Trascinavamo le valigie nel vialetto di ghiaia della casa di nonna e il solito profumo di bosco mi invase le narici, facendo riaffiorare dei ricordi di infanzia di me e Dylan mentre ci rincorrevamo.
Papà non era con noi, mamma aveva detto che non era riuscito ad avere le ferie, almeno eravamo entrati tutti nella macchina della nonna che era venuta a prenderci all' aereo porto."Posatele all' ingresso le valigie, ci pensiamo dopo" ci fece strada la nonna e seguimmo le sue indicazioni.
Il salotto era lo stesso da sempre, un po' rustico ma confortevole. Il camino era acceso, infatti il calore del fuoco mi investì violentemente appena misi piede dentro casa.
Kaia scrollò le spalle per il freddo e si guardò attorno con curiosità. Il marrone padroneggiava come colore, seguito poi sempre da colori caldi come il rosso e l' arancione.
"Ho già preparato la cena c'è solo da apparecchiare la tavola" annunciò nonna indicando con il braccio il tavolo. Tutta la pelle rugosa sotto il suo arto si mosse e immediatamente guardai il mio di braccio. Chissà se anche a me sarebbe successo, probabilmente si.
Nonostante lei si fosse sempre allenata e camminava molto ad ogni gesto che eseguiva la pelle la seguiva muovendosi come un budino, era quasi impossibile da non guardare."Va bene, laviamo le mani e apparecchiamo" aggiunse mamma.
"Vieni Kaia" le toccai un braccio e lei smise di guardasi attorno studiando l' ambiente. Mi sorrise e annuì con la testa.
"Mi piace un sacco casa di tua nonna, mi fa venire voglia di bere una cioccolata calda e sedermi su quelle poltrone davanti al camino" commentò ed io, mia madre e Dylan ridacchiammo.
"Dopo cena lo facciamo" la rassicurò mamma.
"Eccole" arrivò Dylan porgendo a me e a Kaia due tazze fumanti.
"Grazie schiavetto" sorrisi divertita aspettando una sua risposta, intanto Kaia ridacchiò nascondendosi dietro l' enorme tazza.
"Ah ah, ringrazia che non te l'ho versata addosso" disse infastidito sedendosi sul divano accanto a mia madre.
"Questo perché sei un ottimo cameriere" gli mandai un bacio volante.
Dy fece finta di prenderlo e bruciarlo con un accendino immaginario.Mi voltai verso Kaia che cercava di prendere con la forchettina un marshmallow ma le scappava sempre. Aveva la fronte corrucciata e un cipiglio tra le sopracciglia folte. Il suo viso era illuminato dalla luce calda del camino, che faceva brillare i suoi occhi verdi.
"Ah finalmente!" esclamò quando riuscì ad afferrarlo.
Era bella, veramente bella, lo avevo sempre pensato. La prima volta che la vidi avrei scommesso fosse una modella, il suo corpo sembrava disegnato a matita, era impeccabile.
Se fossi stata lesbica avrei certamente puntato lei.~
"Buongiorno!" mi salutò allegramente mia nonna mentre poggiava la marmellata fatta in casa sulla tavola imbandita per la colazione.
"Buongiorno" gracchiai io con voce assonnata mentre trascinavo i piedi.
"Buongiorno" Kaia si passò una mano tra i capelli folti e si adagiò sulla sedia.
Mamma era già seduta a tavola, mancava solo Dylan.
"Dylan?" chiese Kaia notando il posto di fronte a lei mancante.
"Indovinate" disse quasi infastidita mamma.
"Dorme" rispondemmo all' unisono io e la mia amica.
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𝕽𝖔𝖘𝖊- angel face devil thoughts
Teen FictionAmicizia, sesso, droga, amore e adolescenza. SONO PRESENTI SCENE CON LINGUAGGIO SCURRILE, SESSO E USO DI DROGHE LEGGERE E NON.