Yoongi corse subito ad aiutare il maknae. Appena lo chiamò si spaventò moltissimo, senza contare di come reagì appena lo vide. Era a terra, senza forze, con una mano che si teneva l'addome. Avrebbe ucciso chiunque l'avesse fatto. Nessuno può toccare in quel modo un suo amico, specialmente se è dolce e buono come Jungkook.
Il minore lo pregò di portarlo a casa, e senza fare storie lo aiutò. Cercò in tutti i modi di medicarlo, ma si dimenava talmente tanto da rendere il procedimento più complicato.
Una volta finito, lo adagiò sul divano e gli prese dei cuscini per sorreggere la testa. Il minore iniziò a piangere, stava rilasciando tutta la rabbia accomunata. Era avvenuto tutto troppo velocemente, non si era neanche accorto di chi l'avesse colpito. Ricordava alcuni tratti del suo viso, come gli occhiali neri, gli occhi scuri come i capelli. Era molto alto e muscoloso, ma non l'aveva mai visto. Non faceva parte della sua classe, era sicuramente uno dell'ultimo anno.
<<Mi dici cos'è successo?>>, lo supplico Yoongi. Jungkook si sistemò meglio, in modo tale da guardarlo negli occhi.
<<Stavo uscendo da scuola, e per sbaglio ho urtato quel ragazzo. Non l'avevo visto, e mi sono scusato. Lui non ha voluto sentire ragioni, era sicuramente arrabbiato per qualcosa, e ha deciso di prendersela con me. Non sono riuscito a difendermi, non me ha dato il tempo>>, spiegò. Yoongi provò disgusto nel sentire quel racconto. Quel ragazzino l'avrebbe pagata cara, non si sarebbe fermato dal sferrargli qualche colpo dritto in viso.
<<Non sai come si chiama?>>, domandò. Jungkook scosse la testa. Yoongi cercò di rimanere calmo, e prese dei fazzoletti. Il minore continuava a piangere in silenzio, gli faceva male tutto. Anche respirare gli provocava sofferenza. Il maggiore gli aveva chiesto di farsi vedere in ospedale, ma non aveva voluto sentire ragioni. Anche quella volta, pensò a Jimin.
<<Non chiamare Jimin, ci starà troppo male>>, affermò. Sapeva di essere il punto debole del maggiore, e sicuramente una volta saputa questa storia sarebbe uscito di casa per andarlo a cercare. Avrebbe picchiato così tanto quel ragazzo da fargli perdere conoscenza. Era già successo una volta, al primo anno di università. Un tizio lo aveva preso in giro perché era gay, immaginate voi com'è finita.
<<Deve saperlo, o se la prenderà con me. Non posso nascondergli una cosa così grave. Lui ti ama e sarà peggio scoprirlo da solo>>, spiegò. Jungkook gli prese le mani fra le sue e le strinse.
<<Ti prego hyung non fare nulla, non posso stare tranquillo sapendo che lui è in pensiero. È una testa calda, agirà con l'istinto e peggiorerà la situazione. Lo voglio al sicuro>>, mormorò. Yoongi si sorprese della maturità del minore. Stava agendo con una grandissima lucidità, aveva già pensato a tutti i pro e contro della situazione.
Qualcosa lo stupì di meno, aveva messo Jimin al primo posto. Era distrutto, sia psicologicamente che fisicamente, ma lui si preoccupava che il suo ragazzo stesse al sicuro. Non aveva mai assistito ad un amore così forte.
<<Non farò nulla, adesso però riposati ok? Dormi un po'>>, affermò. Gli prese delle coperte, e dopo averle posizionate il suo corpo, gli lasciò un bacio sulla testa.
Andò in cucina, e preparò una zuppa calda. Sicuramente non aveva neanche pranzato.
Il minore riuscì ad addormentarsi, ci mise un po', a causa della posizione scomoda, ma alla fine cedette. Yoongi tornò in sala, e prese il cellulare.
Jimin doveva saperlo, gli avrebbe spiegato tutto in modo tale da non creare problemi fra di loro. Ma non poteva lasciarlo fuori. Così fece il numero.
<<Cosa vuoi? Sono impegnato adesso>>, rispose.
<<C'è stato un problema con Jungkook, è qui adesso>>, spiegò.
<<Sto arrivando>, attaccò. Come al solito non l'aveva neanche fatto finire di parlare. Dopo ben 15 minuti Jimin si presentò davanti alla porta di Yoongi, arrabbiato e preoccupato allo stesso tempo.
<<Non urlare, non fare scene, sta dormendo>>, gli sussurrò. Jimin decise di tacere, solo per rispetto del proprio ragazzo.
Il maggiore lo portò in cucina, gli offrì una tazza di te, che gentilmente rifiutò, e gli spiegò tutto.
<<L'hanno picchiato, a scuola. Mi ha chiamato per aiutarlo, era a terra dolorante. Non sa chi sia stato, non lo conosce. Mi aveva detto di non avvisati per non farti preoccupare, ma mi sembrava giusto dirtelo>>, cominciò.
<<Ovvio che è giusto, sono il suo ragazzo, devo saperle queste cose. Appena si sveglia mi sentirà, devo essere io curarlo, non tu>>, affermò stringendo le dita delle mani in due pugni.
<<No, devi stare calmo. Ha bisogno di amore adesso, prenditi cura di lui, poi parlerete chiaro?>>, propose. Jimin annuì. Raggiunse la porta della cucina, e ammirò il suo ragazzo dormire.
<<Ammazzerò chi ha osato sfiorarlo in quel modo. Non sanno contro chi si sono messi>>, minacciò. Yoongi sorrise. Si stava comportando nella stessa maniera descritta da Jungkook poco fa. Lo conosceva troppo bene.
<<Ti aiuterò. Non accadrà un'altra volta>>, affermò Yoongi.
<<Certo, non avrà più le mani, se gli va bene>>, rise Jimin.
Il minore si svegliò, e rabbrividì quanto sentì la risata del suo hyung. Pensò di essersela sognata, ma quando vide quel volto angelico sedersi davanti a lui iniziò a tremare.
<<H-Hyung...cosa ci fai qui?>>, domandò impaurito.
<<Cosa ci fai tu qui. Yoongi mi ha spiegato cos'è successo. Come ti senti?>>, chiese dolcemente. Si avvicinò di più a lui, e gli accarezzò le guance. Il minore fulminò con lo sguardo Yoongi e sorrise al suo hyung. Dopo tutto, era preoccupato per lui.
<<Meglio, ma mi fa male tutto>>, spiegò. Jimin lo prese fra le sue braccia e gli accarezzò i capelli. Aveva capito che stava mentendo, e lo faceva solo per lui, per non farlo stare in pensiero. Questo era il grande amore che Kookie provava per lui, e soffriva rendendosene conto. Gli lasciò un bacio sulle labbra, cercando di non fargli troppo male. Il labbro di sotto aveva un taglio, e sulle guance erano presenti dei segni rossi.
<<Ti prometto che chiunque ti abbia fatto questo pagherà. Non ci si mette contro Park Jimin>>, gli sussurrò.
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Affection (Jikook)
Fanfiction"Ti insegnerò a dare affetto, ti farò conoscere l'amore, la felicità, tutto ciò che in questi anni ti è mancato. Tornerai a vivere Jimin hyung te lo prometto. Ritornerai ad essere il bambino spensierato di cui mi sono innamorato" Gli sussurrò Kookie...