Una sera al mese i miei decidevano di andare a cena fuori, dicevano di farlo per "mantenere vivo il rapporto" e io non avevo assolutamente nulla in contrario, in quanto ogni volta io e mio fratello invitavamo gli altri a casa e qualche volta capitava anche che rimanessero a dormire.
Quella sera era una di quelle, eravamo tutti in salone aspettando che arrivassero le pizze e in tanto avevamo acceso una canna. Io reggevo piuttosto bene il fumo, ma al contrario, con l' alcool, avevo una soglia abbastanza bassa di resistenza. Tirai fuori dal frigo le birre e ne porsi una per ogni ragazzo e ragazza.
"Facciamo il gioco della bottiglia?" propose Noah alzandosi dal divano in pelle nera.
"Okay" rispose Kaia posando a terra la sua birra.
"Si ragazzi ma come al solito io e Michelle non partecipiamo" precisò mio fratello. Prese per mano la ragazza e ripresero a baciarsi. Erano troppo sdolcinati per i miei gusti, sempre appiccicati, per non parlare di quelle notti in cui Michelle rimaneva a dormire a casa nostra e dalla camera di Dylan, essendo affianco alla mia, si sentivano i loro versi mentre erano "indaffarati".
Non li sopportavo.
"Vale la regola della seconda volta?"chiese Aaron mentre prendeva posto nel cerchio.
"Ovvio!" esclamò Derek posizionando al centro la bottiglia.
La regola della seconda volta prevedeva un bacio a limone nel caso, a chi girava la bottiglia, capitasse due volte la stessa persona e se più di due, si metteva un timer per cui ci si doveva limonare per un minuto.
"Comincio io" Bailey afferrò la bottiglia e la fece ruotare sul suolo. Quando Derek si accorse che il collo stava puntando lui, fece un piccolo sorriso, si alzò e raggiunse Bailey, dandole un veloce bacio a stampo.
Poi toccò a Derek girare, che baciò Kaia, in seguito lei girò la bottiglia, che puntò me e così via, finché non sentimmo il campanello suonare alla porta di casa.
"Vado io" dissi alzandomi dal pavimento. Presi i soldi sulla penisola, che i miei mi avevano lasciato per pagare la cena e poi mi diressi alla porta. La aprii e mi ritrovai davanti un bel ragazzo biondino, più o meno della mia età, che indossava l'uniforme rossa della pizzeria con un cappello abbinato alla polo.
"Buonasera, lei è Rose Ben-" il ragazzo non aveva ancora alzato gli occhi dal foglietto dove erano scritte le informazioni e quando lo fece smise di parlare.
"Si, sono io Rose Bennett" dissi assottigliando lo sguardo confusa.
Il biondo scosse la testa e si schiarì la voce. "Questo è il tuo ordine" disse porgendomi le pizze. "Quattro pizze margherite, tre ai peperoni e una al salame. Sono sessantacinque dollari e... magari il tuo numero" terminò la frase e rimasi un po scioccata.
Che bella faccia tosta che aveva questo qui. Cercai di non ridergli in faccia e feci finta di non aver capito, ma lui non mollò la presa."Potremmo uscire qualche volta...mi chiamo Mike" continuò il ragazzo, squadrandomi da testa a piedi.
Ma non riusciva a decifrare un 'no' dalla mia faccia un po' schifata? Pensai rapidamente ad un modo per farlo andare via senza offenderlo, ma ottenendo comunque un po' di divertimento.
"Guarda il mio fidanzato è lì dentro" dissi indicando l' interno della casa " Ed è un tipo molto geloso, quindi non so come potrebbe reagire se ti sentisse provarci con la sua ragazza" feci un piccolo sorriso stronzo e il pizzaiolo spostò lo sguardo dietro di me, perché caso volle, che Noah passò di lì proprio in quel momento.
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𝕽𝖔𝖘𝖊- angel face devil thoughts
Teen FictionAmicizia, sesso, droga, amore e adolescenza. SONO PRESENTI SCENE CON LINGUAGGIO SCURRILE, SESSO E USO DI DROGHE LEGGERE E NON.