canzone consigliata: battle - david guetta
non capivo se stessi sognando ad occhi aperti oppure se questa fosse davvero la realtà, se tutto ciò che mia madre mi stava dicendo fosse reale e stesse accadendo sul serio.
scoppiai a piangere dalla gioia e abbracciai forte mia madre e GianPaolo, stringendoli veramente forte. all'abbraccio si unirono poi anche Gabri e Giorgia, come una vera famiglia.
Io: "davvero voi avete fatto tutto questo per me? siete la famiglia migliore del mondo" dissi con le lacrime che mi segnavano il volto
Ma: "hai ragione Luciano, lo sappiamo, ma ora dobbiamo darci una mossa. partiamo sabato, nel fine settimana. hai tempo tre giorni per raccattare tutte le tue cose e salutare definitivamente l'Italia"
Io: "grazie, grazie, grazie!" strillai come un bambino piccolo
Ma: "Luciano però, c'è una sola cosa che ti dobbiamo chiedere: di mantenere il segreto con Giulia. questa è una sorpresa che stiamo progettando con i suoi genitori da un po' di tempo a questa parte, così ti chiedo per favore, di fare in modo che la sorpresa per lei sia esemplare"
Lu: "certo mamma, lo farò" risposi senza pensarci troppo, dalla felicità.
ancora non ci credevo; presto avrei rivisto la mia piccolina e avrei passato le giornate ad amarla e a stuzzicarla, così come piaceva a entrambi.
corsi in camera e feci i bagagli, in tutta fretta, con un sorriso stampato in faccia che suggeriva di non voler andarsene.
Giulia's Pov
mi ha fatto veramente molto piacere risentire Luciano in questi giorni; mi era mancato molto dalla mia partenza e ormai sentivo la necessità sempre più forte di doverlo abbracciare e baciare, una volta per tutte.
quanto avrei desiderato di poterlo avere qui con me, ora, ad accarezzarmi i capelli abbracciato a me, sotto alle coperte morbide del mio letto.
al momento ero nella mia nuova scuola, la NY Central High. la sua mancanza si faceva sentire pure qua, nel mezzo di un ambiente strano e odiato come la scuola.
era proprio qui che frequentavo i miei nuovi amici, quelli del gruppetto di Juan, tra cui c'era anche Jace.
"mamma mia questo Jace ..."
"oddio ma allora tu esisti ancora!"
"eccerto, credevi forse di esserti liberata di me?"
"no, ma a dir la verità ci avrei sperato"
il prossimo corso che mi avrebbe aspettato sarebbe stato algebra, la materia più odiata da tutti gli studenti normodotati.
chiusi bruscamente il mio armadietto, ancora abbastanza spoglio dato che ero ancora relativamente "nuova" in questa scuola, e ci ritrovai dietro, appoggiato all'armadietto accanto al mio, Jace, che indossava una felpa sportiva azzurra e un sorriso smagliante.
Jace: "ehi, giornata storta?" chiese lui guardandomi con i suoi occhi blu.
io evitai di rispondergli, ancora leggermente arrabbiata da ciò che mi aveva detto una settimana prima, e mi girai dall'altra parte per scappare il più lontano possibile da lui e dal suo ciuffo biondo.
"un ciuffo come quello di Luciano ..." mi ricordò la mia coscienza, facendomi perdere un battito.
Jace; "ehi aspetta, dove pensi di andare così in fretta? dobbiamo parlare"
Io: "scusami, devo scappare ad algebra" e dicendo ciò, corsi verso l'aula, nella quale mi rifugiai in un battibaleno.
il mio posto era vicino a quello di Juan, se non quello accanto, in fondo all'aula.
Juan: "ehilà principessa"
Io: "ciao Juan" risposi divertita
Juan: "ti va dopo scuola di uscire? ci saranno anche Mia e Bea" mi propose lui
Io: "guarda, dopo scuola a dir la verità sono già impegnata e non posso proprio venire ..." dissi io con un finto tono malinconico, mentre pensavo all'imminente videochiamata con Luciano.
Juan: "sicura di non poter proprio venire?" insistette lui
Io: "no Juan mi dispiace"
la professoressa entrò in aula con un'espressione da strega sul volto e incominciò ad interrogare, rendendo l'ora ancora più noiosa di come poteva già essere.
~📚~
nel pomeriggio, dopo scuola, mi fermai da Starbucks dietro a casa per prendermi un drink adatto alla giornata che avrei dovuto affrontare: una giornata di studio intenso per il test di biologia del giorno dopo ed una lunga videochiamata con Luciano.
ancora non capivo come riuscissimo entrambi a sentirci al telefono costantemente, tenendo conto dei chilometri che ci dividevano.
entrai nel nostro attico e appoggiai tutto sul tavolo del salotto. pure questa volta l'agenzia presso la quale mio padre lavorava aveva finanziato tutte le spese del nuovo appartamento, regalandoci così una visuale magnifica dall'undicesimo piano sopra Central Park.
"dove ti portò Jace ..."
"che nervi! devi capire che a me Jace non interessa, e che non devi ricordarmi costantemente della sua presenza sul nostro pianeta! grazie"
l'appartamento di fianco al mio, ovvero il 112, era stranamente vuoto, ma c'erano dei lavori in corso da circa un paio di mesi, più o meno dal nostro arrivo qua a New York.
ero elettrizzata all'idea di nuovi vicini di fianco a casa, ma come si sa, nessuno potrà mai rimpiazzare Luciano e la sua famiglia.
nel pensare a ciò mi scese una lacrima sul viso, ma per evitare di stare peggio, decisi di andare subito a rifugiarmi in camera, in mezzo ai volumi di biologia.
~🦠~
Lu: "dai non è possibile, sul serio? cioè lui è rimasto lì impietrito a fissarti andare via dopo che li hai sbattuto in faccia il fatto che ti aveva ignorato tutto il mese?"
Io: "massì, hai visto che roba?" risposi io ridendo.
ero al telefono con Luciano, in videochiamata su FaceTime.
Lu: "Giulia mi manchi un sacco ..." ammise lui con voce triste.
Io: "Lu pure io ... però sai, c'ho pensato l'altro giorno mentre ero in classe. e se per natale venissimo in Italia a trovarvi tutti? non sarebbe un'idea carina?"
vidi comparire sul volto di Luciano un sorriso, un bellissimo sorriso e non capii perché.
Io: "perché ridi?" gli chiesi
Lu: "perché natale arriverà più in fretta che tu possa credere" mi disse lui guardandomi negli occhi felice come una pasqua.
*spazio autrice*
nuovo capitolo per voi, spero vi piaccia 💘 dove siete stati in vacanza quest'estate? io in Canada 🇨🇦
giuliatugnoli

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Il suo sorriso
FanfictionGiulia è una semplice ragazza di 14 anni. Deve seguire i suoi genitori che per lavoro hanno ottenuto un trasferimento nella prestigiosa città di Milano. La vita nella nuova città all'inizio le sembra triste e senza molti scopi. Poi per caso in una s...