Capitolo 4^

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Per l' appuntamento con Aiden avevo scelto un outfit molto semplice; un vestitino con dei piccolissimi fiori suoi toni del marrone e del viola, direttamente dall' armadio anni novanta di mia madre, con una giacchetta di pelle nera, poiché la sera, di solito, era leggermente umido. Definii le sopracciglia con la matita, applicai molte passate di mascara e misi un rossetto opaco marroncino, sperando che non si togliesse mangiando. Come tocco finale, aggiunsi un po' di blush per non sembrare morta, data la mia carnagione cadaverica. Mentre davo gli ultimi ritocchi al trucco mi arrivò un messaggio da Aiden, che mi avvisava di essere arrivato.

"Rose il tuo cavaliere è qui!" urlò ironicamente mia madre dal piano inferiore.

Non mi vergognavo a parlare di queste cose con lei, quando compii quattordici anni facemmo un patto: io le avrei raccontato le mie storie, ovviamente non tutti particolari e lei non mi avrebbe posto domande imbarazzanti.

"Mamma ti prego" alzai gli occhi al cielo e scesi le scale di corsa.

"Falla durare questa volta, ci sono rimasta male per quel Brad, era un bravo ragazzo"       
Mi diede un bacio sulla tempia mentre afferravo le chiavi.

"Vedremo" la salutai ed uscii di casa.

Aiden era seduto sulla sua macchina, una decappottabile -con il tettuccio alzato- nera, aveva una sigaretta tra le labbra e quando mi vide la gettò a terra e mi sorrise. I suoi occhi chiari risaltavano come due gemme preziose a contrasto con la sua carnagione mulatta, cavolo se era sexy.

"Ciao" disse ispezionando velocemente il mio abbigliamento.

"Ciao" risposi sorridendo, dando anch'io una rapida occhiata a come fosse vestito.             
Indossava dei jeans neri, una semplice maglietta bianca e un giacchetto di pelle che gli calzava a pennello.                    Si avvicinò facendo qualche passo avanti, si inumidì velocemente le labbra per poi poggiare una mano sul mio fianco destro, lasciandomi un bacio sulla guancia. Il suo odore di menta si intrufolò nelle mie narici.

"Sei bellissima" disse quasi sussurrando con voce roca.
Brividi scesero lungo tutto il mio corpo.
Si allontanò dal mio volto e mi aprì lo sportello dell' auto.

"Grazie" fu tutto quello che riuscii a dire.
Che poi in queste situazioni, era l' unica cosa da dire.

"Come stai?" chiese mettendo in moto la macchina e selezionando una stazione radio.

"Bene, tu?" domandai portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Era un vizio che avevo ogni qualvolta mi sentivo a disagio.

"Non c'è male. Ho pensato ad un posto in cui potremmo andare, altrimenti, se tu hai già qualcosa in mente per me è uguale" disse educatamente, girando lievemente lo sguardo verso di me per poi tornare a guardare la strada.                                                                       
"No va bene, scegli tu, è sempre bello provare cose nuove" ammiccai e lui mi risolse un sorriso complice.

"Allora dimmi un po', quanti anni hai?" chiese guardandomi nuovamente.

"Diciassette e tu?" mi girai verso di lui, sperando che non ci fossero troppa differenza di età, per me non era un problema, ma a volte i ragazzi più grandi non volevano uscire con le minorenni, anche se gli anni di differenza erano due.

"Diaciannove"
Il suo tono era calmo e pacato, teneva il volante con una mano, mentre l' altra era appoggiata allo sportello e aveva la mascella contratta. Spruzzava virilità da tutti i pori.

Chiacchierammo del più e del meno e dopo una decina di minuti, entrammo in un parcheggio ed Aiden fermò la macchina. Dall' esterno si poteva vedere un giardino zen ben curato, dotato di un ponte che permetteva di oltrepassare un piccolo corso d' acqua artificiale. Il tutto era ben illuminato da lanterne e si riusciva ad udire appena della musica all' interno dell' edificio.

𝕽𝖔𝖘𝖊- angel face devil thoughtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora