66-Non più

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siccome Min Yoongi deciso di ucciderci tutti,
io pubblico un doppio aggiornamento.

buona letturaaaaa

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—ci ricontreremo

Credo proprio di poter avere un mancamento.
Questa volta, per davvero.

Deglutisco sonoramente e tento di regolarizzare il respiro fin troppo corto, continuando a guardare solo ed esclusivamente Jungkook, difronte a me.

«Cosa— Jennie— » balbetta il corvino, spostando gli occhi dalla mia figura alla ragazza, confuso.

«Stavamo venendo a casa tua. — risponde semplicemente la mora. — Abbiamo tanto da dirti, Jeongguk. Sopratutto loro due.» indica con un cenno del capo anche Yeun.

Jungkook sembra vedere quest'ultimo solo ora e lo squadra da capo a piedi senza commentare né assumere una qualche espressione facciale che possa farmi intuire qualcosa.

Non riesco nemmeno ad aprir bocca per quanto mi manchi. Credevo davvero di non vederlo, venendo qui? Oppure sono venuto in questo luogo apposta per lui — oltre per attuare il piano? 

Vorrei solo abbracciarlo, in questo momento, sussurrargli che ho pensato solo al suo viso per tutto il tempo in cui sono stato via, ininterrottamente. Che adesso voglio aiutare tutti loro anche e soprattutto a causa sua, perché mai avrei potuto lasciarlo in questa merda mentre io ero a Seoul a "godermi la vita".

Però sento come una forza che mi trattiene, che mi dice di stare fermo e aspettare.
Il problema è aspettare cosa? Forse devo aspettare che sia Jungkook a fare la prima mossa? Allora perché non ho la certezza che sarà davvero così?

Abbasso la testa, non riuscendo più ad ammirarlo senza provare dolore fisico e trattenermi.
Per quanto ancora dovrò star fermo?

«Andiamo.» mormora velocemente il corvino, come se si fosse ripreso solo in quel momento da chissà quali pensieri, voltandosi e lanciandoci un'ultima occhiata prima di ripartire per condurci a casa sua.

Ricominciamo a correre ed a ogni passo che compio, il dolore alla gamba e al fianco aumentano, quasi quanto il dolore al petto. Provo a non darci peso, continuando a seguire i miei compagni.

«Stai bene?» sussurra Yeun, tentando di non farsi sentire da orecchie indiscrete.

Lo guardo solamente, non volendo mentirgli ma nemmeno dirgli la verità. Così semplicemente non rispondo, ignorando il suo sguardo preoccupato ed il tono flebile, aumentando il passo e affiancando Jennie, la quale è rimasta zitta per tutto il tempo.

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