, e lui non poteva togliergli gli occhi di dosso. Era così carino quando si tratteneva dal sorridere, o si stropicciava gli occhi perché era stanco. Nessuno gli aveva mai fatto battere il cuore così tanto. Nessuno era paragonabile a Jimin.

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Affection (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora