1-Duecentomila Won

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«Corri, Suga, corri!» urlo divertito, girando la testa per vedere a che punto è Yoongi.

Abbiamo appena derubato la bottega giù in fondo al paese, ci servivano un po' di soldi e non c'è nulla di meglio da fare che rubare in piena notte.

L'unico intoppo? Gli sbirri ci stanno leggermente alle calcagna e Min Yoongi è fottutamente lento.

«Eccomi.» annuncia, col fiatone, separandosi di alcuni metri con i poliziotti.

«Dammi la roba.» esclamo tendendo le mani verso di lui.

Il corvino mi lancia il malloppo e lo afferro subito, sterzando verso destra per entrare nel cuore del paese, luogo che la polizia evita come la peste.

Rido, vedendoli imprecare sonoramente contro di me per poi fermarsi e maledirmi. 

Avendo la testa girata verso dietro, non vedo la figura che si stanzia dinanzi a me e vado a sbattergli contro.

«Cazzo!» esclama una voce decisamente profonda e maschile, cadendo malamente all'indietro mentre io barcollo leggermente.

Guardo il ragazzo ai miei piedi e sgrano gli occhi. Mai visto prima d'ora, questo è sicuro. Capelli biondo scuro e mossi, il viso non riesco a vederlo bene, a causa della poca luce che emana il lampione mezzo rotto, ma scorgo i suoi occhi e non emanano molta contentezza.

«Ma chi corre alle undici di notte, col buio e con un passamontagna in testa?!» sbotta, rialzandosi e sistemando i pantaloni.

«Chi non lo fa, è la vera domanda, tigrotto.» ribatto ridacchiando.

«Come mi hai chiamato?» domanda alzando le sopracciglia.

«Certo che fai proprio tante domande, eh?‒ sbuffo ‒Ma, piuttosto, chi sei? Non ti ho mai visto prima d'ora. Sei nuovo?» chiedo, inclinando la testa di lato.

Per un attimo, mi scordo completamente di aver appena rubato duecentomila Won*, che la polizia potrebbe essere dietro l'angolo e degli Hyungs che mi stanno aspettando a casa. Dimentico tutto e punto la mia mente sull'interrogare questo ragazzo.

«Poi sono io quello che fa i questionari. Senti, devo solo portare questo in casa.‒ indica con un cenno del capo lo scatolone fra le sue mani che non avevo notato ‒E, finalmente, andrò a dormire visto che domani devo andare in quella merda chiamata scuola che avete qui. Quindi, ti va se facciamo finta di nulla e ognuno va per la propria strada? Io non ti chiederò come mai sembri un ladro che ha appena finito una rapina e tu non mi farai altre domande.» sospira, alzando gli occhi al cielo.

Lo sembrassi solo, un ladro.

Alzo le mani in segno di resa, stringendo nel mentre il sacco con i Won.

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