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—lontano, probabilmente,
Abbiamo finito di parlare con la decima persona della lista che ci ha fornito Jennie e posso affermare di essere stanco, sia fisicamente che mentalmente.
Ci sono state molte persone che sono scoppiate a piangere nel ripensare ciò che i Park hanno fatto e il cuore mi si stringeva così tanto che quasi non riuscivo a respirare più. In quei momenti, Yeun mi stringeva la mano e incitava la donna o l'uomo davanti ai suoi occhi di andare avanti, di confessare per salvare la Danger-Zone.
Sono stati momenti orribili eppure ho realizzato che io — di questa merda di città — non so quasi niente. E "per fortuna" aggiungerei, ho sentito storie che mi hanno fatto salire i brividi lungo la schiena per quanto raccapriccianti siano state.
Adesso arriva la fase più pericolosa: scattare foto alla luce del Sole per far vedere a tutti come i Park abbiano ridotto quello che dovrebbe essere di proprietà dello Stato senza alcuna autorizzazione da parte dei piani alti.
Il problema sono le guardie. Sono certo che non esiteranno ad attaccare quando capiranno il nostro piano e questo non possiamo permettercelo se vogliamo salvare queste persone distrutte dall'interno come abbiamo promesso.
E io voglio mantenere le mie promesse a qualsiasi costo.
«Quanto tempo ci rimane prima che Bogum arrivi qui?» sussurro cercando di non farmi sentire da Jungsu, addormentato comodamente sul letto affianco al nostro mentre russa.
«Ha inviato un messaggio a tutti i suoi sottoposti, — risponde a bassa voce. — sarà qui entro dodici ore esatte. Ho già gli screen delle conversazioni con i suoi fedeli, possiamo aggiungere anche questo al piano.»
Annuisco lentamente, mettendo insieme tutti i pezzi all'interno del mio cervello.
«Riusciremo a sconfiggerlo?» domando, abbassando la testa.
«Certo che sì. — afferma, serio, poggiandomi una mano sulla spalla con dolcezza. — Vuoi che ti ripeta il piano? Per esserne sicuro?»
«Sì, mi farebbe sentire... meglio, credo.» mormoro, rilasciando un lungo sospiro.
«Va bene. — commenta, stirandosi sul letto e osservando il soffitto. — Abbiamo intervistato quella povera gente, preso video e audio delle loro storie. Le editeremo anche giorno e notte per renderle perfette. Dobbiamo scattare delle foto ai luoghi più danneggiati di questo posto e anche alla scuola, dato che persino il governo sa che la scuola era forse l'unico luogo messo bene della Danger-Zone. — sbuffa, quasi seccato. — Poi, dobbiamo tornare a Seoul per sistemare il tutto e pubblicarlo sul giornale della mia famiglia e sul mio canale Youtube.»
«Il giornale più famoso d'Asia, no?» chiedo, per sicurezza, guardandolo con la coda dell'occhio.
«Certamente, secondo te come mai i miei genitori erano dei ricconi? — domanda, ironico, mettendo su un piccolo sorrisetto divertito. — Avevano un'azienda e nel tempo libero anche un giornale di fama mondiale. Forse questo è stata l'unica cosa giusta che hanno fatto. — sospira brevemente, girandosi su un fianco nella mia direzione. — Per il canale Youtube, hai visto con i tuoi occhi che parlo di argomenti attuali, idee mie o anche solo considerazioni personali. Sono abbastanza famoso. — ridacchia e lo imito, annuendo. — Tae, non devi preoccuparti: io voglio aiutare questa gente, voglio aiutare mio fratello e... voglio aiutare te. — bisbiglia. — Devi credermi.»
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Danger-Zone |KookTae|
FanfictionLa Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai. In tutte le città più illustri vi è una Danger-Zone. New York, Chicago, Berlino e Seoul non è da meno. Le Danger-Zone sono quei quartieri ma...