Il telefono trillò, guardai i messaggi in anteprima e vidi che ne era arrivato uno da Aiden.
"Scendi"
Persi un battito.
Subito però sentii la rabbia crescere dentro di me.
Era sparito un' altra volta per tre giorni e poi magicamente era tornato, mi aveva stufato quel suo atteggiamento. Nei giorni in cui ci vedevamo parlavamo sempre al telefono, che fosse via messaggi o per telefonate, parlavamo in continuazione. Non pretendevo di sentirci a tutte le ore del giorno, ma che diamine almeno un messaggio ogni tanto si.
Il primo giorno in cui non si fece sentire aspettai che lui mi scrisse per tutto il tempo, il secondo pensai persino di scrivergli io, poi il terzo realizzai che io con una persona del genere non ci avrei perso tempo, quindi ci misi una pietra sopra e lo mandai a quel paese mentalmente.Risposi al suo messaggio con un coinciso no, bloccai il telefono e lo lanciai sul letto.
Di nuovo un trillo.
"Vuoi dire di no al sushi?"
Una parte di me era già in macchina sopra di lui, ma il mio orgoglio era troppo forte per lasciarmi andare al mio istinto. Insomma non poteva fare come gli pareva e di sicuro non comprandomi cose sarebbe riuscito ad avermi, cos'ero una puttana che gli bastava spendere dei soldi per riottenermi?
"Vattene" risposi.
"Almeno puoi scendere un attimo ti devo parlare"
Sbuffai e cacciai un urlo nervoso. Il cuore mi batteva all' impazzata volevo andare da lui ma non poteva funzionare in questo modo, non ero a disposizione sua. Non ero un giocattolo che quando si stufava lasciava perdere.
"Non sono vestita"
"Allora salgo io"
Sul serio? Anche in una situazione così si metteva a fare il pervertito?
"Fottiti"
Dopo aver letto il messaggio uscì da whatsapp e tirai un sospiro di sollievo.
Passato qualche secondo sentii il campanello di casa suonare, sbarrai gli occhi e scattai in piedi."NON APRITE" urlai più forte che potei ma mia madre, quella buona donna, non mi diede ascolto e aprì la porta.
"Cazzo, merda, cazzo!" imprecai mettendomi le mani nei capelli.
Per una frazione di secondo mi bloccai in preda al panico non sapendo cosa fare.
Non lo volevo vedere, non gli volevo parlare, non volevo incontrare i suoi occhi e non volevo avere di fronte le sue labbra.Quando sentii mia madre pronunciare le parole "Si certo seguimi" capii di essere fottuta.
In tenuta da casa, ovvero un pantaloncino striminzito di chissà quanti anni e una canottiera, infilai le scarpe senza neanche mettere i calzini, aprii la finestra e saltai sull' albero di fronte. Non era la prima volta che lo facevo, era già capitato in quei due anni che uscissi e rientrassi di casa di nascosto, quindi, senza troppa difficoltà, scesi dall' albero atterrando sul suolo e poi cominciai a correre verso l' unico posto sicuro. Casa di Kaia.
"Roooooose" sentii urlare mia madre dalla finestra della mia stanza ma continuai a correre imperterrita.
Corsi più in fretta che potei senza mai fermarmi, non mancava molto alla mia meta, ma di colpo la sua macchina mi tagliò la strada salendo sul marciapiede.
Io ero bella scoppiata ma anche lui non scherzava.Cercai di accerchiare l' auto, Aiden scese di fretta rincorrendomi e raggiungendomi in pochi secondi. Mi circondò con le braccia sollevandomi dal suolo. Si incamminò verso la macchina mentre agitavo le gambe a penzoloni ma la sua stretta era così ferrea che iniziava a farmi male.
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𝕽𝖔𝖘𝖊- angel face devil thoughts
Подростковая литератураAmicizia, sesso, droga, amore e adolescenza. SONO PRESENTI SCENE CON LINGUAGGIO SCURRILE, SESSO E USO DI DROGHE LEGGERE E NON.