Anche quella sera i due ragazzi dormirono insieme. Fu di Jimin l'idea. Ormai il suo letto non lo toccava da almeno una settimana. Dormire con il minore fra le braccia era un delle cose che gli piaceva di più fare. Era molto emozionato, avrebbe passato tutto il giorno con la sua piccola gioia. Ne avevano passati a centinaia insieme, ma oggi gli avrebbe dimostrato più del solito, quanto ci tenesse a lui.
La sveglia suonò, erano le 10 del mattino. Jimin era già sveglio e aspettò che anche il più piccolo aprisse i suoi occhietti.
<<Buongiorno hyung, hai dormito bene?>>, domandò il piccolo. Jimin sorrise. Era così dolce appena sveglio da fargli venire voglia di baciarlo. Dovette trattenersi.
<<Dormo sempre bene con te. Tu invece?>>, chiese incerto. Gli erano scappate quelle parole, infatti si sentiva già in imbarazzo. Ebbero però l'effetto desiderato, resero felice Jungkook.
<<Davvero hyung? Ne sono felice!>>, esclamò battendo le mani. Il biondo ricambiò il sorriso e gli lasciò un bacio sulla fronte.
Entrambi si alzarono, si vestirono e prepararono le borse. Decisero di non fare colazione, almeno non avrebbero dovuto aspettare del tempo fare il bagno.
Arrivarono in poco tempo. La madre di Jungkook era già pronta ad accoglierli con tutto il suo calore. Era tanto che non vedeva il figlio, e avere la compagnia di Jimin non le dispiaceva. Li fece entrare subito, riempiendo di abbracci entrambi.
<<Sono così felice di vederti amore, sei così magro, oggi mangerai vedrai>>, affermò al proprio figlio. Jungkook si guardò intorno scocciato. Era classico della madre preoccuparsi oltre il dovuto.
<<Jimin, caro, sei splendido anche tu! Come stai? Mi ha raccontato Kookie che non sei stato molto bene in questi giorni>>, spiegò. Palava spesso alla madre dei momenti di sconforto di Jimin. Aveva bisogno di un consiglio per aiutarlo al meglio.
Il maggiore si sentì davvero a casa, aveva qualcuno che pur non avendo un legame di sangue, si era preoccupato per lui. E questo gli scaldava il cuore.
<<Sto bene grazie. Sei molto gentile a preoccuparti>>, la ringraziò. Jungkook intrecciò le loro dita. Aveva capito l'imbarazzo del maggiore. La madre gli sorrise. Era così fiera del suo bambino.
<<Figurati tesoro. Quando vuoi siamo qui. Ti vogliamo bene Jimin>>, li salutò. Li lasciò andare. Aveva capito che avevano ben altri progetti, che rimanere a parlare con lei.
Jungkook portò il suo hyung in veranda, dove era presente una piscina al coperto. L'aveva costruita suo padre, era un geometra, si era occupato un po' di tutta la casa. Era lì che passavano le estati quando non potevano andare in vacanza, e d'inverno era proprio perfetta.
Si tolsero i vestiti e rimasero in costume. Jimin non poté non fissare il corpo scolpito dell'amico, provando quel calore familiare che gli invadeva il corpo.
Non riusciva a pensare, era così attratto dalla bellezza di Kookie da non accorgersi che il minore l'aveva appena spinto in acqua. Imprecò rumorosamente, era ancora fredda. Vista la temperatura sprigionata dai loro corpi, si sarebbe scaldata a momenti. Jungkook lo seguì, posizionandosi davanti.
Entrambi si persero a guardarsi. Il minore notò come il viso del suo hyung fosse la cosa più dolce e pulita del mondo. Sprigionava purezza da tutti i pori, sembrava ancora quel bambino che tanto amava. Quel bimbo però tornò improvvisamente serio e si avvicinò alla scaletta posta all'interno della piscina.
<<La tua famiglia mi vuole bene, ma credo che sia perché non mi conoscono davvero>>, affermò. Jungkook aveva già capito dove sarebbe andato a finire il discorso. Jimin credeva sempre di essere sbagliato. Di non meritate tutto l'amore di questo mondo, di essere destinato a stare da solo. Ma il piccolo Kookie non glielo avrebbe permesso. Mai.
<<Sappiamo tutti come sei, e ti amiamo proprio così. Hyung ci sarà sempre qualcuno disposto a lottare per te, a credere in te. E quello sono io. La mia famiglia ti adora, anzi, la nostra famiglia. Sei come un figlio per loro>>, gli spiegò dolcemente. Gli portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, gli impedivano di vedere i suoi occhi. Gli lasciò un bacio sul naso. Ma la distanza fra i loro corpi era troppa. Occorreva annullarla. Jimin stava scappando dal richiamo di quel coniglietto sensuale, ma quest'ultimo non l'avrebbe fatto allontanare ancora una volta. Lo prese delicatamente in braccio e lo portò al centro della piscina. Jimin legò le gambe al ventre del più piccolo. Si lasciò andare senza dire nulla.
<<Tu sei....non so cosa dire. Vorrei davvero esprimere tutto quello che provo per te, ma non ci riesco. Posso solo dire che sei la mia luce, la mia salvezza, la persona a cui tengo di più al mondo>>, affermò deciso. Per Jimin era quasi impossibile parlare di sentimenti, ma il suo cuore glielo stava urlando, Jungkook aveva bisogno di sapere che tutto quello che aveva fatto in questi anni lo aveva portato ad essere felice. Lui meritava quelle parole.
Jungkook non ci vide più, e a costo di spaventare Jimin e rovinare la loro amicizia, avrebbe esaudito un suo desiderio. Annullò ancora di più le distanze fra i loro visi e lo baciò. Rimase sorpreso da quel gesto, e non si mosse. Il minore accarezzò le sue labbra lentamente, portando le lunghe dita ad accarezzargli le guance.
Sorrise ogni tanto. Le sue labbra erano proprio come le aveva immaginate, morbide e carnose. Si sentì in colpa. Forse Jimin non lo voleva, era per questo che non si muoveva. Forse lo stava infastidendo, o forse aveva fatto la mossa più sbagliata. Nulla di tutto questo si avverò. Jimin uscì dalla tranche e ricambiò il bacio. Portò le mani nei suoi capelli e avvicinò la testa ancora di più. Il cuore gli batteva all'impazzata, sentiva i sospiri di piacere di Jungkook, come se stesse aspettando da anni quel momento. Si disinteressò di tutto, sua madre sarebbe potuta arrivare a momenti, o il minore si sarebbe pentito. In quel momento c'erano solo loro. Si staccarono per prendere fiato e sorrisero soddisfatti.
<<Hyung io....>>, iniziò il minore.
<<Va tutto bene Jungkookie>>, affermò il maggiore riunendo le loro labbra. Jimin si sentì vivo, quel bacio gli aveva dato la carica, gli aveva fatto capire quale fosse il motivo per vivere. Mentre Jungkook aveva capito una cosa ancora più profonda. Amava Jimin, era innamorato perso del suo hyung. Eh, si, dai tempi delle elementari.
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Affection (Jikook)
Fanfiction"Ti insegnerò a dare affetto, ti farò conoscere l'amore, la felicità, tutto ciò che in questi anni ti è mancato. Tornerai a vivere Jimin hyung te lo prometto. Ritornerai ad essere il bambino spensierato di cui mi sono innamorato" Gli sussurrò Kookie...