capitolo 25^

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Dormivo beatamente stretta tra le braccia di Aiden, avvolta nel suo profumo inebriante, quando un rumore alla porta, seguito da una voce femminile, mi fece sobbalzare, svegliando di conseguenza, il ragazzo al mio fianco.

"Aiden sono le due del pomeriggio" disse una voce dall' accento inglese.

"Cazzo" mormorò lui alzandosi frettolosamente dal letto e sentii il materasso muoversi.
Ero ancora intontita dal sonno, ma Aiden afferrò una maglietta al volo, infilandosela e mi fece segno di non fiatare.

Aprì la porta, giusto quel poco per uscire con la testa e fece finta di sbadigliare assonnato.

"Si, scusa è che ieri sono tornato veramente tardi" disse passandosi una mano sul volto.
Il suo corpo copriva interamente lo spiraglio che aveva aperto, perciò non riuscii a vedere quella che supponevo fosse sua madre.

Cavolo, veramente un bel modo presentarsi a sua madre in questo stato, chissà cosa avrebbe pensato di me.

"Ah, va bene. Allora siccome tu e quella bella ragazza ormai vi siete svegliati, perché non venite a fare colazione?"

Gli occhi mi uscirono fuori dalle orbite e mi irrigidii di colpo.

Merda, come sapeva che ero qui?
Aiden gli aveva detto che sarei venuta?
Oddio che figura di merda, sicuramente pensava che avessimo fatto sesso e mi considerava una puttana.

"Mamma ma quale ragazza? Sono da solo" incredibile come nel suo tono non si percepì nemmeno una nota di incertezza.

"Mmh-mmh, prima sono entrata per far circolare l' aria perché pensavo che tu fossi uscito, visto che non ti eri ancora fatto vedere. Quindi ho visto quel bel faccino accanto a te"

Volevo sotterrarmi.
Pensai di uscire di nascosto dalla finestra, ma dove sarei andata mezza nuda?
In più per recuperare le mie cose sarei dovuta passare davanti alla porta della camera e allora tutta la mia missione avrebbe perso senso.
Potevo nascondermi in bagno, ma se avessi fatto qualche rumore, sarebbe stato ancora più imbarazzante.

"D' accordo dacci qualche minuto" tagliò corto Aiden spaesato e chiuse la porta.
Appoggiò la schiena al muro e scoppiò a ridere, io misi seduta sul letto e gli tirai un cuscino.

"Cosa ti ridi? È così imbarazzante!" dissi per poi ridere anche io, per il nervosismo però.

"Mi dispiace, non era così che avevo in mente di presentarti i miei genitori" mi venne incontro sedendosi sul letto di fronte a me.

Aveva già in mente di presentarmi ai suoi?

"Che disagio, io adesso cosa dovrei fare?" sbuffai spostandomi una ciocca di capelli dietro l' orecchio frustrata.

"Niente" mi lasciò un bacio e si alzò. "Adesso scendiamo, ti presenti, mangiamo qualcosa e ti accompagno a casa, semplice"

Casa, giusto. Improvvisamente mi si accese una lampadina nel cervello e andai a prendere il telefono.
Trovai tre chiamate perse di mia madre, merda.
La chiamai di corsa e ovviamente, dopo avermi urlato al telefono di averla fatta morire di paura, la rassicurai dicendo che io e Bailey avevamo dormito troppo e non ci eravamo rese conto dell' orario.

"Okay tra un'ora devo essere a casa, altrimenti penso che mi madre mi ucciderà" dissi dopo aver chiuso la chiamata ed Aiden rise.

"Ricevuto"

Presi i vestiti della sera prima e andai nel bagno per darmi una rinfrescata.
Per poco non mi presi uno spavento guardandomi allo specchio. Ero pallida e le occhiaie erano messe ancora più in risalto dal mascara che si era sbavato, visto che non mi ero struccata.

𝕽𝖔𝖘𝖊- angel face devil thoughtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora