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«Aish, che mal di testa. Perché la prof non sta mai zitta?» borbotta il mio compagno di banco, facendomi ridacchiare.
«Perché stai sempre a lamentarti?» ribatto io, giocherellando con la penna.
Siamo all'ultima ora, fortunatamente, così non dovrò più sopportare quest'idiota al mio fianco. Oggi è stata una giornata abbastanza pesate: ho visto Taehyung aggirarsi per i corridoi, come se cercasse qualcuno, per poi fare una smorfia triste una volta non trovato il soggetto in questione. Non mi ha rivolto nemmeno mezza volta ma, di certo, non posso lamentarmi.
Ieri ero perfino andato a casa sua, forse perché volevo accertarmi che non fosse uscito realmente con Bogum ‒andando contro la realtà dei fatti‒ oppure solo per scopare. Non lo so proprio.
Sospiro, in collettiva con Yugyeom, attirando l'attenzione della professoressa.
«Avete qualcosa da dire, signorini?!» esclama, indispettita, mettendosi le mani sui fianchi.
«Prof, posso andare al cesso?‒ domando, alzando una mano, ma quella mi guarda malissimo e allora correggo. ‒Potrei andare ai servizi?» sbuffo.
«Jeon, maledizione a lei... Ringrazi solo che è uno studente con voti ottimi. Vada.» sbotta, tornando poi alla sua lezione.
«Ciao, amico, a domani. Goditi la lezione.» saluto Yugy, prendendo lo zaino in spalla. Di risposta fa un dito medio, fulminandomi con lo sguardo.
Rido sottovoce ed esco dall'aula, gironzolando un po' per i corridoi.Passo davanti alla segreteria e sento alcune bidelle commentare i bagni che hanno appena pulito. Eww, disgustoso.
Ad un tratto, un rumore di forti baci mi fa inarcare un sopracciglio così, di soppiatto, mi affaccio all'angolo.
Merda, perché proprio io li becco sempre?!
Ecco qua, Taehyung e quel coglione che pomiciano tranquillamente. Cioè, tranquillamente no, visto che Park sta mangiando la faccia al biondo, ma comunque si trovano a scuola e non gliene sta fregando di meno.
Mordo il labbro inferiore, incominciando a torturarmi la mano sinistra.
Diamine, staccati da lui!
Non so che mi prende, ma voglio separarli. Schiarisco la voce e i due si allontanano, il biondo che mi guarda con il viso arrossato e stravolto, l'altro è molto più composto. Si sistema i capelli e volta la testa per guardarmi.
«Jeon Jungkook.» sogghigna.
«Non dico il tuo nome perché potrei vomitare.» ricambio, incrociando le braccia.
«Ehm, c-ciao, Jungkook.» mi saluta con una vocina piccola, Taehyung, scuotendo la mano e compiendo qualche passo per mettere distanza fra lui e Bogum.
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Danger-Zone |KookTae|
FanficLa Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai. In tutte le città più illustri vi è una Danger-Zone. New York, Chicago, Berlino e Seoul non è da meno. Le Danger-Zone sono quei quartieri ma...