capitolo 58 - "mi manca tutto di lei"

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canzone consigliata: piccola stella - ultimo

Luciano's pov

dicono che sbucciarsi un ginocchio faccia meno male di spezzare un cuore. questo era quello che avevo fatto a Giulia, il giorno prima della sua partenza da Milano.

in cuor mio speravo solamente di farla soffrire di meno, ma a quanto pare è stato solo peggio, per lei ed anche per me.

le dissi esplicitamente che non avevo intenzione di mantenere una relazione a distanza con lei, di voler rimanere solo un suo caro amico, distruggendo così il suo primo amore, vedendolo andare in pezzi.

dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutto il nostro amore, io me ne sono uscito dicendole che volevo che rimanessimo solo amici, e che il dolore della sua distanza sarebbe stato troppo forte per poterlo sopportare.

ed invece ora accade il contrario: lei è a New York con la sua famiglia da circa due mesi e si sta divertendo un mucchio, facendosi dei nuovi amici e tante nuove esperienze, mentre io sono qua, solo nella mia disperazione, a piangermi addosso.

mi manca tutto di lei; dal suo profumo, al suo sorriso. dalle sue guance tinte di rosso al mio minimo commento sulla sua bellezza, al suo sorriso sincero, provocatogli semplicemente e solo da me.

mi manca tantissimo la mia piccola, non poterla abbracciare costantemente, non poterla torturare ad ogni mio desiderio, a non poter respirare la sua felicità.

l'altra mattina, verso le tre del mattino, mi ha chiamato mentre stavo dormendo pesantemente, per la prima volta nelle ultime settimane.

non la sentivo dal giorno in cui partì per New York e la sua voce mi era mancata un sacco.

ho passato gli ultimi tempi a riguardarmi foto e video nostri, dal nostro primo incontro fino all'ultimo.

il nostro ultimo incontro, il giorno della sua partenza, al parco, scattammo una foto dove ci baciavamo, con i volti rigati dalle lacrime di entrambi.

al solo pensiero mi viene da inginocchiarmi a terra e piangere come una fontana, lasciando che le mie ultime forze mi abbandonino completamente.

rimanemmo in chiamata fino a quando in America furono le due di notte, quindi più o meno le otto di mattina, orario italiano.

parlammo di tutto, di quanto ci mancammo l'un l'altro, di come andavano le nostre vite e di quanto avessimo bisogno di almeno un altro bacio.

ci dammo appuntamento alla sera successiva, a quella del giorno dopo, e a quella del giorno dopo ancora finché non diventò di routine.

mi svegliavo con il sorriso sulle labbra per poter sentire la mia piccolina ogni sera, per circa tre ore ogni volta, solo per poter dirle quanto la amavo ancora e quanto la volevo.

una sera persino, sentimmo entrambi la necessità di sentirci più vicini e intimi, così i miei ormoni da ragazzo diciottenne mi spinsero a fare sesso telefonico con lei. nulla di troppo serio, per l'amor di Dio, ma ciò fu fantastico. la sentii più vicina a me e nel frattempo fu molto divertente tornare a vedere l'effetto che avevo su di lei.

~ 💋 ~

Ma: "Luciano scendi! abbiamo una super notizia per te!"

cosa avesse mia madre da urlare alle dieci di mattina di sabato, dopo essere andato a letto alle quattro per parlare con Giulia, io proprio non lo sapevo.

Io: "arrivo mamma, un attimo" le urlai mentre cercavo di alzarmi e di rimettermi in sesto dopo le poche ore di sonno.

ultimamente ero spesso stanco; andavo in palestra da quando Giulia era partita, tutti i giorni dopo scuola. trovai un passatempo adatto per liberarmi la mente da tutti i ricordi della mia piccolina, che minacciavano costantemente di tornare a scorrere nei miei pensieri, offuscandomi la realtà.

mi infilai un paio di jeans ed una felpa bianca, dato che il freddo di settembre si faceva già sentire.

scesi le scale come uno zombie, cercando di beccare tutti i gradini della scala di casa mia, evitando di cadere e spiaccicarmi al suolo.

quando arrivai in cucina, al piano di sotto, vidi mia madre e GianPaolo seduti a tavola insieme a Gabri e alla mia sorellina Giorgia, con una cartellina gialla posata sul tavolo.

Io: "ehm, è tutto ok? cosa succede?" chiesi in preda all'agitazione dovuta alle loro strane espressioni.

Ma: "abbiamo una notizia favolosa per noi cinque Luciano" disse mia madre con ormai le lacrime agli occhi "tuo padre ed io, in questi due mesi, abbiamo chiesto al lavoro se ci fosse stata la possibilità di un trasferimento e, dopo innumerevoli sforzi, siamo riusciti ad ottenerlo per tutta la famiglia!"

Io: "mamma ma di cosa stai parlando? un altro trasferimento?! hai solo intenzione di farmi stare peg..." non mi fece finire la frase, che mi interruppe.

Ma: "Luciano, andiamo a vivere a New York, nella Grande Mela, insieme a Giulia e a tutta la sua famiglia!"

*spazio autrice*
nuovo capitolo, felice questa volta per fortuna, e sotto il punto di vista di Luciano, dopo tanto. stellina e commento? 😘

giuliatugnoli

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