Capitolo 26^

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"Che cosa!?" urlai sgranando gli occhi. "Sei sicuro? Ha fatto più volte il test?" dissi frettolosamente.

"Lo ha fatto tre volte prima di dirmelo e ha già vomitato due volte ieri" rispose Dy con tono rassegnato.

"Cazzo" mormorai nel panico più totale.

Non ci voleva, mi stava venendo un forte mal di testa e non avevo le forze per affrontare tutto ciò.
Dylan fissava il vuoto, se io ero sconvolta, potevo solo immaginare lui.

"Non so che fare, lei non vuole abortire!" si mise le mani nei capelli in segno di disperazione.

Sgranai gli occhi sbigottita.
"Come non vuole abortire!" urlai
alzandomi dal letto di scatto.
Era impazzita? Che intenzioni aveva?

"È da ieri che sto provando a convincerla, ma lei dice che i suoi non glielo farebbero mai fare perché sono contrari a queste cose" spiegò continuando a passarsi le mani sul volto.

"E cosa avrebbe intenzione di fare? Tenerlo?! Qual'è il suo piano? Che voi due andiate a vivere felici, contenti e sposati a diciassette anni?" ero su tutte le furie.
Come si poteva essere così stupidi?
L' aborto era un diritto, una ragazza non poteva diventare madre a quest' età. Michelle non riusciva a reggere il confronto con me, come avrebbe pensato di poter crescere un essere umano?

"Non lo so, non lo so, non so che fare Rose, sono nella merda!" continuò a toccarsi i capelli con affare nervoso.

Che cazzo di casino.
"Io te l'ho sempre detto che la pillola non è affidabile al cento per cento!" lo rimproverai arrabbiata. Legai i miei capelli in una piccola coda bassa e cercai di pensare ad una soluzione, il più in fretta possibile.

"Ma è successo solo una volta che cazzo!" cercò di difendersi e sbuffò frustrato.

"Beh, come puoi vedere, basta una volta sola!" urlai a mia volta e allargai le braccia con un gesto teatrale.

"Che cosa faccio adesso" si lamentò e poggiò i gomiti sulle ginocchia abbassando la testa, facendo intrufolare le dita nei suoi capelli biondo cenere.

"Devi convincerla ad abortire, vi accompagno io veramente, ma non può tenerlo" abbassai il tono e gli poggiai una mano sulla spalla.

"Si però dire niente a nessuno, neanche a Kaia e soprattutto ne a papà ne a mamma" si raccomandò puntandomi un dito contro.

"Io non dirò niente a nessuno, ma tu devi trovare una soluzione e in fretta, altrimenti la farò abortire io a suon di calci nella pancia" lo minacciai seria in volto.

"Io non sono pronto a diventare padre Rose" aveva gli occhi lucidi e sentii di doverlo abbracciare.

"Questo poco ma sicuro" dissi scherzando e poi allargai le braccia, facendogli cenno di avvicinarsi.
Lo strinsi a me e lui infilò la testa nell' incavo del mio collo.

Non ricordavo nemmeno l' ultima volta che ci eravamo abbracciati, infatti rimanemmo così per qualche secondo.

"Sistemeremo anche questa, stai tranquillo" gli lasciai un bacio sulla guancia e lui mi strinse più forte.
Nonostante litigavamo spesso, gli volevo bene a questa testa di cazzo.

                             ~

Quando Dylan uscì dalla mia stanza tornai a stendermi nel letto, anche se, per colpa della notizia che mi aveva dato, non riuscii a prendere sonno.

Rinunciai al dormire e sbuffando andai in bagno per riempire la vasca e aggiunsi dei prodotti che aiutavano a rilassare i muscoli.
Intanto mi struccai, visto che erano rimaste ancora delle tracce di mascara e applicai sul viso una maschera idratante. Dopo tutte le schifezze, l' alcool e la droga, che avevo assimilato, era il minimo che potessi fare.

𝕽𝖔𝖘𝖊- angel face devil thoughtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora