T/n 's POV
Erano le 5 di mattina, mi alzai senza nessuna voglia, scesi in cucina cercando di non fare troppo rumore; la casa era così silenziosa che era quasi opprimente. Preparai un caffè, madonna santa che schifo che faceva quel caffè, era nero come la pece, Bleah!
Misi un paio di leggings e un top grigio, infilai le cuffiette nelle orecchie e, dopo aver legato Sky, iniziai a correre per le vie di Tokyo; staccai completamente la mente in quel momento, corsi per svariati chilometri fino ad arrivare in un parchetto di quartiere che conoscevo fin troppo bene. Quel quartiere era quello dove abitava la famiglia Bakugo e quello era un parco che quando da piccola venivo qui frequentavo sempre insieme al Katsuki, o meglio, litigavo con Katsuki.
Entrai nel parcogiochi che, dato l'orario, era desolato. Slacciai il guinzaglio del mio cucciolo che subito prese a giocare con un bastone.
Io:- Hey piccolo, vuoi che te lo lanci?- chiesi prendendo il pezzo di legno dalle zampe di Sky; lui mi guardò scodinzolante ed io, prendendolo per un sì, lanciai il bastone. Sky corse alla velocità della luce a prendere il bastone, lo riportò e continuai a lanciarglielo per altre 2 o 3 volte fino a che, mentre aspettavo che riportasse il bastone, sparì dietro degli alberi.
Io:- SKY! Vieni qui bello- dissi inoltrandomi nella sua direzione. Non appena arrivai da lui, lo vidi sdraiato a pancia in giù mentre si faceva coccolare da un ragazzo con una folta chioma verde.
Io:- Ehi... Midoriya giusto?- sorrisi io avvicinandomici.
Izu:- Già, T/c non ti ho mai visto qui, tutto bene?
Io:- Stavo solo facendo una corsetta prima di scuola tu invece? Abiti da queste parti?
Izu:- Veramente sì, è il mio quartiere, mi stavo solo allenando e credevo non ci fosse nessuno, questo posto è abbandonato da quando Kat-Bakugo ed io siamo piccoli.
Io:- Bakugo? Tu sei amico di Bakugo-chiesi sconvolta.
Izu:- No, non proprio, diciamo amico d'infanzia.
Io:- Ah, ok non mi ha mai parlato di te, diceva di un certo Deku che lo faceva incazzare ma Izuko-mi grattai pensierosa il mento.
Izu:- Deku, sono io Deku ma tu come fai a saperlo?
Io:- Oh ehm... mia madre e quella di Bakugo sono amiche da prima che noi nascessimo e così - prolungai l'ultima vocale in modo da fargli capire che ci conoscevamo da tutta la vita.
Izu:- Oh, sì, aspetta... una volta ha nominato "macchina del tempo alata" sei tu vero?
Io:- Oh, si, mi aveva affibbiato questo nome ma si è stancato bene presto di chiamarmi così- dissi sorridendo.
Izu:- E perché alata?- sbiancai a quelle parole.
Io:- Beh ecco, si è fatto tardi, Sky, qui, dobbiamo andare.- dissi indietreggiando senza dargli la schiena; ero fatta così, fin da piccola avevo constatato che era inutile scervellarsi tre anni prima per una decisione, se me la fossi sentita, avrei rivelato le mie ali, in caso contrario me ne sarei stata tutta lì, zitta e buona al mio posto senza che nessuno sospettasse nulla. Non avevo più paura di volare, avevo più paura di fare una figura di merda epocale per non aver rivelato prima il mio quirk, ma ehi era solo il mio secondo giorno, ero ancora in tempo. Legai Sky e ricominciai a correre per tornare a casa. Arrivai a casa, suonai il campanello e Bakugo venne ad aprirmi già pronto per la scuola.
Baku:- Ma sai che ore sono?- esordì con un tono leggermente superiore alla normalità.
Io:- Certo, ora sostati devo correre -dissi lasciandogli il collare di Sky tra le mani e correndo su per le scale andando a fare una doccia. Erano le 7:30, avevo esattamente 15 minuti prima di dover partire. Mi buttai sotto l'acqua calda con una velocità estrema e, mi insaponai e sciacquai in tempo record, misi un filo di rossetto color pesca sulle mie carnose labbra rosee e un filo di mascara sulle ciglia, una spruzzata del mio Chanel n'5 e mi vestii super velocemente mettendo una canotta nera sotto l camicia.
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E ora che ti ho, ti tengo e non ti lascio~[Katsuki BakugoxReader]
Fanfiction-a tratti romanticamente Lemon- T/n e il nostro amato porcospino di troveranno a dover affrontare una convivenza improvvisa nonostante il loro rapporto un po' particolare; si tratta di rispetto, rivalità, e di sicuro, quella scintilla che li ha semp...