Kaia's pov
Stavo camminando per andare a prendere l' autobus che mi avrebbe portato dal Dr. Banks, lo psicologo. Ormai ci andavo regolarmente una volta a settimana, quello sarebbe stato il quinto incontro e, mi doleva dirlo, ma Aaron aveva ragione, stavo meglio. Ancora non ero riuscita a parlare di Rose, ma quel giorno mi ero promessa di farlo. Avevo paura che il Dr Banks mi potesse giudicare, però ricordai a me stessa che quello fosse il suo lavoro e che nel peggiore dei casi se si fosse preso gioco di me gli avrei mollato una cinquina sul volto.
Immaginavo la sua faccia che tratteneva le risate ed io che trasalivo e lo attaccavo inferocita.
Chiusi gli occhi per scacciare quel' immagine dalla mia mente. Sarebbe andato tutto per il verso giusto, mi stavo facendo inutili paranoie come sempre. Feci un respiro profondo e scacciai i brutti pensieri.Quando salii sul' autobus, fortunatamente, trovai un posto libero, per cui mi sedetti e guardai fuori dal finestrino la città scorrere velocemente davanti ai miei occhi, ma dopo un po' sentii le palpebre iniziare a farsi più pesanti.
Avevo ancora i postumi dalla festa di sabato, nonostante fosse lunedì. Avevo bevuto tantissimo, forse più del solito, ma adoravo quella sensazione di bruciore alla gola, per cui salivo sempre più di grado, finché qualcuno non mi fermava.
Tornai a casa la domenica ad ora di pranzo visto che ci eravamo addormentati lì, il pomeriggio lo passai cercando di farmi scendere la sbornia, ero ancora un po' brilla. Poi ad ora di cena mia madre mi venne a chiamare ma vomitai tutto quello che avevo mangiato nei due giorni precedenti e la notte mi ricordai di non aver toccato libro, per cui mi misi a fare il compiti per il giorno dopo. A scuola fui uno zombie tutta la mattinata, anche Rose non aveva una bella cera, ma almeno lei avrebbe avuto il pomeriggio per riprendersi, invece io ero su un autobus, pronta a raccontare tutti i dettagli della mia vita a un uomo che a mala pena conoscevo.
Non invitai Jaxon quel sabato, preferivo vivermi la mia vita sentimentale in privato finché non ci fosse stato nulla di ufficiale.Continuai a guardare fuori dal finestrino e mi sistemai meglio sul sedile. Lentamente chiusi gli occhi e cullata dal movimento del pullman mi addormentai.
~
La voce registrata che annunciava le fermate mi fece svegliare di soprassalto e mi accorsi di aver appena perso la mia.
"Merda" sussurrai a denti stretti.
Mi precipitai verso l' uscita e scesi a quella subito dopo, che distava circa 500 metri dallo studio, ma ero così stanca persino di esistere.
Mi avviai a passo svelto, mancavano due minuti all' appuntamento e avrei sicuramente ritardato. Mi piaceva essere puntuale, di solito ero sempre in orario, era una forma di rispetto.
Entrai nell' edificio affannata e cercai di regolarizzare il mio respiro per non sembrare una pazza agli occhi degli altri. Salii nell' ascensore e premetti il piano terzo, avevo ancora il fiatone.
Un' uomo ben vestito mi guardava disprezzante con la coda dell'occhio, rimanendo nella sua rigida postura.
Cosa si guardava? Non aveva mai visto una persona correre?Le porte del' ascensore si aprirono e sgattaiolai fuori dal' abitacolo in fretta. Suonai il campanello e aspettai nervosamente una risposta.
Mi torturai il labbro inferiore con i denti e cercai di sistemare la mia massa di capelli scompigliata.
Il Dr. Banks aprì la porta e mi sorrise calorosamente.
"Kaia, ciao entra..." mi fece spazio e lo salutai a mia volta.
"Tutto bene?" domandò con gentilezza prendendo posto dietro la sua scrivania."Si, lei?" mi sedetti compostamente sulla poltrona di fronte a lui e accavallai le gambe.
"Non c'è male" rispose prendendo il suo quaderno in mano scrivendo chissà cosa.
"Allora? Hai parlato con tua madre?" chiese gentilmente, giocherellando con la sua costosa pena da avvocato.
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𝕽𝖔𝖘𝖊- angel face devil thoughts
Teen FictionAmicizia, sesso, droga, amore e adolescenza. SONO PRESENTI SCENE CON LINGUAGGIO SCURRILE, SESSO E USO DI DROGHE LEGGERE E NON.