33-Mini-market

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Il titolo... Solo in pochi capiranno ;)

+questo capitolo è importante, molto. spero vi possa piacere!

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«Merda, Taehyung.» corro fuori dalla casa, una volta constatato — e chiesto anche a diverse persone — che non è più alla festa.

Mi guardo attorno con la fronte aggrottata. La strada è completamente vuota e buia, uno o due lampioni sparsi. Ho paura per Tae, questa è la parte veramente cattiva della Danger-Zone e lui non sa cavarsela, seppur in questi giorni sembri tutto il contrario.

Ricomincio a correre, scorgendo da lontano una figura minuta che cammina a passo svelto, alla mia destra. 

«Taehyung! — urlo, avanzando — Taehyung!»

Si volta verso di me e sgrana gli occhi, guardando il luogo attorno a lui. Velocemente, entra in un market poco conosciuto e poco buono. Già, anche qui abbiamo dei negozi, sennò, come mangeremmo?

Sbuffo e lo seguo, entrando a testa bassa. Ho rapinato una volta questo market, se mi riconoscono sono fottuto...

Una campanella suona e noto la ragazza messa di "guardia" che dorme, spaparanzata sul bancone. Bhe, in fondo, sono le due di notte. Passo davanti ai tre carrelli posti lì vicino e incomincio a cercarlo.

«Taehyung, cazzo.» sibilo, guardando fra le varie corsie.

Scorgo i suoi capelli scuri, in fondo alla terza fila e, senza farmi sentire, lo raggiungo da dietro. È seduto per terra, le mani sulle orecchie e sta piangendo, sta piangendo molto forte.

Il mio cuore soffre, a questa straziante scena e devo intervenire, ora, subito.

Mi accovaccio davanti al bruno, guardandolo attento. 

«Tae...» sussurro, avvicinando una mano al suo capo. Alza di scatto la testa, spaventato e cerca di indietreggiare, rimanendo fregato, incontrando dietro il muro. Continua a piangere più forte, spostando le braccia davanti al volto.

«Ti prego, non voglio farti nulla. Fidati di me, per favore.» supplico, stringendo gli occhi.

Scuote la testa e le sue spalle tremano per i singhiozzi soffocati.

«Sono Jungkook, guardami.» continuo, portando coraggiosamente una mano fra i suoi capelli, accarezzandolo.

All'inizio, sussulta, poi si rilassa, scoprendo il volto. Fissa i suoi occhi sui miei mentre continuo a sfiorarlo delicatamente.

Gli sorrido, un sorriso sincero, cercando in qualche modo di rassicurarlo.

«J-Jungkook?» domanda lentamente, inclinando la testa verso destra.

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