La Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai.
In tutte le città più illustri vi è una Danger-Zone. New York, Chicago, Berlino e Seoul non è da meno. Le Danger-Zone sono quei quartieri ma...
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«Aspetta- Lui è...‒ tento di dire ma due labbra si posano sulle mie.
Sono morbide, dolci e stranamente rotonde.
Sgrano gli occhi e sento qualcosa esser sfilato dalla mia presa. Non faccio in tempo né a realizzare, né a ricambiare dato che Taehyung si stacca pochi secondi dopo.
Ha il viso completamente rosso, gli occhi spalancati e un'espressione di puro terrore.
Sbatto un paio di volte le palpebre, aggrottando la fronte e tossicchiando leggermente.
«Tu mi hai appena...‒ nuovamente, vengo bloccato dal castano che sventola le mani difronte alla sua faccia, allontanandosi drasticamente.
«Non- Non dire nulla.‒ bisbiglia, gli occhi ancora aperti in modo anormale. ‒Niente di niente. Vai pure.»
Lo ammetto, questo "bacio" ‒sempre se così si può chiamare‒, mi ha stordito e non poco, quindi ci metto un po' a recepire il messaggio. Quando capisco, annuisco leggermente ed esco a passo lento dalla casa, stringendo il passamontagna.
Sto camminando per tornare a casa, senza rendermene conto.
Aspetta‒ Lui mi ha appena‒
«Oh porco cazzo!» quasi urlo, portandomi le mani fra i capelli.
Ma che ha quel ragazzino in testa?! Si mette a baciare sconosciuti a caso e‒ Cioè, io come dovrei reagire?
Dopo qualche secondo, incomincio a ridacchiare.
Non so perché, ma questa situazione... Può essere a mio vantaggio.
Ghigno, scuotendo la testa.
«Ah, Tigrotto. Non sai nemmeno in che guaio ti sei andato a cacciare.»
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«Jimin-ah, quando pensavi di dirmi che conosci Kim Taehyung?» chiedo a Jimin, il giorno dopo, mentre ci incamminiamo con gli altri hyung verso la scuola.
«Tu come...‒ inizia, scioccato, ma poi sospira. ‒Che lo chiedo a fare? Sei Jeon Jungkook.»
«Esattamente. Quindi?» ripeto.
«Bhe, è il mio compagno di banco. Sembra gentile e divertente, perché lo vuoi sapere?» domanda, sospettoso.
«Mah, nulla di ché.‒ ghigno. ‒È carino e abbiamo un affare in sospeso.»
«Affare in sospeso? Con te?» ride Hoseok, mischiandosi nella conversazione.
«Non lo vorrai picchiare!» esclama Jin, girandosi per guardarmi male.
«Ma no, hyung. Voglio solo divertirmi un po'.» spiego.
