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Apro gli occhi, sbatto un paio di volte le palpebre, sbadiglio e mi gratto la testa.
Devo andare a scuola.
Sospirando, decido di alzarmi, recuperando da terra il mio cuscino che durante la notte è caduto a causa dei miei continui movimenti.
Lavo i denti velocemente e pettino i capelli, faccio i miei bisogni e torno in camera per vestirmi.
Scendo al piano di sotto, strofinandomi gli occhi con una mano.
«Buongiorno, mamma.» la saluto, entrando nella cucina, vedendola seduta in una sedia.
«Ciao, tesoro.» sorride, scompigliandomi i capelli quando le passo vicino.
Mia madre è una donna meravigliosa, sul serio, solo che si abbatte facilmente e pensa soprattutto al lavoro, ma, nonostante ciò, so che mi vuole bene e lo dimostra quando può. Quando ci siamo ritrovati in questa "brutta situazione" ‒come l'abbiamo rinominata noi‒, piangeva solamente, non provando nemmeno a cambiare le cose, e io ero messo ancora peggio... Diciamo che quei mesi non sono proprio fra i più felici.
«Mh‒» faccio dei lamenti strani, prendendo un paio di biscotti.
«Come va a scuola?» chiede, sorseggiando il suo caffé.
«Abbastanza bene. Ho fatto conoscenza con delle ragazze gentili.» rispondo.
«Meglio così.‒ il suo sorriso scompare dal volto e sospira. ‒I-Il colloquio, ecco...» inizia.
Mordo il labbro inferiore. Non l'hanno presa...
«Niente?» domando.
«Niente...‒ sussurra, posando la tazza sul tavolo. ‒Mi dispiace così tanto, tesoro... Nessuno vuole la moglie di Kim Sung-Ho.» scuote la testa, mettendo a lavare l'oggetto.
«Non ti scusare, mamma, sarà per la prossima volta.» tento di farle un sorriso, abbracciandola per confortarla.
«Riproverò subito, te lo giuro, Taehyung-ie.» dice, stringendomi.
«Va bene, non ti preoccupare.» mi stacco, andando verso la porta, prendendo lo zaino e infilando le scarpe.
«Vado, ciao!» esclamo, alzando una mano.
Esco di casa dopo aver sentito il suo saluto e cammino per raggiungere la scuola.
E ora cosa si fa? Quel lavoro ci serviva, poteva portare una paga abbastanza alta da coprire le spese sulla casa e quelle quotidiane, ma senza... Forse dovrei trovarmene uno part-time io, qualcosa ci dovrà pur essere.
Sbuffo sonoramente, cercando di calciare un sassolino, sbagliando, però, mira.
Faccio una smorfia infastidita.
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Danger-Zone |KookTae|
FanficLa Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai. In tutte le città più illustri vi è una Danger-Zone. New York, Chicago, Berlino e Seoul non è da meno. Le Danger-Zone sono quei quartieri ma...