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Avevo scordato il titolo ; - ;*
«Jungkook...» mormoro, giocherellando con le sue dita, avvolgendole attorno alle mie e stringendole e rilasciandole.«Dimmi.» risponde, con lo stesso tono basso.
Siamo in quel vicolo da una mezz'oretta, senza staccarci di un minimo.
«Vuoi venire a casa, con me? Vorrei farti conoscere i miei genitori.» alzo la testa dal suo petto, rivolgendogli un caloroso sorriso.
Rimane a fissarmi per qualche secondo, spostando gli occhi sulle mie labbra, per poi baciarmi in modo così dolce e semplice che sento i brividi percorrere il mio intero corpo, mentre chiudo le palpebre e avvolgo le braccia attorno al suo collo, avvicinandolo a me ancora di più.
Quando ci stacchiamo con un sonoro schiocco, incominciamo a ridere, imbarazzati.
«Per me è okay, Tigrotto.» riprende il discorso principale.
«Yah! Non mi chiamare così.» sbuffo, mettendo il broncio.
«Aw, guarda come fai! — avvicina un dito alle mie labbra e faccio finta di mordere — Un tigrotto!»
«Mordo per davvero. — ridacchio, scuotendo la testa — Andiamo, dai. Papà sarà felice di conoscerti.»
«Tuo padre?» ripete, sgranando gli occhi.
«Sì, lo hanno scagionato, finalmente!» esclamo, contento.
Lo sento deglutire profondamente, dopo annuisce ed accenna ad un sorriso. Aggrotto la fronte, non capendo il perché di tutti questi movimenti, ma lascio perdere, scrollando le spalle.
Incominciamo a camminare, uscendo da quel luogo scuro e puzzolente. Parliamo un po', senza toccare l'argomento di quei quattro pazzi che volevano seriamente farmi passare dall'altra parte.
Quando arriviamo davanti a casa mia, prendo un grosso respiro profondo, preso dall'ansia. Sento Jungkook stringere la presa fra le nostre mani e subito rilasso i muscoli.
C'è lui, vicino a me, qui.
Prendo le chiavi dalla tasca, senza lasciargli la mano e vedo con la coda dell'occhio che mordicchia il suo perfetto labbro inferiore, facendomi ridacchiare.
«Ehi, tranquillo — lo richiamo, inserendo le chiavi nella toppa — è solo mio padre.»
Ed entriamo.
Una calma assordante invade la casa e mi guardo attorno, preoccupato. Perché non c'è nessuno? Probabilmente, è la domanda anche di Kook, dato che apre la bocca per dire qualcosa ma dei passi frettolosi lo interrompono.
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Danger-Zone |KookTae|
Fiksi PenggemarLa Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai. In tutte le città più illustri vi è una Danger-Zone. New York, Chicago, Berlino e Seoul non è da meno. Le Danger-Zone sono quei quartieri ma...