La Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai.
In tutte le città più illustri vi è una Danger-Zone. New York, Chicago, Berlino e Seoul non è da meno. Le Danger-Zone sono quei quartieri ma...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
*
«Mi piaci.»
Non sento altro, dopo la frase di Jungkook. Sgrano gli occhi e sussulto, sorpreso.
Ci ha riprovato...
Faccio per dire qualcosa ma un bussare frenetico alla porta — ancora chiusa — mi interrompe. Portiamo entrambi lo sguardo in avanti. Chiunque sia colui fuori da questa stanza dev'essere molto agitato.
Jungkook si alza, tossendo due volte. Apre la porta e il viso preoccupato di Hoseok fa capolino.
«Jungkook, abbiamo un problema! — esclama, serio, spostando le iridi su di me e emettendo un verso sorpreso — Oh, ciao Taehyung. Non ti ho visto entrare.»
Accenno ad un movimento delle dita, mettendo su un sorrisetto imbarazzato, sgusciando fuori dal letto in men che non si dica.
«Hoseok, cosa succede?» domanda il corvino, poggiando una mano sulla spalla dell'amico.
«Ah, sì! — scuote la testa, ricomponendosi — Sotto ci sono Soyeon e Bam, ti cercano.»
Vedo le spalle di Jungkook irrigidirsi immediatamente e annuire, spostando Hoseok di lato per scendere a passo svelto.
Aggrotto la fronte, confuso da questo comportamento e dal non riconoscere i nomi detti precedentemente dal moro. Quest'ultimo, mi fa cenno di seguirlo ed eseguo, arrivano fino al "salotto" della casa.
Qui, ci sono due ragazzi — suppongo Soyeon la ragazza e Bam il ragazzo — , entrambi estremamente familiari che sembrano parecchio agitati. Sgrano gli occhi quando riesco a riconoscere entrambi.
Hoseok si siede affianco ai suoi amici, tutti compressi nel piccolo divanetto. Jimin, non appena mi vede, sorride e corre ad abbracciarmi. Ricambio, ancora un po' stordito da tutta questa situazione.
Vedo Jungkook lanciarci una veloce occhiata, prima di rivolgersi ai due ospiti, i quali non hanno pronunciato nemmeno mezza parola.
«Allora? Anche lui è qui, parlate.» borbotta, indicandomi. Sobbalzo. Perché mi aspettavano?
«Intanto, ciao ragazzi. — Bam li saluta, sfoggiando un piccolo sorriso — So che di solito non mi faccio vedere, ma, adesso, c'è un grande problema da affrontare.» sospira, scompigliandosi i capelli.
«Che succede, BamBam?» chiede Jin, spostando lo sguardo fra le due figure.
«Succede, Seokjin. — prende parola la ragazza — Che quattro persone sono venute da noi, chiedendoci di aiutarli ad uccidere Kim Taehyung.»
Schiudo completamente la bocca, quasi con la mandibola che mi si sloga, tremando tutto. Deglutisco, cercando di darmi un contegno, ma non riesco a calmarmi. Hanno appena detto che quei coglioni vogliono uccidermi!